Il consenso degli eredi non legittima l’uso del nome di un professionista che nessun rapporto diretto abbia mai avuto con la società o con l’associazione.
L’art. 18 del d.lgs. n. 96/01, nello stabilire che non è consentita l’indicazione del nome di un socio avvocato dopo la cessazione della sua appartenenza alla società, salvo diverso accordo tra la società e il socio cessato o i suoi eredi, ma pur sempre a condizione che il nome sia accompagnato dalla precisazione che si tratta di un ex socio o di un socio fondatore e purché non sia mutata l’intera compagine dei soci professionisti presenti al momento della cessazione della qualità di socio, conferma il principio di verità del nome immanente all’intera normativa sulla denominazione delle organizzazioni professionali collettive.
Principio destinato a garantire la tutela dei terzi clienti (pur senza pregiudicare il valore di quegli elementi organizzativi e di professionalità apportati dall’ex socio e di cui la società continua ad avvalersi) in forza del quale neppure l’eventuale consenso degli eredi potrebbe bastare a legittimare l’uso del nome di un professionista che nessun rapporto diretto abbia mai avuto con la società o con l’associazione della denominazione di cui si discute.
Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 1476 del 23 gennaio 2007
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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