In tema di appalti pubblici, alla luce delle priorità di interessi delineati dalle norme vigenti per la protezione-valorizzazione dello straordinario patrimonio artistico-storico del Paese, in ipotesi di rinvenimento di reperti archeologici è obbligatoria una immediata, obbligatoria, temporanea ma non onerosa, sospensione di diverse attività di intervento sui luoghi. Ed è di tutta evidenza che la sospensione non conseguente ad un diretto rinvenimento ad opera del Committente e del D. L. non possa essere originata altro che da una decisione di indagine da parte del competente organo dell’Amministrazione, che accerti la esistenza delle ragioni a loro sostegno.
In tema di appalti pubblici, alla luce delle priorità di interessi delineati dalle norme vigenti per la protezione-valorizzazione dello straordinario patrimonio artistico-storico del Paese, in ipotesi di rinvenimento di reperti archeologici è obbligatoria una immediata, obbligatoria, temporanea ma non onerosa, sospensione di diverse attività di intervento sui luoghi.
Ed è di tutta evidenza che la sospensione non conseguente ad un diretto rinvenimento ad opera del Committente e del D.L. non possa essere originata altro che da una decisione di indagine da parte del competente organo dell’Amministrazione, che accerti la esistenza delle ragioni a loro sostegno.
E pertanto, la forza maggiore indicata dal comma 1 dell’art. 30 dPR 1063 del 1962 deve intendersi integrata dal mero collegamento con l’area di cantiere della sorpresa archeologica, tanto se essa venga ad emergere parzialmente o totalmente dal cantiere stesso, quanto se la sua emersione sia configurata come possibile dal provvedimento dell’organo competente che imponga di condurre indagini.
Cassazione Civile, Sezione Prima, Ordinanza interlocutoria 17 febbraio 2014, n. 3670
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?
Prenota un appuntamento.
La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.
Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.
Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.
Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.