REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI ROMA – QUINTA
SEZIONE CIVILE In composizione monocratica, nella persona del dott. NOME COGNOME ha emesso la seguente
SENTENZA N._14794_2024_- N._R.G._00045904_2021 DEL_01_10_2024 PUBBLICATA_IL_02_10_2024
nella causa civile iscritta al n. 45904 del ruolo generale per gli affari contenziosi dell’anno 2021, vertente tra ATTRICE rappresentata e difesa dall’avv. NOME COGNOME CONVENUTI rappresentati e difesi dall’avv. NOME COGNOME CONVENUTI – CONTUMACI
MOTIVI DELLA DECISIONE
– agendo quale comproprietaria di un locale autorimessa sito in Roma, con accesso da INDIRIZZO 10/12, attualmente censito in catasto fabbricati del Comune di Roma al F., part. 152, sub 509 – ha convenuto in tutti gli altri comproprietari chiedendo di accertare relativamente a quel locale:
– il suo diritto di comproprietà nella quota di 9/36;
– il conseguente diritto di comproprietà dei convenuti nelle rispettive quote di 3/36 quanto a 3/36 quanto a 3/36 quanto a 4/36 quanto ad 2/36 quanto a , 12/36 quanto a Ha in proposito dedotto che il suo interesse a tale accertamento consegue al fatto che due comproprietari convenuti – ritengono erroneamente che la loro quota di 3/36 riguardi l’autorimessa nella sua consistenza originaria e non in quella – ridotta – risultante in seguito all’atto di divisione del 17.1.1968 fra gli originari comproprietari.
I suddetti comproprietari – nel costituirsi – hanno contestato la domanda chiedendone il conseguente rigetto.
Tutti gli altri comproprietari sono rimasti invece contumaci.
Sono state depositate dalle parti le memorie autorizzate ex art. 183, sesto comma, c.p.c. e – all’esito – è stata espletata una consulenza tecnica d’ufficio.
All’udienza dell’11.6.2024 – senza l’espletamento di ulteriori attività istruttorie – la causa è stata trattenuta in decisione.
Il Tribunale – sulla base di tali premesse – osserva quanto segue.
’interesse dell’attrice all’accertamento richiesto – in ordine all’effettiva consistenza del bene oggetto di comproprietà nelle quote incontroverse come sopra indicate – deriva dal fatto che anche nel presente giudizio i convenuti pretendono effettivamente di riferire la loro quota (3/36) all’autorimessa nella sua consistenza anteriore all’atto di divisione del 17.1.1968 fra gli originari comproprietari.
Deve poi escludersi – trattandosi di un’azione di mero accertamento non finalizzata a riacquisire la disponibilità del bene – la necessità della probatio diabolica eccepita dai convenuti con riferimento all’azione di rivendica.
Le ricostruzioni effettuate dal c.t.u. sulle vicende contrattuali riguardanti tale autorimessa – nella sua originaria consistenza – confermano nel merito che la suddetta quota dei convenuti riguarda soltanto l’attuale subalterno 509 (coincidente con la porzione di autorimessa attribuita a , nella divisione del 17.1.1968 ed individuata con la lettera “a” nella pianta C” allegata all’atto):
la parte residua dell’originaria consistenza – individuata nell’atto di divisione con la lettera “b” – veniva infatti diversamente assegnata in proprietà a Appare dunque irrilevante che il mero frazionamento catastale – con individuazione dell’attuale subalterno 509 – sia intervenuto soltanto nel 2017 (e dunque dopo l’atto di divisione).
Le spese processuali – ivi comprese quelle di c.t.u. – seguono la soccombenza dei.
Q.M. dichiara che il diritto di comproprietà delle parti – nelle quote incontroverse indicate nell’atto di citazione e confermate nella relazione del c.t.u – riguarda il locale autorimessa sito in Roma, con accesso da INDIRIZZO 10/12, come attualmente censito in catasto fabbricati del Comune di Roma al F. 860, part. 152, sub 509;
condanna i convenuti costituiti rimborsare all’attrice le spese processuali, liquidate d’ufficio euro 5.000,00 per compensi, oltre rimborso forfetario del 15%, euro 786,00 per spese vive, Iva e Cassa come per legge;
pone le spese di c.t.u. – nella misura già liquidata – a carico definitivo di tali convenuti.
2.10.2024.
IL GIUDICE
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?
Prenota un appuntamento.
La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.
Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.
Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.
Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.