Il danno derivante da perdita o da avaria si calcola secondo il prezzo corrente delle cose trasportate nel luogo e nel tempo della riconsegna Il risarcimento dovuto dal vettore non può essere superiore ad un euro per ogni chilogrammo di peso loro della merce perduta o avariata nei trasporti nazionali ed all’importo di cui all’articolo […]
Il danno derivante da perdita o da avaria si calcola secondo il prezzo corrente delle cose trasportate nel luogo e nel tempo della riconsegna Il risarcimento dovuto dal vettore non può essere superiore ad un euro per ogni chilogrammo di peso loro della merce perduta o avariata nei trasporti nazionali ed all’importo di cui all’articolo 23 comma 3 della Convenzione per il trasporto stradale di merci, ratificata con legge 6 dicembre 1960 n° 1621, e successive modificazioni nei trasporti internazionali. La previsione di cui al comma precedente non è derogabile a favore del vettore se non nei casi e con le modalità previste dalle leggi speciali e dalle convenzioni internazionali appilicabili. Il vettore non può avvalersi della limitazione della responsabilità, prevista a suo favore dal presente articolo ove sia fornita la prova che la perdita o l’avaria della merce sono stati determinati da dolo o colpa grave del vettore o dei suoi dipendenti e preposti, ovvero da ogni altro soggetto di cui egli si sia avvalso per l’esecuzione del trasporto, quando tali soggetti abbiano agito nell’esercizio delle loro funzioni.
Capo VIII – Del trasporto
Sezione III – Del trasporto di cose
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La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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