fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

Diritto Bancario

Validità del mutuo solutorio e decadenza dalla fideiussione

Il Tribunale ha affermato che il mutuo solutorio, stipulato per ripianare un precedente debito, è valido e non costituisce una mera dilazione di pagamento. L’accredito in conto corrente delle somme erogate è sufficiente per integrare la datio rei giuridica del contratto di mutuo. Tuttavia, il Tribunale ha dichiarato la nullità parziale della fideiussione omnibus per la presenza di clausole vessatorie. Inoltre, ha dichiarato la decadenza del creditore dalla garanzia fideiussoria per decorrenza del termine semestrale di cui all’art. 1957 c.c., non essendo stata intrapresa un’azione giudiziale nei confronti del debitore principale entro il termine previsto.

Continua »
Risoluzione del contratto di fornitura e contratto di leasing

La sentenza chiarisce la distinzione tra contratto di fornitura e contratto di leasing, sottolineando come la risoluzione del primo non determini automaticamente la nullità del secondo. Nonostante un collegamento economico tra i due negozi, la loro struttura trilaterale e la mancanza di un intento comune tra le parti escludono un collegamento tecnico-giuridico. La risoluzione del contratto di fornitura non può quindi invalidare il contratto di leasing, che conserva la sua autonomia.

Continua »
Inammissibilità dell'opposizione all'esecuzione

Il Giudice dell’opposizione all’esecuzione non può effettuare alcun controllo intrinseco sul titolo esecutivo, ma può solo verificarne la persistenza della validità e attribuire rilevanza a fatti posteriori alla sua formazione o al suo passaggio in giudicato. L’opposizione è stata dichiarata inammissibile in quanto il debitore non aveva proposto censure relative all’esistenza o alla validità del decreto ingiuntivo.

Continua »
Rigetto della domanda di nullità di un contratto di mutuo per usura

Il Tribunale ha stabilito che nel caso di un contratto di mutuo con ammortamento alla francese, l’utilizzo dell’interesse composto per la determinazione delle rate non configura anatocismo, in quanto gli interessi sono calcolati solo sul capitale residuo. Inoltre, ha chiarito che la disciplina antiusura si applica sia agli interessi corrispettivi che a quelli moratori, ma non consente la loro sommatoria per la verifica del superamento del tasso soglia. Infine, ha ribadito che l’indice sintetico di costo (ISC) ha solo una funzione informativa e la sua erronea indicazione non comporta la nullità del contratto, ma può dare luogo a responsabilità contrattuale o precontrattuale della banca.

Continua »
Rigetto appello e appello incidentale in materia di contratti bancari

La sentenza riguarda una controversia bancaria incentrata su interessi ultralegali, anatocismo e segnalazioni alla Centrale Rischi. La Corte d’Appello ha ribadito la necessità della prova documentale per la ripetizione dell’indebito in caso di carenza di estratti conto. Inoltre, ha ribadito la nullità della capitalizzazione trimestrale degli interessi in assenza di specifica pattuizione successiva alla delibera CICR del 2000, evidenziando che la sostituzione del regime di capitalizzazione costituisce un peggioramento delle condizioni contrattuali. Infine, la Corte ha chiarito che la segnalazione come “rischi a revoca” non costituisce di per sé un pregiudizio e necessita di specifica prova del danno subito.

Continua »
Nullità del contratto di mutuo fondiario

La Corte d’Appello ha stabilito che il superamento del limite di finanziabilità nel contratto di mutuo fondiario non determina la nullità del contratto stesso, ma può configurare una responsabilità della banca. Inoltre, in caso di cessione di credito, l’onere di provare la riconducibilità del credito ceduto all’operazione di cessione spetta al cessionario. È stata altresì affermata l’ammissibilità della rinnovazione del precetto, purché non vengano richiesti importi già inclusi in intimazioni precedenti. Infine, è stata riconosciuta la legittimazione ad intervenire nel giudizio di opposizione a precetto da parte della banca cedente, in caso di contestazione sulla validità del contratto di mutuo sottostante.

Continua »
Verifica della corrispondenza tra codice IBAN e nome del beneficiario

depositato il 13 giugno 2013 e notificato il 18 luglio 2013, il Fallimento XXX chiedeva all’adito Tribunale di Brescia la condanna della Banca, allora in bonis, al pagamento, in suo favore, anche a titolo di risarcimento del danno, di Euro 40. La Banca, pertanto, avrebbe dovuto comunicare all’odierno controricorrente i dati del soggetto, diverso dal vero beneficiario, che aveva incassato la somma in conseguenza dell’esecuzione dell’ordine di pagamento, così da permettere al primo di agire per il recupero dell’importo versato nei confronti dell’accipiens.

Continua »
Conferma del decreto ingiuntivo per fideiussione

La sentenza chiarisce che la prova della fideiussione può essere fornita anche tramite testimonianza e presunzioni, qualora non siano richiesti specifici formalismi. Inoltre, l’onere di richiesta di autorizzazione preventiva al fideiussore, previsto dall’art. 1956 c.c., non sussiste quando il fideiussore è anche legale rappresentante della società debitrice principale.

Continua »
Nullità clausole interessi mutuo e usurarietà

La sentenza affronta il tema del calcolo degli interessi nei mutui con ammortamento “alla francese” e della verifica del superamento del tasso soglia. La Corte ha ribadito che il metodo di calcolo “alla francese” non integra di per sé un’ipotesi di capitalizzazione degli interessi e che la pretesa usurarietà va valutata confrontando i tassi applicati con i tassi soglia fissati dal MEF, non con piani di ammortamento basati su regimi finanziari differenti. Inoltre, la commissione di estinzione anticipata non può essere sommata agli interessi moratori ai fini della verifica di usurarietà.

Continua »
Nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi

La sentenza analizza la validità delle clausole di capitalizzazione trimestrale degli interessi e di commissione di massimo scoperto nei contratti bancari, sottolineando la necessità che il contratto preveda esplicitamente e disciplini analiticamente i criteri di calcolo per garantire trasparenza e determinatezza. Vengono inoltre esaminati gli obblighi di buona fede e correttezza delle banche nell’erogazione del credito e l’applicabilità dello ius variandi.

Continua »
Contratto di apertura di credito, aumento unilaterale dei tassi

La sentenza analizza la legittimità dell’aumento unilaterale dei tassi da parte della banca e del successivo recesso dal contratto di apertura di credito a tempo indeterminato. La Corte, pur riconoscendo la possibilità di modifica unilaterale e di recesso, ne circoscrive la validità al rispetto di specifici presupposti, tra cui la comunicazione dettagliata delle ragioni che giustificano la decisione e il rispetto della buona fede contrattuale. Nel caso specifico, la banca non ha adempiuto agli obblighi informativi, rendendo inefficace la modifica unilaterale dei tassi. Tuttavia, il recesso è stato ritenuto legittimo in quanto esercitato dalla banca per tutelare il proprio credito a fronte dell’incapacità del cliente di far fronte al debito.

Continua »
Nullità parziale di un contratto di credito al consumo

La sentenza affronta il tema della nullità parziale di un contratto di credito al consumo a causa dell’erronea indicazione del TAEG, stabilendo che il costo dell’assicurazione obbligatoria per ottenere il credito deve essere incluso nel calcolo. Di conseguenza, il contratto viene eterodeterminato con l’applicazione del tasso nominale minimo dei buoni del tesoro, come previsto dalla legge. La sentenza si sofferma, inoltre, sulla clausola relativa agli interessi moratori, dichiarandone la nullità e applicando la sanzione civile della nullità parziale. Infine, la Corte accoglie parzialmente la domanda riconvenzionale del finanziatore, condannando il consumatore al pagamento del capitale residuo e degli interessi calcolati al tasso legale.

Continua »
Garanzia autonoma nella cessione dei crediti a sofferenza

La sentenza chiarisce che la cessione dei crediti a sofferenza comprende anche le garanzie autonome prestate. Viene inoltre analizzata la distinzione tra fideiussione e contratto autonomo di garanzia, sottolineando come la clausola di pagamento a prima richiesta non sia sufficiente a qualificare un negozio come contratto autonomo di garanzia. Infine, si ribadisce che l’onere della prova del credito nel leasing finanziario grava sul creditore, che deve produrre il titolo negoziale e allegare l’inadempimento, mentre al debitore spetta la prova dell’adempimento.

Continua »
Rigetto dell'appello per usura bancaria e nullità del precetto

La sentenza chiarisce che l’onere della prova per la ripetizione di indebito grava sull’attore, il quale deve dimostrare la sussistenza di fatti costitutivi della domanda, come la nullità del rapporto. Inoltre, viene ribadito che la rinegoziazione di un mutuo non costituisce novazione se non vi è un’inequivoca volontà di estinguere l’obbligazione precedente. Infine, il TAEG comprende solo gli oneri connessi all’erogazione del mutuo e non gli interessi di mora.

Continua »
Opposizione a precetto su mutuo e onere della prova

La sentenza conferma il principio secondo cui grava su chi agisce in ripetizione di indebito fornire la prova del fondamento della domanda. Nel caso di un mutuo, l’onere della prova si estende alla dimostrazione della debenza delle somme richieste a titolo di interessi. Inoltre, la sentenza ribadisce che la rinegoziazione di un mutuo non costituisce novazione del contratto originario se non emerge una chiara volontà delle parti di estinguere il precedente rapporto. Infine, il TAEG comprende solo gli oneri connessi all’erogazione del mutuo e non gli eventuali interessi di mora.

Continua »
Rigetto dell'appello in materia di fideiussione

La Corte d’Appello ha stabilito che la fideiussione non è soggetta a mediazione obbligatoria e ha confermato la correttezza della sentenza di primo grado in merito alla legittimazione ad agire della banca cessionaria del credito. La Corte ha inoltre ribadito che la presunzione di nullità per intesa anticoncorrenziale non opera per le fideiussioni stipulate successivamente al periodo oggetto di accertamento da parte della Banca d’Italia, gravando sul garante l’onere di fornire adeguata prova dell’illecito. Infine, la Corte ha dichiarato inammissibile l’eccezione di decadenza del creditore ex art. 1957 c.c. sollevata tardivamente.

Continua »
Piano di ammortamento alla francese: la Cassazione fa chiarezza

La Corte d’Appello di Ancona ha confermato la sentenza di primo grado che aveva rigettato l’opposizione a un decreto ingiuntivo emesso nei confronti di alcuni debitori per il pagamento di un mutuo. La Corte ha stabilito che:
– L’onere della prova del credito in un contratto di mutuo spetta al mutuante, il quale deve dimostrare l’erogazione della somma e l’inadempimento del debitore.
– Nel caso di specie, la banca ha assolto all’onere probatorio producendo il contratto di mutuo, il piano di ammortamento e la certificazione notarile delle scritture contabili.
– Non è necessaria la produzione di un estratto conto certificato ai sensi dell’art. 50 TUB.
– L’eccezione di superamento del tasso soglia degli interessi è stata dichiarata inammissibile per genericità.
– Il piano di ammortamento alla francese non è nullo per indeterminatezza dell’oggetto o per violazione della normativa sulla trasparenza bancaria, come chiarito dalla Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza n. 15340/2024.
– Non sussiste alcun meccanismo anatocistico nel piano di ammortamento alla francese.
– È stata accolta la domanda di manleva proposta da uno dei fideiussori nei confronti di un altro soggetto che si era impegnato a tenerlo indenne.

Continua »
Irrilevanza dell'usura sopravvenuta nei contratti di conto corrente

La sentenza affronta la questione dell’usura sopravvenuta nei contratti di conto corrente bancario, analizzando la differenza tra questi ultimi e i contratti di mutuo e valutando l’applicabilità del principio di buona fede nell’esecuzione del contratto. La Corte conclude che la pretesa di interessi divenuti usurari nel corso del rapporto, in un contratto di conto corrente con facoltà di modifica unilaterale dei tassi da parte della banca, è contraria a buona fede e correttezza.

Continua »
Responsabilità della banca per pagamento assegno non trasferibile

La sentenza afferma la responsabilità per il pagamento di un assegno non trasferibile ad un soggetto non legittimato, non avendo la banca adempiuto all’obbligo di diligenza nell’identificazione del presentatore. Tuttavia, la Corte riconosce anche un concorso di colpa del mittente che aveva spedito l’assegno tramite posta ordinaria, esponendosi ad un rischio maggiore di sottrazione del titolo.

Continua »
Natura fideiussoria della garanzia e interruzione della prescrizione

La Corte d’Appello ha qualificato la garanzia prestata come fideiussione e non come contratto autonomo di garanzia, con la conseguente applicazione della disciplina delle obbligazioni solidali in materia di prescrizione. Gli atti interruttivi posti in essere dal creditore nei confronti del debitore principale hanno prodotto effetti anche nei confronti dei fideiussori.

Continua »