In ipotesi di danno esistenziale il giudice di merito può fare ricorso alle presunzioni semplici, in quanto esse costituiscono una prova completa su cui il medesimo giudice può basare, anche in via esclusiva, il proprio convincimento, ma è necessario che a tale proposito la parte alleghi elementi di fatto i quali, per poter essere valorizzati come fonti di presunzione, devono presentare, come richiede l’art. Non va poi tralasciato che, in materia di presunzioni, è riservata al giudice di merito la valutazione discrezionale della sussistenza sia presupposti per il ricorso a tale mezzo di prova, sia dei requisiti di precisione, gravità e concordanza richiesti dalla legge per valorizzare elementi di fatto come fonti di presunzione.
In ipotesi di danno esistenziale il giudice di merito può fare ricorso alle presunzioni semplici, in quanto esse costituiscono una prova completa su cui il medesimo giudice può basare, anche in via esclusiva, il proprio convincimento, ma è necessario che a tale proposito la parte alleghi elementi di fatto i quali, per poter essere valorizzati come fonti di presunzione, devono presentare, come richiede l’art. 2729 c.c., i requisiti di precisione, gravità e concordanza, sì che da essi il giudice possa desumere secondo un criterio di normalità l’esistenza del fatto ignoto.
E le Sezioni Unite, intervenute sul contrasto di giurisprudenza verificatosi in tema di prova del danno esistenziale derivante da dequalificazione professionale del lavoratore per fatto ascrivibile al datore di lavoro, se cioè tale danno consegua di per sé al demansionamento, oppure sia subordinato all’assolvimento da parte del lavoratore dell’onere probatorio circa l’esistenza del pregiudizio, con la citata pronuncia avvertono che non è sufficiente prospettare l’esistenza della dequalificazione e quindi chiederne genericamente il risarcimento, non potendo il giudice prescindere dalla natura del pregiudizio lamentato, e valendo il principio generale per cui il giudice, se può sopperire alla carenza di prova attraverso il ricorso alle presunzioni ed anche alla esplicazione dei poteri ufficiosi previsti dall’art. 421 c.p.c., non può invece mai sopperire all’onere di allegazione che concerne sia l’oggetto della domanda, sia le circostanze in fatto su cui questa trova supporto.
Non va poi tralasciato che, in materia di presunzioni, è riservata al giudice di merito la valutazione discrezionale della sussistenza sia presupposti per il ricorso a tale mezzo di prova, sia dei requisiti di precisione, gravità e concordanza richiesti dalla legge per valorizzare elementi di fatto come fonti di presunzione.
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 5221 del 7 marzo 2007
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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