Nel caso esaminato, i giudici del merito hanno ritenuto oggettivamente giustificato il rifiuto della restituzione della cosa locata, da parte della società locatrice, ai sensi dell’articolo 1590 c. c. , comma 1, in quanto il deterioramento dell’immobile offerto in restituzione non poteva ritenersi normale, ma era superiore a quello corrispondente all’uso della cosa in conformità del contratto e richiedeva interventi straordinari di riparazione.
Nel caso esaminato, i giudici del merito hanno ritenuto oggettivamente giustificato il rifiuto della restituzione della cosa locata, da parte della società locatrice, ai sensi dell’articolo 1590 c.c., comma 1, in quanto il deterioramento dell’immobile offerto in restituzione non poteva ritenersi normale, ma era superiore a quello corrispondente all’uso della cosa in conformità del contratto e richiedeva interventi straordinari di riparazione.
Secondo l’indirizzo della Suprema Corte “in tema di locazione, allorché il conduttore abbia arrecato gravi danni all’immobile locato, o compiuto sullo stesso innovazioni non consentite, tali da rendere necessario per l’esecuzione delle opere di ripristino l’esborso di somme di notevole entità, in base all’economia dei contratto e tenuto comunque conto delle condizioni delle parti, il locatore può legittimamente rifiutare di ricevere la restituzione del bene finché dette somme non siano state corrisposte dal conduttore il quale, versando in mora, agli effetti dell’articolo 1220 c.c., rimane obbligato, altresì, al pagamento del canone ex articolo 1591 c.c., quand’anche abbia smesso di servirsi dell’immobile per l’uso convenuto” (Cass., Sez. 3, Sentenza n. 39179 del 09/12/2021; Sez. 3, Sentenza n. 12977 del 24/05/2013).
Corte di Cassazione, Ordinanza n. 27932 del 23 settembre 2022
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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