Gli amministratori, i direttori generali e i liquidatori che, avendo un inetresse in conflitto con quello della società, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, o altro vantaggio, compiono o concorrona a deliberare atti di disposizioni dei beni sociali, cagionandi intenzionalmente alla società un danno patrimoniale, sono puniti con la […]
Gli amministratori, i direttori generali e i liquidatori che, avendo un inetresse in conflitto con quello della società, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, o altro vantaggio, compiono o concorrona a deliberare atti di disposizioni dei beni sociali, cagionandi intenzionalmente alla società un danno patrimoniale, sono puniti con la reclusione da sei mesi a tre anni. La stessa pena si applica se il fatto è commesso in relazione a beni posseduti o amministrati dalla società per conto do terzi cagionandi a questi ultimi un danno patrimoniale. In ogni caso non è ingiusto il profitto della società collegata o, del gruppo, se compensato da vantaggi conseguiti o fondamentalmante prevedibili, derivanti dal collegamento o dall’appartenenza al gruppo. Per i delitti previsti dal primo e secondo comma si procede a querela della persona offesa.
Capo IV – Degli altri illeciti, delle circostanze attenuanti e delle misure di sicurezza patrimoniali
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La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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