Con riferimento a siti internet, o riviste costituite da veri e propri cataloghi, laddove sono rappresentati soggetti, accompagnati da immagini fotografiche, con annunci di prestazioni sessuali, anche particolari, la stampa costituisce solo il veicolo del messaggio pubblicitario, ed, in quanto tale, non si inquadra nel diritto costituzionalmente garantito (cd. Pubblicazioni siffatte, pertanto, sono vietate in sé, ed il sequestro preventivo rientra nelle misure ad esse applicabili, per espressa previsione del legislatore costituente.
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