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Codice Civile
Codice Penale

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Cassette di sicurezza, responsabilità della banca

La clausola predisposta a stampa fra le condizioni generali che, in aggiunta a quanto risulta dagli accordi particolari e specifici, limiti ad una determinata somma, di importo relativamente modesto, la responsabilità della banca per la perdita dei valori depositati integra un patto limitativo non dell’oggetto del contratto, ma del debito risarcitorio della banca, in quanto […]

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Impugnazione di sentenza, inammissibilità

Quando la sentenza impugnata è fondata su diverse rationes decidendi, idonee a giustificarne autonomamente le statuizioni, l’impugnazione rivolta contro una sola di esse è da ritenere inammissibile, poiché non consente di annullare la sentenza impugnata, la cui decisione appare sorretta dall’ulteriore motivazione.

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Danno esistenziale e danno non patrimoniale

Il pregiudizio della vita di relazione, anche nell’aspetto concernente i rapporti sessuali, allorché dipenda da una lesione dell’integrità psicofisica della persona, costituisce uno dei possibili riflessi negativi della lesione dell’integrità fisica del quale il giudice deve tenere conto nella liquidazione del danno biologico, e non può essere fatta valere come distinto titolo di danno, e segnatamente a titolo di danno esistenziale. Al danno biologico va infatti riconosciuta portata tendenzialmente omnicomprensiva, confermata dalla definizione normativa adottata dal d. lgs.

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Impugnazione deliberazione assembleare di società

Non è sufficiente che le condizioni dell’azione, ivi compresa la legittimazione ad agire, siano presenti al momento della proposizione della domanda giudiziale, occorrendo che esse sussistano anche quando il giudice di pronuncia sulla domanda.

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Nullità ed annullabilità in ambito societario

In ordine al rapporto tra le nozioni di nullità ed annullabilità in ambito societario discende che una deliberazione assembleare adottata esclusivamente in base ad un motivo illecito non potrebbe dirsi nulla, ma semmai annullabile. D’altronde, l’intento di piegare la deliberazione a finalità di prevaricazione della minoranza è da tempo ricondotto dalla giurisprudenza alla figura dell’eccesso, […]

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Deliberazioni assembleari di società per azioni

In tema di patologia delle deliberazioni assembleari di società per azioni, si ha un’inversione dei criteri regolatori del diritto negoziale. 2377 fa discendere l’annullabilità), ma violi norme o principi giuridici dettati a presidio di un interesse generale, tale da trascendere quello del singolo socio.

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Impugnazione incidentale tardiva, ammissibilità

334, 343 e 371 c. p. c. , è ammessa l’impugnazione incidentale tardiva anche quando sia scaduto il termine per l’impugnazione principale, e persino se la parte abbia prestato acquiescenza alla sentenza, indipendentemente dal fatto che si tratti di un capo autonomo della sentenza stessa e che, quindi, l’interesse ad impugnare fosse preesistente, dato che nessuna distinzione in proposito è contenuta nelle citate disposizioni. Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 26842 del 7 novembre 2008

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Consenso alla pubblicazione della propria immagine

Ma, se la revoca (tempestiva, e cioè anteriore all’utilizzazione) non vi sia stata, il consenso precedentemente prestato resta efficace, e legittima l’uso che ne sia stato fatto in conformità alle previsioni contrattuali, accertabili con gli ordinari mezzi processuali; e tale accertamento, riservato al giudice di merito, è insindacabile in cassazione, se sostenuto da motivazione congrua ed esente da vizi logici giuridici. Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 27506 del 19 novembre 2008

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Impugnazione, notificazione presso il procuratore

L’impugnazione presso il procuratore costituito, e/o domiciliatario della parte, per soddisfare gli oneri imposti dall’art.

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Delibera assemblea, compenso amministratore

2373 c. c. , la prevalente dottrina, gran parte della giurisprudenza di merito e la giurisprudenza di legittimità non sono inclini a considerare annullabile per conflitto di interessi la deliberazione determinativa del compenso dell’amministratore per il mero fatto che essa sia stata adottata col voto determinante espresso dallo stesso amministratore che abbia preso parte all’assemblea in veste di socio, se non ne risulti altresì pregiudicato l’interesse sociale. E lo stesso principio è stato applicato anche in un caso in cui la validità di una siffatta deliberazione era stata vagliata sotto il diverso profilo dell’eventuale vizio di eccesso di potere, ritenendosi comunque essenziale l’accertamento della sproporzione del compenso attribuito.

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Concorrenza sleale tra professionisti

In un comune nel quale è prevista una sola sede notarile, i notai diversi dal titolare possono esercitarvi la propria attività professionale (e proprio in virtù dell’aspetto libero – professionale) in modo accessorio sia sotto il profilo funzionale, sia sotto quello economico rispetto al proprio ufficio – studio posto in comune diverso e che, quindi, resta esclusa la facoltà per essi di esercitarvi un’attività continuativa, generalizzata e stabilizzata. Come costantemente affermato, tale norma non vale ad esonerare il danneggiato dall’onere probatorio e, anzi, lo grava dell’esigenza di offrire al giudice elementi idonei allo scopo.

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Conto corrente bancario, responsabilità del fiduciario

2043 c. c. , del danno cagionato ai terzi per effetto dell’illecito. Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 8127 del 3 aprile 2009

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Il negozio fiduciario

Il negozio fiduciario si realizza mediante il collegamento di due negozi, l’uno di carattere esterno, realmente voluto e con efficacia verso i terzi, e l’altro di carattere interno, pure effettivamente voluto, ed obbligatorio, diretto a modificare il risultato finale del primo negozio per cui il fiduciario è tenuto a trasferire il bene o l’utilità al fiduciante o a un terzo.

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La sentenza di applicazione di pena patteggiata

costituisce un importante elemento di prova per il giudice di merito il quale, ove intenda disconoscere tale efficacia probatoria, ha il dovere di spiegare le ragioni per cui l’imputato avrebbe ammesso una sua insussistente responsabilità, ed il giudice penale abbia prestato fede a tale ammissione.

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Consulenza tecnica disposta dal P.M.

Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 8127 del 3 aprile 2009

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Licenziamento, dichiarazioni nel corso delle indagini

Nell’accertamento della sussistenza di determinati fatti e della loro idoneità a costituire giusta causa di licenziamento, il giudice del lavoro può fondare il suo convincimento sulle dichiarazioni testimoniali assunte nel corso delle indagini preliminari, anche se sia mancato il vaglio critico del dibattimento ove il procedimento penale sia stato definito ai sensi dell’art. 444 c. p. p. , potendo la parte, del resto, contestare nell’ambito del giudizio civile, i fatti così acquisiti in sede penale.

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Giudice civile, risultanze indagini preliminari

Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 8127 del 3 aprile 2009

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Assunzione obbligatoria del lavoratore disabile

Ne consegue che il datore di lavoro può legittimamente rifiutare l’assunzione non soltanto di un lavoratore con qualifica diversa, ma anche di un lavoratore con qualifica simile a quella richiesta, in mancanza di un suo previo addestramento o tirocinio da svolgere secondo le modalità previste dall’art.

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Obblighi del datore di lavoro non delegabili

Pur a fronte di una delega corretta ed efficace, non potrebbe andare esente da responsabilità il datore di lavoro allorché le carenze nella disciplina antinfortunistica e, più in generale, nella materia di sicurezza, attengano a scelte di carattere generale della politica aziendale ovvero a carenze strutturali, rispetto alle quali nessuna capacità di intervento possa realisticamente attribuirsi al delegato alla sicurezza. Tali principi hanno trovato conferma nel decreto legislativo n. 81 del 2008, che prevede, infatti, gli obblighi del datore di lavoro non delegabili, per l’importanza e, all’evidenza, per l’intima correlazione con le scelte aziendali di fondo che sono e rimangono attribuite al potere/dovere del datore di lavoro.

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Infortuni sul lavoro, imprese di grandi dimensioni

Nelle imprese di grandi dimensioni non è possibile attribuire tout court all’organo di vertice la responsabilità per l’inosservanza della normativa di sicurezza, occorrendo sempre apprezzare l’apparato organizzativo che si è costituito, sì da poter risalire, all’interno di questo, al responsabile del settore. E’ altrettanto vero che il problema interpretativo ricorrente è sempre stato quello della individuazione delle condizioni di legittimità della delega: questo, per evitare una facile elusione dell’obbligo di garanzia gravante sul datore di lavoro, ma, nel contempo, per scongiurare il rischio, sopra evidenziato, di trasformare tale obbligo in una sorta di responsabilità oggettiva, correlata tout court alla posizione soggettiva di datore di lavoro.

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