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Codice Civile
Codice Penale

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Condotta elusiva in materia fiscale, principio di legalità

La affermazione della rilevanza penale delle condotte elusive in materia fiscale non contrasta con il principio di legalità, poiché se tale principio non consente la configurabilità della generale fattispecie di truffa, in presenza di una espressa previsione nel sistema tributario di una specifica condotta elusiva, non è.

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Fini fiscali, condotta elusiva, rilevanza penale

Deve affermarsi il principio che non qualunque condotta elusiva ai fini fiscali può assumere rilevanza penale, ma solo quella che corrisponde ad una specifica ipotesi di elusione espressamente prevista dalla legge.

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Rilevanza penale della condotta elusiva, imposta evasa

A sostegno della rilevanza penale della condotta elusiva deve osservarsi, in primo luogo, che l’art.

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Abuso del diritto, operazioni controverse

E’ principio generale di diritto dell’Unione Europea quello secondo il quale l’abuso del diritto è vietato: l’applicazione delle norme di tale diritto non può essere estesa sino a comprendere pratiche abusive, ossia operazioni effettuate non nell’ambito di normali transazioni commerciali, ma unicamente allo scopo di beneficiare abusivamente dei vantaggi previsti da detto diritto, in particolare quando lo scopo delle operazioni controverse è essenzialmente l’ottenimento di un vantaggio fiscale.

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Abuso del diritto, ottenimento di un vantaggio fiscale

L’applicazione delle norma di tale diritto non può essere estesa sino a comprendere pratiche abusive, ossia operazioni effettuate non nell’ambito di normali transazioni commerciali, ma unicamente allo scopo di beneficiare abusivamente dei vantaggi previsti da detto diritto, in particolare quando lo scopo delle operazioni controverse è essenzialmente l’ottenimento di un vantaggio fiscale.

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Carattere abusivo di un'operazione fiscale, esclusione

Il carattere abusivo di un’operazione va escluso quando sia individuabile una compresenza, non marginale, di ragioni extrafiscali, che non si identificano necessariamente in una redditività immediata dell’operazione medesima ma possono rispondere ad esigenze di natura organizzativa e consistere in un miglioramento strutturale e funzionale dell’azienda.

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Sistema tributario, norme antielusive

L’esistenza nel sistema tributario di specifiche norme antielusive non contrasta con l’individuazione di un generale principio di antielusione, ma è piuttosto mero sintomo dell’esistenza di una regola generale. Esso comporta l’inopponibilità del negozio all’Amministrazione finanziaria, per ogni profilo di indebito vantaggio tributario che il contribuente pretenda di far discendere dall’operazione elusiva, anche diverso da quelli tipici eventualmente presi in considerazione da specifiche norme antielusive entrate in vigore in epoca successiva al compimento dell’operazione.

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La truffa aggravata nel sistema tributario

Al fine di ritenere configurabile il delitto di truffa aggravata, non è sufficiente accertare se nel sistema tributario sussista una fattispecie connotata da un profilo di frode che abbia i caratteri di specialità, ma occorre anche verificare se le condotte realizzate rientrino in una specifica disposizione fiscale penalmente sanzionata. I meccanismi della repressione penal-tributaria e i connessi incentivi al ravvedimento, in particolare la esclusione della rilevanza del tentativo ai sensi dell’art.

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Rimpatrio del denaro, attività all'estero

La previsione del reato di false attestazioni nella dichiarazione finalizzata al rimpatrio del denaro delle attività detenute, alla data indicata dalla legge, fuori dal territorio dello Stato (art. 19 D. L. 25 settembre 2001, n. 409), non esclude l’applicazione della norma incriminatrice della truffa aggravata in danno dello Stato, ove la condotta si arricchisca in concreto di artifici diretti ad ottenere i consistenti vantaggi fiscali e le altre agevolazioni previste dalla legge.

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Concorso fra il delitto di frode fiscale e quello di truffa

Cassazione Penale, Sezione Seconda, Sentenza n. 7739 del 22 novembre 2011 – depositata il 28 febbraio 2012

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Sistema sanzionatorio in materia fiscale

Il sistema sanzionatorio in materia fiscale ha una spiccata specialità che lo caratterizza come un sistema chiuso e autosufficiente, all’interno del quale si esauriscono tutti i profili degli interventi repressivi, dettando tutte le sanzioni penali necessarie a reprimere condotte lesive o potenzialmente lesive dell’interesse erariale alla corretta percezione delle entrate fiscali.

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Concorso fra il delitto di frode fiscale e truffa

Qualora dalla condotta derivi un profitto ulteriore e diverso rispetto all’evasione fiscale, è possibile il concorso anche fra il delitto di frode fiscale e quello di truffa, e non sussiste alcun problema di rapporto di specialità tra norme, perché una stessa condotta viene utilizzata per finalità diverse e viola diverse disposizioni di legge e non […]

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Frode fiscale e truffa aggravata ai danni dello Stato

E’ configurabile un rapporto di specialità tra le fattispecie penali tributarie in materia di frode fiscale ed il delitto di truffa aggravata ai danni dello Stato (art.

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Patteggiamento, prova, accertamento tributario

444 c. p. p. (cosiddetto patteggiamento) costituisce indiscutibile elemento di prova per il giudice di merito il quale, ove intenda disconoscere tale efficacia probatoria, ha il dovere di spiegare le ragioni per cui l’imputato avrebbe ammesso una sua insussistente responsabilità, ed il giudice penale abbia prestato fede a tale ammissione.

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Agenzia delle Entrate, persona offesa

Solo l’Amministrazione finanziaria, ma anche l’Agenzia delle Entrate è persona offesa nei reati previsti dal d. lgs. n. 74 del 2000, in quanto ente al quale è stata affidata la tutela dell’interesse al corretto adempimento dell’obbligazione tributaria e che può utilizzare molteplici strumenti, non esclusi quelli di carattere penale, per rimuovere gli ostacoli al perseguimento dell’interesse affidatogli per legge.

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Risorse finanziarie acquisite da Agenzia delle Entrate

Alla Agenzia delle Entrate viene riconosciuta una particolare legittimazione, anche ai sensi della seconda parte del comma 2 dell’art.

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Agenzia delle Entrate, legittimata a costituirsi parte civile

56 individua quelle che sono le funzioni statali, ma tra queste non vi è alcun potere degli organi statali centrali di emettere atti che condizionino la validità o l’esecuzione delle determinazioni dell’Agenzia delle Entrate circa la concreta strategia difensiva adottata.

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Agenzia delle Entrate, gestione del contenzioso

La gestione del contenzioso nelle fasi di merito viene assunta in via esclusiva dall’Agenzia delle Entrate, la quale esercita tutti i poteri processuali relativi all’attività impositiva e di riscossione secondo la propria competenza, potendo giungere a disporre del diritto sostanziale fatto valere in giudizio e del rapporto processuale, per esempio attraverso atti di autotutela. Neppure trova applicazione, nel caso di costituzione di parte civile dell’Agenzia delle Entrate, la legge 3 gennaio 1991, n. 3, art.

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Legittimazione ad causam della Agenzia delle Entrate

A seguito della istituzione della Agenzia delle Entrate, costituita con d. lgs.

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Sentenza di non luogo a procedere, danneggiato parte civile

577 c. p. p. , ha innovato il regime della sentenza di non luogo a procedere, riconoscendo alla persona offesa la legittimazione a ricorrere per cassazione non solo per violazione dell’art. 428, comma 2, c. p. p. alla persona offesa escluda il danneggiato, pur costituito parte civile, dalla legittimazione a ricorrere per cassazione, trattandosi di un’impugnazione destinata alla tutela esclusiva degli interessi penalistici della persona offesa.

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