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T.A.R.S.U.

Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la TAR.S.U, introdotta dal D.lgs 15 novembre del 1993, n. 507, artt 58-81 è, per definizione un tributo comunale. L’ente comunale è legittimato alla sua applicazione, tenendo conto del costo complessivo del servizio di raccolta e quello dello smaltimento dei rifiuti; rientrano, pertanto, nel pagamento del tributo, […]

Pubblicato il 16 July 2007 in Burocrazia

Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la TAR.S.U, introdotta dal D.lgs 15 novembre del 1993, n. 507, artt 58-81 è, per definizione un tributo comunale. L’ente comunale è legittimato alla sua applicazione, tenendo conto del costo complessivo del servizio di raccolta e quello dello smaltimento dei rifiuti; rientrano, pertanto, nel pagamento del tributo, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani oltre, il servizio di pulizia generale dei pubblici suoli e strade; sono invece esclusi dalla individuazione dell’area tassabile, quelle zone dove si formano rifiuti speciali, tossici o nocivi, al cui smaltimento sono tenuti, a proprio carico, i produttori, attraverso ditte specializzate. La TA.R.S.U, deve essere corrisposta all’ente impositore, da chiunque detiene, od occupa immobili o superficie scoperte, a qualsiasi titolo, sul territorio comunale. Tali soggetti passivi, sono obbligati, ai fini dell’applicazione del tributo, a denunciare la superficie dell’immobile o area operativa, indicandone altresì, l’uso, i dati catastali nonchè i propri dati personali. Le tariffe sono stabilite dal Comune, in base al metriquadro nonchè in base ad una distinzione per categorie di soggetti, es: negozianti, privati, ristoratori. Da precisare che la tassa non è dovuta nel caso di immobili od aree in ristrutturazione, previa denuncia; in caso di immobili liberi da persone o cose, nonchè, aree comuni di un condominio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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