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Codice Civile
Codice Penale

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Pignoramento, inadempimento aggiudicatario

587 c. p. c. : questa, infatti, poggia sul rilievo che il versamento sul prezzo costituisce il presupposto del futuro trasferimento del bene posto in vendita, per cui l’inadempimento dell’aggiudicatario si riflette sulla posizione di maggiore offerente da lui assunta sia nel procedimento di vendita con il sistema dell’incanto, sia in quello di vendita attraverso la gara seguente all’offerta di aumento di sesto. Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza 15 gennaio 2013 n. 790

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Offerta di acquisto con aumento dopo l’incanto

L’offerta di acquisto con aumento del sesto (oggi del quinto) dopo l’incanto non determina da sola la caducazione dell’aggiudicazione provvisoria di cui all’art.

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Sub procedimento, procedura di rincaro, regole proprie

La procedura di rincaro costituisce un sub procedimento, retto da regole sue proprie e da un diverso sistema di aggiudicazione. In tale prospettiva, che impone di ricavare dalla vendita forzata il massimo risultato possibile, si colloca la previsione del carattere di provvisorietà dell’aggiudicazione che si ha a seguito della vendita con incanto, subordinando la norma di cui l’art.

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Espropriazione, inadempimento aggiudicatario

In tema di esecuzione forzata per espropriazione immobiliare, l’inadempimento dell’aggiudicatario nel deposito del prezzo di vendita comporta, ai sensi dell’art. 587 c. p. c. , la pronunzia da parte del giudice dell’esecuzione della decadenza dell’aggiudicatario, con conseguente ordine di incameramento della cauzione a titolo di multa e disposizione di un nuovo incanto, senza possibilità di far rivivere una precedente aggiudicazione.

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Successioni, diritti del coniuge di abitazione

Nella successione legittima spettano al coniuge del de cuius i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano previsti dall’art.

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Trasformazione del tetto condominiale in terrazza

Qualora il proprietario dell’ultimo piano di un edificio provveda a modificare una parte del tetto condominiale trasformandola in terrazza (od occupandola con altra struttura equivalente od omologa) a proprio uso esclusivo, tale modifica è da ritenere illecita non potendo essere invocato l’art.

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Condominio, sostituzione integrale o parziale del tetto

Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 5039 del 28 febbraio 2013

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Concetto generale di sopraelevazione, nuovi piani

Il concetto generale di sopraelevazione è evincibile dal comma 1 dell’art. 1127 c. c. nella parte in cui pone riferimento all’area da occuparsi con la nuova fabbrica è diretta, in effetti, a dettare un semplice criterio di calcolo dell’indennità da corrispondere agli altri condomini in caso di sopraelevazione in senso stretto e la parte finale di detto comma avalla tale interpretazione, imponendo a colui che esegue una sopraelevazione l’obbligo di mantenere i diritti di uso e di godimento che i condomini avevano in precedenza sulla copertura.

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Utilizzazione della cosa comune

Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 5039 del 28 febbraio 2013

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Sopraelevazione, copertura del fabbricato condominiale

1127 c. c. , costituisce sopraelevazione soltanto l’intervento edificatorio che comporti spostamento in alto della copertura del fabbricato condominiale, mediante occupazione della colonna d’aria soprastante.

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Altana, manufatto particolare tipico della città di Venezia

L’altana costituisce un manufatto particolare tipico, soprattutto (ma non solo) della città di Venezia.

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Trasferimento di ipoteca, opponibilità al fallimento

In generale, perché un trasferimento di ipoteca possa essere opponibile al fallimento è comunque necessario che esso sia annotato a margine dell’iscrizione d’ipoteca prima o dopo la dichiarazione di fallimento.

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Fallimento, cessione del credito munito di ipoteca

Nel caso di cessione del credito munito di ipoteca, l’annotazione di detta cessione può essere opponibile al fallimento anche se annotata successivamente alla sua dichiarazione.

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Trasferimento ipoteca eseguita dopo fallimento

45 legge fallimentare riguarda esclusivamente gli atti di disposizione suscettibili di vulnerare i diritti della massa dei creditori. In sostanza, essa comporta un pregiudizio (di mero fatto, e del tutto legittimo) limitato ai creditori ammessi al riparto in posizione subordinata.

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Atti compiuti dopo la dichiarazione di fallimento

Il pagamento con surrogazione, analogamente alle altre forme di successione – in senso ampio – del credito, quale la cessione del credito, dà luogo ad una successione nel rapporto obbligatorio per cui, trattandosi di una vicenda concernente esclusivamente la posizione attiva del creditore originario, al quale si sostituisce il cessionario ovvero il solvens, resta immutato nella sua oggettività il rapporto obbligatorio. La ratio del citato articolo 45 l. f. è, infatti, quella di impedire un pregiudizio ai creditori conseguente da atti compiuti dopo l’apertura della procedura concorsuale garantendo la cristallizzazione della situazione patrimoniale alla data del fallimento.

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Mancata contestazione, comportamento rilevante

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 3402 del 12 febbraio 2013

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Amministratore giudiziario, legittimazione reclamo

L’amministratore giudiziario, nominato in sede di sequestro assunto ai sensi dell’art.

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Custode per beni sottoposti a sequestro

L’ontologica difformità tra le funzioni demandabili al custode per l’amministrazione dei beni sottoposti a sequestro – custodia e conservazione, ovvero amministrazione e gestione – impone, in logica conseguenza, di verificarne la legittimazione sostanziale e processuale in concreto, in correlazione all’espletamento della funzione che, nella gamme delle competenze del suo uffizio, esso intende svolgere. Il corollario comporta che, spettando all’amministrazione della società la legittimazione iure proprio a resistere alla richiesta di fallimento e quindi a reclamare la successiva sentenza, l’amministratore giudiziario, nell’esercizio di quella stessa funzione, ha veste sostanziale e processuale che lo legittima ad assumere analoga iniziativa.

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Sequestro, poteri che competono al custode

Se di norma i poteri che competono al custode sono attinenti alla mera custodia a fini conservativi delle cose in sequestro, nulla vieta – ed anzi ora l’art. c. p. p. – espressamente consente che, nella sfera dei poteri del custode, rientri anche l’amministrazione dei beni in sequestro, con esercizio di poteri di vera e propria gestione.

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Sequestro conservativo penale, conservazione e custodia

Il sequestro conservativo penale, per sua stessa definizione, è finalizzato alla conservazione ed alla custodia dei beni sottoposti alla cautela reale, e soggiace per l’effetto, al regime omologo previsto dal codice di rito civile. 2 sexies legge n. 575/1965 e successive modifiche, che sia incaricato non solo della custodia e conservazione dei beni sequestrati, ma anche della loro amministrazione, secondo quanto previsto dall’art.

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