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Codice Civile
Codice Penale

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Compensi professionali avvocato

Quando un decreto ingiuntivo sia stato adottato per i compensi professionali di un avvocato, al giudizio di opposizione si applicano certamente gli artt. 28, 29 e 30 legge 794 del 1942. Ma per tutto quanto non previsto da queste disposizioni speciali, il giudizio è regolato dalle norme sull’ordinario giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo. Cassazione […]

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Onorari di avvocato

Nel procedimento camerale previsto dall’art. 30 della legge 13 giugno 1942, n. 794, per la decisione sull’opposizione a decreto ingiuntivo relativo a onorari di avvocato, l’ordinanza che decide il merito della opposizione e comunque definisce il giudizio, è impugnabile solo con ricorso per Cassazione ai sensi dell’art. 111 Cost., essendo definita inoppugnabile dalla legge. Cassazione […]

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Il trasferimento di impresa

Il trasferimento di impresa, ai fini della direttiva comunitaria, può ritenersi effettivamente sussistente solo se l’entità in ipotesi oggetto del trasferimento abbia conservato la propria identità successivamente alla operazione di trasferimento e che, a tal fine, la mera circostanza che le attività esercitate dal precedente e dal nuovo imprenditore siano analoghe non consente di concludere nel senso che sussista il trasferimento di un’entità economica.

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La nozione di imprenditore

La nozione di imprenditore, ai sensi dell’art. 2082 c.c., va intesa in senso soggettivo, dovendosi riconoscere il carattere imprenditoriale all’attività economica organizzata che sia ricollegabile al dato obiettivo inerente all’attitudine a conseguire la remunerazione dei fattori produttivi, rimanendo giuridicamente irrilevante lo scopo di lucro, che riguarda il movente soggettivo che induce l’imprenditore ad esercitare la […]

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Associazioni e fondazioni, personalità giuridica

A seguito della entrata in vigore del d. p. R. 10 febbraio 2000, n. 631, è stato abrogato l’art. Nondimeno, le prefetture sono legittimate a chiedere integrazioni documentali ed eventualmente a negare motivatamente l’iscrizione, esercitando i medesimi poteri per le modificazioni dello statuto e dell’atto costitutivo.

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Vizio di ultra o extra petizione

Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 8262 del 7 aprile 2010

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Diffamazione a mezzo stampa

12 della legge sulla stampa non costituisce una forma di risarcimento del danno, né comporta una duplicazione delle voci di danno risarcibili, ma integra una ipotesi eccezionale di pena pecuniaria privata, prevista per legge. La contraria soluzione richiederebbe un’espressa disposizione di legge, disposizione che nella specie non sussiste, in quanto la legge che regola i reati commessi con il mezzo televisivo, ex art.

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Diritto di cronaca, attendibilità delle informazioni

Quanto al diritto di cronaca, esso non esime l’emittente, e per essa il giornalista a cui sia affidata la trasmissione, dal valutare con la debita cautela l’attendibilità delle informazioni a cui dia spazio, o quanto meno dall’istituire un minimo di contraddittorio, soprattutto a fronte di accuse di particolare gravità, interpellando anche l’accusato o chi per lui, si da metterlo in condizione di difendersi nell’immediatezza degli addebiti e tramite lo stesso mezzo di diffusione. L’esercizio del diritto di cronaca deve essere cioè attentamente calibrato, in considerazione da un lato dell’interesse del pubblico alla conoscenza dei fatti, se veri; dall’altro lato dell’entità dei danni che ne potrebbero ingiustamente derivare agli accusati, se i fatti non fossero veri.

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Qualificazione del fatto come reato dal giudice civile

Il giudice civile può qualificare il fatto come reato, anche se sia intervenuto decreto di archiviazione in sede penale.

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Danno provocato da più soggetti, responsabilità solidale

Quando un medesimo danno è provocato da più soggetti, per inadempimenti di contratti diversi, intercorsi rispettivamente tra ciascuno di essi ed il danneggiato, sussistono tutte le condizioni necessarie perché i predetti soggetti siano corresponsabili in solido. 2055 c. c. costituisca un principio di carattere generale estensibile anche alla responsabilità contrattuale, quanto dai principi stessi che regolano il nesso di causalità ed il concorso di cause, tutte egualmente efficienti della produzione di un determinato danno, di cui l’art.

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Assegno bancario, non trasferibilità

La responsabilità della Banca negoziatrice per avere consentito, in violazione delle specifiche regole poste dall’art. 43 legge assegni (r.d. 21 dicembre 1933, n. 1736), l’incasso di un assegno bancario, di traenza o circolare, munito di clausola di non trasferibilità, a persona diversa dal beneficiario del titolo, ha nei confronti di tutti i soggetti nel cui […]

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Due successivi appelli avverso la medesima sentenza

Nel caso in cui la stessa parte abbia proposto, avverso la medesima sentenza, due successivi appelli, il primo dei quali inammissibile, senza tuttavia che, alla data di proposizione del secondo gravame, detta inammissibilità sia stata dichiarata, realizzandosi in tal caso l’effetto della consumazione dell’impugnazione, il termine per la proposizione della seconda impugnazione è quello breve, decorrente dalla notificazione della prima impugnazione.

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Determinazione del tasso di interesse usurario

644 c. p. , secondo il quale la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse collegate all’erogazione del credito, impone di considerare rilevanti, ai fini della determinazione della fattispecie di usura, tutti gli oneri che un utente sopporti in connessione con il suo uso del credito. Tra essi rientra indubbiamente la commissione di massimo scoperto, trattandosi di un costo indiscutibilmente collegato all’erogazione del credito, giacché ricorre tutte le volte in cui il cliente utilizza concretamente lo scoperto di conto corrente, e funge da corrispettivo per l’onere, a cui l’intermediario finanziario si sottopone, di procurarsi la necessaria provvista di liquidità e tenerla a disposizione del cliente.

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Usura, determinazione del tasso soglia

In tema di usura è manifestamente infondata l’eccezione di incostituzionalità del combinato disposto degli artt. sotto il profilo che le predette norme, nel rimettere la determinazione del tasso soglia, oltre il quale si configura uno degli elementi oggettivi del delitto di usura, ad organi amministrativi, determinerebbero una violazione del principio della riserva di legge in materia penale.

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Udienza preliminare, sentenza di non luogo a procedere

425, comma terzo, c. p. p. , per la quale il Giudice dell’udienza preliminare deve emettere sentenza di non luogo a procedere anche quando gli elementi acquisiti risultino insufficienti o contraddittori, è qualificata dall’ultima parte del suddetto comma terzo che impone tale decisione soltanto ove i predetti elementi siano comunque inidonei a sostenere l’accusa in giudizio.

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Valutazione equitativa del danno

La valutazione equitativa del danno, in quanto inevitabilmente caratterizzata da un certo grado di approssimatività, è suscettibile di rilievi in sede di legittimità, sotto il profilo del vizio della motivazione, solo se difetti totalmente la giustificazione che quella situazione sorregge, o macroscopicamente si discosti dai dati di comune esperienza, o sia radicalmente contraddittoria. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 12318 del 19 maggio 2010

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Invalidare la motivazione della sentenza impugnata

Per delineare il vizio indicato, occorre che i punti della controversia dedotti per invalidare la motivazione della sentenza impugnata con ricorso per cassazione, siano autonomamente dotati di una forza esplicativa o dimostrativa tale che la loro rappresentazione disarticoli l’intero ragionamento svolto dal giudicante o determini al suo interno radicali incompatibilità così da vanificare o da rendere manifestatamente incongrua o contraddittoria la motivazione. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 12318 del 19 maggio 2010

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Il controllo di legittimità sulla motivazione della sentenza

Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 12318 del 19 maggio 2010

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Azione revocatoria di atti a titolo gratuito

Per l’azione revocatoria di atti a titolo gratuito non occorre che il pregiudizio arrecato alle ragioni del creditore sia conosciuto, oltre che dal debitore, anche dal terzo beneficiario, il quale ha comunque acquisito un vantaggio senza un corrispondente sacrificio e ben può vedere il proprio interesse posposto a quello del creditore.

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Atti di disposizione, donazione remuneratoria, revoca

Anche la donazione remuneratoria rientra tra gli atti di disposizione del patrimonio del debitore, soggetti a revoca ai sensi dell’art.

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