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Codice Civile
Codice Penale

Diritto Tributario

Concorso fra il delitto di frode fiscale e truffa

Qualora dalla condotta derivi un profitto ulteriore e diverso rispetto all’evasione fiscale, è possibile il concorso anche fra il delitto di frode fiscale e quello di truffa, e non sussiste alcun problema di rapporto di specialità tra norme, perché una stessa condotta viene utilizzata per finalità diverse e viola diverse disposizioni di legge e non […]

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Frode fiscale e truffa aggravata ai danni dello Stato

E’ configurabile un rapporto di specialità tra le fattispecie penali tributarie in materia di frode fiscale ed il delitto di truffa aggravata ai danni dello Stato (art.

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Patteggiamento, prova, accertamento tributario

444 c. p. p. (cosiddetto patteggiamento) costituisce indiscutibile elemento di prova per il giudice di merito il quale, ove intenda disconoscere tale efficacia probatoria, ha il dovere di spiegare le ragioni per cui l’imputato avrebbe ammesso una sua insussistente responsabilità, ed il giudice penale abbia prestato fede a tale ammissione.

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Agenzia delle Entrate, persona offesa

Solo l’Amministrazione finanziaria, ma anche l’Agenzia delle Entrate è persona offesa nei reati previsti dal d. lgs. n. 74 del 2000, in quanto ente al quale è stata affidata la tutela dell’interesse al corretto adempimento dell’obbligazione tributaria e che può utilizzare molteplici strumenti, non esclusi quelli di carattere penale, per rimuovere gli ostacoli al perseguimento dell’interesse affidatogli per legge.

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Risorse finanziarie acquisite da Agenzia delle Entrate

Alla Agenzia delle Entrate viene riconosciuta una particolare legittimazione, anche ai sensi della seconda parte del comma 2 dell’art.

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Agenzia delle Entrate, legittimata a costituirsi parte civile

56 individua quelle che sono le funzioni statali, ma tra queste non vi è alcun potere degli organi statali centrali di emettere atti che condizionino la validità o l’esecuzione delle determinazioni dell’Agenzia delle Entrate circa la concreta strategia difensiva adottata.

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Agenzia delle Entrate, gestione del contenzioso

La gestione del contenzioso nelle fasi di merito viene assunta in via esclusiva dall’Agenzia delle Entrate, la quale esercita tutti i poteri processuali relativi all’attività impositiva e di riscossione secondo la propria competenza, potendo giungere a disporre del diritto sostanziale fatto valere in giudizio e del rapporto processuale, per esempio attraverso atti di autotutela. Neppure trova applicazione, nel caso di costituzione di parte civile dell’Agenzia delle Entrate, la legge 3 gennaio 1991, n. 3, art.

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Legittimazione ad causam della Agenzia delle Entrate

A seguito della istituzione della Agenzia delle Entrate, costituita con d. lgs.

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Giurisdizione tributaria, natura tributaria del rapporto

La giurisdizione tributaria deve ritenersi imprescindibilmente collegata alla natura tributaria del rapporto, poiché l’ancoraggio alla natura tributaria del rapporto è il fondamento della legittimità costituzionale della giurisdizione tributaria.

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Fermo amministrativo, giudice ordinario e tributario

86 D. P. R. n. 602 del 1973, e di iscrizione ipotecaria (ex art. 77 medesimo D. P. R. ), la giurisdizione si ripartisce fra giudice ordinario e tributario a seconda della natura del credito azionato.

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Diretta impugnabilità del fermo amministrativo

Il preavviso di fermo amministrativo D. P. R. 29 settembre 1973, n. 602, ex art. 19, in quanto tale elencazione va interpretata in senso estensivo, sia in ossequio alle norme costituzionali di tutela del contribuente e di buon andamento della pubblica amministrazione, che in conseguenza dell’allargamento della giurisdizione tributaria operato con la legge 28 dicembre 2001, n. 448.

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Interesse ad impugnare un preavviso di fermo amministrativo

Cassazione Civile, Sezioni Unite Civili, Sentenza n. 20931 del 12 ottobre 2011

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Tariffa igiene ambientale, non assoggettabile a iva

Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 3756 del 9 marzo 2012

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Tariffa di igiene ambientale

La tariffa di igiene ambientale (t.i.a.) disciplinata dall’art. 49 d.lgs. 22 del 1997, costituisce non già una entrata patrimoniale di diritto privato, ma una mera variante della t.a.r.s.u. (disciplinata dal d.P.R. n. 507 del 1993) e conserva la qualifica di tributo, proprio di quest’ultima, con la conseguenza che le controversie aventi a oggetto la debenza […]

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Tariffa integrata ambientale

n. 152/2006, è stata istituita previa soppressione della tariffa d’igiene ambientale.

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Tia, tributo, mera variante della tarsu

La tassa è dovuta per la occupazione o la detenzione di locali ed aree scoperte a qualsiasi uso adibiti, ad esclusione delle aree scoperte pertinenziali o accessorie di civili abitazioni diverse dalle aree a verde, esistenti nelle zone del territorio comunale in cui il servizio è istituito o attivato o comunque reso in maniera continuativa nei modi previsti dagli artt. Tale principio rileva anche in materie di tia, non solo perché codesta rappresenta una mera variante della tarsu, conservando anche la relativa qualifica di tributo, ma soprattutto perché in tal senso depone lo specifico regime delineato dall’art.

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Tarsu, esistenza e delimitazione delle superfici

15 novembre 1993 n. 507, nel disporre che la tassa è dovuta per la occupazione o la detenzione di locali ed aree scoperte a qualsiasi uso adibiti, ad esclusione delle aree scoperte pertinenziali o accessorie di civili abitazioni diverse dalle aree a verde, esistenti nelle zone del territorio comunale in cui il servizio è istituito o attivato o comunque reso in maniera continuativa nei modi previsti dagli artt.

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Quietanza di pagamento, confessione stragiudiziale

Se appare generalmente condiviso il riconoscimento della quietanza di pagamento ex art. 2733 comma 2 e 2735 c. c. , tra le parti, della specifica corresponsione di una determinata somma di denaro per un determinato titolo, potendo conseguentemente essere contestata tale dichiarazione esclusivamente nei limiti consentiti (errore di fatto o violenza) dall’art.

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Processo tributario, dichiarazioni rese da terzi

La restrizione dei mezzi di prova deducibili nel giudizio tributario, alla luce della interpretazione fornita dalla Corte costituzionale, opera nei confronti di entrambe le parti del processo e, pertanto, anche al contribuente, oltre che all’amministrazione finanziaria, deve essere riconosciuta, in attuazione dei principi del giusto processo e della parità delle parti di cui al nuovo testo dell’art.

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Diritto di difesa del contribuente, dichiarazioni rese da terzi

Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Sentenza n. 10586 del 13 maggio 2011

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