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Codice Civile
Codice Penale

Diritto Informatico

Dati informatici, sottrazione da un computer aziendale

La questione che la Corte è stata chiamata ad affrontare concerne la possibilità di qualificare i dati informatici, in particolare singoli files, come cose mobili, ai sensi delle disposizioni della legge penale e, specificamente, in relazione alla possibilità di costituire oggetto di condotte di appropriazione indebita. Alla stregua delle considerazioni che precedono, i dati informatici (files) sono qualificabili cose mobili ai sensi della legge penale e, pertanto, costituisce condotta di appropriazione indebita la sottrazione da un personal computer aziendale, affidato per motivi di lavoro, dei dati informatici ivi collocati, provvedendo successivamente alla cancellazione dei medesimi dati e alla restituzione del computer “formattato”.

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Hosting provider, responsabilità del c.d. caching

13 della direttiva 2000/31/CE, si occupa della prestazione del servizio della società dell’informazione consistente nel cd. Siffatta attività è di ordine meramente tecnico, automatico e passivo, il che implica che il prestatore di servizi della società dell’informazione non conosce né controlla le informazioni trasmesse o memorizzate.

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Hosting provider, rimozione dei contenuti illeciti

L’hosting provider attivo è il prestatore dei servizi della società dell’informazione il quale svolge un’attività che esula da un servizio di ordine meramente tecnico, automatico e passivo, e pone, invece, in essere una condotta attiva, concorrendo con altri nella commissione dell’illecito, onde resta sottratto al regime generale di esenzione di cui all’art.

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Apparecchiature atte ad intercettare comunicazioni

Art. 617 bis c.p. La condotta deve essere finalizzata ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone

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Diritto all’oblio, diritto di cronaca e diritto della persona

Diritto all’oblio: esigenza di un contemperamento tra due diversi esercizi fondamentali, il diritto di cronaca, posto al servizio dell’interesse pubblico all’informazione, ed il diritto della persona.

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Opere di ristrutturazione, responsabilità del venditore

Responsabilità del venditore, l’azione di responsabilità può essere esercitata anche dall’acquirente nei confronti del venditore.

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Accesso abusivo alla casella di posta elettronica

Allorché, in un sistema informatico pubblico (che serva, cioè, una Pubblica Amministrazione), siano attivate caselle di posta elettronica – protette da password personalizzate – a nome di uno specifico dipendente, quelle caselle rappresentato il domicilio informatico proprio del dipendente, sicché l’accesso abusivo alle stesse, da parte di chiunque (quindi, anche da parte del superiore gerarchico), integra il reato di cui all’art. 615 ter c. p. , giacché l’apposizione dello sbarramento – avvenuto col consenso del titolare del sistema – dimostra che a quella casella è collegato uno ius excludendi, di cui anche i superiori devono tenere conto.

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Intercettazione chat, flusso di comunicazioni

In materia di utilizzazione di messaggistica con sistema Blackberry è corretto acquisirne i contenuti mediante intercettazione ex art. Anche la dottrina più attenta ai delicati rapporti tra sistema delle intercettazioni telematiche e nuove tecnologie ha osservato che per la chat di Blackberry, l’intercettazione avviene con il tradizionale sistema, ossia monitorando il codice PIN del telefono (ovvero il codice IMEI), che risulta associato in maniera univoca ad un nickname, sottolineando come a livello tecnico l’intercettazione sia gestita dalla sede italiana della società.

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Hosting provider, informazioni memorizzate dall’utente

Il gestore del servizio di hosting non ha alcun controllo sui dati memorizzati, né contribuisce in alcun modo alla loro scelta, alla loro ricerca o alla formazione del file che li contiene, essendo tali dati interamente ascrivibili all’utente destinatario del servizio che li carica sulla piattaforma messa a sua disposizione. Così disponendo, in conformità della direttiva 2000/31/CE, il legislatore ha inteso porre quali presupposti della responsabilità del provider proprio la sua effettiva conoscenza dei dati immessi dall’utente e l’eventuale inerzia nella rimozione delle informazioni da lui conosciute come illecite.

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Accesso abusivo ai sistemi informatici, art. 615 ter c.p.

615 ter c. p. non solo chi si introduca abusivamente nel sistema informatico protetto, ma anche chi si trattenga al suo interno, contro la volontà espressa o tacita di chi abbia diritto di escluderlo, per finalità diverse da quella per le quali l’abilitazione era stata concessa. Ciò ha legittimato la sentenza Zara ad affermare che l’analogia con la fattispecie della violazione di domicilio deve indurre a concludere che integri la fattispecie criminosa – 615 ter c. p. – anche chi, autorizzato all’accesso per una determinata finalità, utilizzi il titolo di legittimazione per una finalità diversa e, quindi, non rispetti le condizioni alle quali era subordinato l’accesso.

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Messaggi di posta elettronica, molestia, insussistenza

Anche nel caso della posta elettronica, a differenza della telefonata, non vi è alcuna immediata interazione tra il mittente e il destinatario, né vi è intrusione diretta del primo nella sfera dell’attività del secondo. Pertanto, la avvertita esigenza di espandere la tutela del bene protetto, ossia la tranquillità della persona, incontra il limite coessenziale della legge penale costituito dal principio di stretta legalità e di tipizzazione delle condotte illecite, sanciti dall’art.

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Frode informatica, confisca dei beni

Frode informatica, l’autore del reato risponde con i propri beni per un valore corrispondente a quello del profitto. 322 ter deve intendersi riferito all’ipotesi del capoverso, nella quale l’autore del reato risponde comunque con i propri beni per un valore corrispondente a quello del profitto, prescindendo dall’estraneità dei terzi al reato.

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Sequestro preventivo di siti internet, annunci di natura sessuale

Con riferimento a siti internet, o riviste costituite da veri e propri cataloghi, laddove sono rappresentati soggetti, accompagnati da immagini fotografiche, con annunci di prestazioni sessuali, anche particolari, la stampa costituisce solo il veicolo del messaggio pubblicitario, ed, in quanto tale, non si inquadra nel diritto costituzionalmente garantito (cd. Pubblicazioni siffatte, pertanto, sono vietate in sé, ed il sequestro preventivo rientra nelle misure ad esse applicabili, per espressa previsione del legislatore costituente.

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