fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Intermediari, violazione degli obblighi informativi

L’articolo 29 del Regolamento Consob n. 11522 del 1998 obbliga gli intermediari autorizzati ad astenersi dall’effettuare con o per conto degli investitori operazioni non adeguate per tipologia, oggetto, frequenza o dimensione, tenendo conto di tutti gli elementi informativi disponibili.

Continua »
Licenziamento intimato con telegramma

La L. 15 luglio 1966, n. 604, articolo 2, modificato dalla L. 11 maggio 1990, n. 108, articolo 2, esige che il licenziamento sia comunicato per iscritto al lavoratore e tale onere di forma impone che l’atto con il quale sia stato intimato il recesso sia sottoscritto dal datore di lavoro (o dal suo rappresentante […]

Continua »
Parcheggio di autovettura in un supermercato

La ricorrente esponeva in fatto di avere convenuto, dinanzi al Giudice di Pace, il supermercato, ritenendolo responsabile dell’incendio, provocato da ignoti, alla autovettura parcheggiata all’interno del supermercato. Lo scopo del cliente, secondo il ragionamento operato nel caso in esame dalla Corte territoriale, si sostanzia prevalentemente nella ricerca di un luogo per la sosta temporanea.

Continua »
Proroga del contratto a tempo determinato

Il Decreto Legislativo n. 368 del 2001 (articolo 4) non prevede, a differenza di quanto stabilito dal Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276, articolo 22, comma 2, in tema di somministrazione di lavoro (su cui cfr. La Corte di merito, nel suo incedere argomentativo, laddove ha affermato che in mancanza di forma scritta della proroga, il contratto a termine si converte in contratto a tempo indeterminato, non si è conformata agli enunciati principi dalla Corte di Cassazione.

Continua »
Scelta dei lavoratori da porre in cassa integrazione

Violazione dei criteri, stabiliti in sede di contrattazione collettiva, per la scelta dei lavoratori da porre in cassa integrazione.

Continua »
Contratti bancari, il requisito della forma scritta

Si riconosce così che la mancata sottoscrizione del documento contrattuale da parte della banca non determina la nullità per difetto della forma scritta, essendo sufficiente che il contratto sia redatto per iscritto, ne sia consegnata una copia al cliente e vi sia la sottoscrizione di quest’ultimo. Corollario di questa impostazione è che il consenso della banca può desumersi alla stregua di comportamenti concludenti (Cass. ,

Continua »
Coordinatore per la sicurezza, esecuzione dei lavori

Il Gup del Tribunale di Matera, in esito a giudizio celebrato nelle forme del rito abbreviato, condannava l’imputato alla pena ritenuta di giustizia avendolo ritenuto responsabile del reato di cui al Decreto Legislativo n. 81 del 2008, articolo 158, comma 2, lettera a), in relazione all’articolo 92, comma 1, lettera a) medesimo D. Lgs. , Invece il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori avrebbe dovuto compiere anche un’opera di controllo dell’effettivo rispetto di tali prescrizioni, disponendo, nel caso in cui il rispetto di esse non fosse stato assicurato, la sospensione dei lavori.

Continua »
Lesione dei rapporti parentali, soggetti estranei

A tanto detto successivo indirizzo è giunto specificamente confutando i fondamenti logico giuridici su cui l’opposto orientamento sostanzialmente si fondava, ovvero: da un lato la norma che tutela la famiglia quale società naturale; dall’altro, l’assunto della convivenza, quale connotato minimo attraverso cui si esteriorizza l’intimità dei rapporti parentali, anche allargati, caratterizzati da reciproci vincoli affettivi, di pratica della solidarietà, di sostegno economico. Va da sé che ad evitare quanto già paventato dalla Suprema Corte (dilatazione ingiustificata dei soggetti danneggiati secondari e possibilità di prove compiacenti) è sufficiente che sia fornita la prova rigorosa degli elementi idonei a provare la lamentata lesione e l’entità dei danni (v. Cass.

Continua »
Deposito bancario, obbligo restitutorio della banca

20 gennaio 2012, n. 788 si lascia innegabilmente preferire, in quanto valorizza il dato per cui la permanenza della somma presso la banca depositaria comporta la soddisfazione dell’interesse di entrambe le parti: quello della banca di gestire in operazioni finanziarie il risparmio raccolto; quello del cliente di essere remunerato di tale utilizzo attraverso gli interessi che gli vengono periodicamente accreditati. precisa, poi, che “il rapporto non si estingue se, entro il predetto termine di 180 giorni, viene effettuata un’operazione o movimentazione ad iniziativa del titolare del rapporto o di terzi da questo delegati”.

Continua »
Azione di regresso, arricchimento dei condebitori

L’azione di regresso si è quindi ritenuto spettare pure al condebitore che abbia pagato solo parzialmente il debito solidale, sempre che la somma pagata ecceda la sua quota nei rapporti interni, e nei limiti di tale eccedenza (v. Cass. , 7/2/1969, n. 409) si riferisce in realtà all’ipotesi “normale” considerata dalla norma, impregiudicata rimanendo tuttavia l’ipotesi del pagamento parziale del debito (v. Cass. ,

Continua »
Professionista, veste di consumatore

Nel caso esaminato dal Supremo Consesso, la corte di merito, nell’impugnata sentenza, nell’affermare che l’apposizione della partita IVA sul contratto rappresenta un indicatore evidente della circostanza che la parte è un operatore professionale e, dunque, non un consumatore, con la conseguenza che è impossibile applicare allo stesso i diritti di recesso o la disapplicazione automatica di clausole vessatorie prevista dal codice del consumo, aveva disatteso il suindicato principio. Diversamente da quanto affermato nell’impugnata sentenza, nemmeno la mera indicazione nel contratto – tra le indicazioni delle sue generalità – della partita IVA può assumere invero rilievo decisivo al fine di escludersi che il medesimo possa considerarsi consumatore e, conseguentemente, l’applicazione nel caso della relativa disciplina di tutela.

Continua »
Danno estetico, separata liquidazione

Il danno estetico non può essere considerato una voce di danno a sé, aggiuntiva ed ulteriore rispetto al danno biologico, salve circostanze specifiche ed eccezionali, tempestivamente allegate dal danneggiato, le quali rendano il danno concreto più grave rispetto alle conseguenze ordinariamente derivanti dai pregiudizi dello stesso grado sofferti da persone della stessa età (Cass. , In concreto, ciò significa che ove le proiezioni negative patite non divergano da quelle subite da altre vittime della stessa età e con lo stesso grado di invalidità permanente la vittima non avrà diritto al riconoscimento di un quid pluris rispetto a quanto liquidato ricorrendo al metodo del punto di invalidità.

Continua »
Irregolarità urbanistica, esclusa la nullità del preliminare

Immobili privi di concessione edificatoria, esclusa la nullità del preliminare. Ne consegue che l’irregolarità urbanistica dell’immobile lamentata dai ricorrenti non rileverebbe neanche ai fini della nullità del contratto definitivo ed infatti il giudice ha pronunciato sentenza ex 2932 c. c. .

Continua »
Progetto fornito dal committente, controllo

L’impresa appaltatrice non può essere esonerata dall’osservanza degli oneri di collaborazione denunciando, nella presupposta staticità della dedotta violazione, l’inadempimento maturato nella precedente fase per non avere la committenza pubblica allegato, agli atti di gara, la documentazione tecnica di corredo al progetto esecutivo.

Continua »
Distanze legali, natura abusiva della costruzione

La natura abusiva della costruzione (preventivamente realizzata) rileva unicamente nei rapporti con l’amministrazione pubblica e non anche ai fini del rispetto delle distanze legali (sul punto, Cassazione n. 21354 del 2017).

Continua »
Contraente ingannato da una situazione apparente

Contraente ingannato o fuorviato da una situazione apparente, non conforme a quella vera, e, comunque, dalla ignoranza della causa d’invalidità del contratto che gli è stata sottaciuta.

Continua »
Mutuo di scopo, realizzare lo scopo previsto

Nel mutuo di scopo il sovvenuto non si obbliga solo a restituire la somma mutuata, ma anche a realizzare lo scopo previsto; con l’assunzione di impegno che interviene nel sinallagma contrattuale e assume rilievo causale nell’economia del contratto.

Continua »
Occupazione abusiva di immobili, risarcimento del danno

In tema di occupazione abusiva di immobili sussiste un contrasto giurisprudenziale che vede contrapporsi un orientamento che considera il danno in re ipsa (cfr. 9137/2018), ad un altro per cui il danno da occupazione abusiva debba comunque essere oggetto di dimostrazione da parte del danneggiato, richiedendo a tal fine che egli provi l’effettiva lesione derivante dall’abusiva occupazione (cfr.

Continua »
Lavoratore, assistenza di un familiare, trasferimento

E’ stato ritenuto vietato il trasferimento del lavoratore che assiste un familiare disabile anche quando il grado di disabilità dell’assistito non si configuri come grave, a meno che il datore di lavoro, a fronte della natura e del grado di infermità psico-fisica del familiare, provi la sussistenza di esigenze aziendali effettive ed urgenti, insuscettibili di essere altrimenti soddisfatte (Cass. A ciò si aggiunga che la sentenza della Cassazione 175/2005 ha sottolineato come sia il datore di lavoro il destinatario dell’obbligo di concessione dei permessi mensili a favore del lavoratore che assiste una persona con handicap, così come d’altronde previsto espressamente dalla L. n. 104 del 1992, articolo 3, che peraltro statuisce che “i soggetti interessati all’applicazione di detta norma possono richiedere ai rispettivi datori di lavoro di usufruire. . . “

Continua »
Prospetti paga sottoscritti con la formula per ricevuta

Segnatamente, ove il lavoratore contesti la corrispondenza alla retribuzione effettivamente erogata, l’onere dimostrativo di tale non corrispondenza può incombere sul lavoratore soltanto in caso di provata regolarità della documentazione liberatoria e del rilascio di quietanza da parte del dipendente, spettando in caso diverso al datore di lavoro la prova rigorosa dei pagamenti in effetti eseguiti (cfr. Da ciò però non può trarsi una presunzione assoluta in senso contrario che la sottoscrizione in calce alle buste paga non ha valore di quietanza, in quanto si tratta di documenti valutabili da parte del giudice di merito secondo il suo prudente apprezzamento, tenuto conto di tutti gli elementi acquisiti al processo (cfr.

Continua »