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Codice Civile
Codice Penale

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Persona danneggiata dal reato, ricorso per cassazione

La persona danneggiata dal reato, pur costituita parte civile, che non sia anche persona offesa, non è legittimata a proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere, essendo tale impugnazione destinata alla tutela esclusiva degli interessi penalistici della persona offesa.

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Comportamenti prima dell'apertura del fallimento

Nulla esclude che l’esame possa essere condotto anche con riferimento a comportamenti posti in essere prima dell’apertura del fallimento, avendo certamente incidenza sui tempi di definizione della procedura anche le modalità operative adottate dall’imprenditore nell’esercizio dei suoi poteri gestori nel periodo precedente l’apertura della procedura concorsuale.

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Beneficio esdebitazione, accertamento del giudice

L’effetto indicato dal legislatore come ostativo alla concessione del beneficio dell’esdebitazione, consistente nella determinazione del ritardo o nella contribuzione alla sua verificazione, è riconducibile ad una condotta non delineata nella sua specificità, sicché questa può essere correttamente riscontrata dal giudice di merito, quando sia stata accertata la conseguenza pregiudizievole dell’allungamento dei tempi di definizione della procedura.

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Conseguimento del beneficio dell'esdebitazione, discrimine

La nota di discrimine fra imprenditori falliti, ai fini del conseguimento del beneficio del’esdebitazione, non andrebbe individuata sulla base di un dato legato a contingenze casuali e non riconducibili all’operato dell’imprenditore, quale il numero dei creditori privilegiati e la consistenza del loro crediti, ma potrebbe essere piuttosto ricercata nella valorizzazione del dato comportamentale del debitore.

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Esdebitazione, soddisfazione di tutti i creditori concorsuali

Richiedere la soddisfazione in qualche misura di tutti i creditori concorsuali comporterebbe la necessità del pagamento integrale di quelli muniti di privilegio generale e di quelli muniti di privilegio speciale nei limiti dei beni gravati, non potendosi provvedere al soddisfacimento dei creditori chirografari se non nel rispetto della cause di prelazione.

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Contraente favorito dalla gara illegittima, tutela dell'affidamento

Quando la parte scorretta è stata una Pubblica Amministrazione, il contraente favorito dalla gara illegittima per cui è stato scelto, può agire a tutela di detto affidamento, anche ai sensi dell’art.

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Aggiudicazione di un appalto pubblico, gara annullata

La responsabilità da contatto, tra colui che si aggiudica una gara di appalto pubblico e l’Ente appaltante, conseguenti a un comportamento della Pubblica Amministrazione lesiva dell’affidamento in una condotta regolare e lecita, cui la stessa era tenuta già nella fase preparatoria del contratto, e prima che nascesse l’appalto, non deriva dal mero inadempimento contrattuale né è effetto del c. d. torto aquiliano di cui all’art.

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Mancati guadagni conseguenti a un comportamento della P.A.

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 24438 del 21 novembre 2011

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Appalto pubblico, gara annullata dal Tar

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 24438 del 21 novembre 2011

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Abusivo esercizio dei poteri della Pubblica Amministrazione

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 24438 del 21 novembre 2011

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Annullamento aggiudicazione appalto pubblico

Per l’annullamento dell’aggiudicazione del giudice amministrativo, l’appalto concluso dalla stazione appaltante e dall’aggiudicatario illegittimamente scelto, è inefficace sin dall’origine e da qualificare tamquam non esset.

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Amministratore giudiziario, fallimento, reclamo

L’amministratore giudiziario, in sede di sequestro assunto ai sensi dell’art.

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Gestione del patrimonio sociale, amministratore giudiziario

Non può non rilevarsi che la gestione del patrimonio sociale finalizzata alla sua conservazione in vista del conclusivo provvedimento ablativo interferisce con la finalità della procedura concorsuale e legittima perciò ex se, l’amministratore giudiziario, cui il giudice della misura cautelare ha demandato quel compito, ad agire in giudizio al fine di garantire le finalità sottese all’adozione della misura, al pari di ogni altro interessato, ed anzi a maggior ragione.

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Amministratore giudiziario, fallimento, legittimazione

L’ontologica difformità tra le indicate funzioni demandabili all’amministratore giudiziario – custodia e conservazione ovvero amministrazione e gestione – impone, in logica conseguenza, di verificarne la legittimazione sostanziale e processuale in concreto, in correlazione all’espletamento della funzione che, nella gamma delle competenze del suo ufficio, esso intende svolgere. Il corollario comporta che, spettando all’amministratore della società la legittimazione – jure proprio – a resistere alla richiesta di fallimento e quindi a reclamare la successiva sentenza, l’amministratore giudiziario, nell’esercizio di quella stessa funzione, ha veste sostanziale e processuale che lo legittima ad assumere analoga iniziativa.

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Nomina del custode, beni sottoposti a sequestro preventivo

Se di norma i poteri che competono al custode sono attinenti alla mera custodia a fini conservativi delle cose in sequestro, nulla vieta – ed anzi ora l’art. c. p. p. – espressamente consente che, nella sfera dei poteri del custode, rientri anche l’amministrazione dei beni in sequestro, con esercizio di poteri di vera e propria gestione.

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Amministratore giudiziario, quote sociali, diritti connessi

Lo spettro d’azione dell’amministratore giudiziario, comprensivo della custodia ma non circoscritto ad essa, lo legittima, se la misura colpisce le quote sociali, ad esercitare i diritti connessi, partecipando perciò alle assemblee ed esprimendo il voto in luogo dei soci e in logica conseguenza ad impugnare le delibere assembleari ai sensi dell’art. 2377 c. c. , e, peraltro, se la misura tende alla prosecuzione della gestione sociale per evitare la protrazione dei reati per loro tramite ovvero per mantenerli in vista della confisca, ad attivarsi, anche in sede giudiziaria, per garantire suddetta finalità, sostituendosi, in tutte le conseguenti necessarie iniziative, all’amministratore ordinario.

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Provvedimento cautelare, nomina amministratore giudiziario

321 c. p. p. nell’ambito delle misure di prevenzione o per i reati connessi ad attività mafiosa, e in vista della confisca a mente del comma 2 della citata disposizione processuale penale, può anche prevedere la nomina dell’amministratore giudiziario, così come espressamente qualificato dall’art. 2 sexies legge n. 575/1965 e successive modifiche, che sia incaricato non solo della custodia e conservazione dei beni sequestrati, ma anche della loro amministrazione, secondo quanto previsto dall’art.

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Sequestro conservativo penale, custode dei beni sequestrati

Secondo la funzione legalmente tipizzata nelle disposizioni processuali, il sequestro conservativo penale, per sua stessa definizione, è finalizzato alla conservazione ed alla custodia dei beni sottoposti alla cautela reale, e soggiace per l’effetto, al regime omologo previsto dal codice di rito civile.

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Fallimento, custode dei beni sequestrati, funzione

La funzione demandata al custode dei beni sequestrati ex art. 316-317 c. p. p. è sottesa alla mera conservazione dei beni sequestrati, e pertanto, non confligge con l’apertura del fallimento che, pur determinando lo spossessamento della gestione di quei beni, non determina sottrazione alla garanzia patrimoniale, in vista della quale è emessa la misura cautelare.

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Estinzione degli effetti penali, recidiva

in conseguenza dell’esito positivo dell’affidamento in prova al servizio sociale, comporta che della relativa condanna non possa tenersi conto agli effetti della recidiva.

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