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Codice Penale

Diritto Civile

Nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi e delle commissioni di massimo scoperto in assenza di una chiara indicazione del criterio di calcolo

La sentenza analizza la validità delle clausole di capitalizzazione trimestrale degli interessi e di commissione di massimo scoperto nei contratti bancari, sottolineando la necessità che il contratto preveda esplicitamente e disciplini analiticamente i criteri di calcolo per garantire trasparenza e determinatezza. Vengono inoltre esaminati gli obblighi di buona fede e correttezza delle banche nell’erogazione del credito e l’applicabilità dello ius variandi.

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Revocabilità del pagamento del terzo pignorato in caso di fallimento del debitore esecutato

Il pagamento coattivo del terzo pignorato, eseguito durante il periodo sospetto antecedente la dichiarazione di fallimento del debitore, è revocabile in quanto pregiudica la par condicio creditorum. Il creditore procedente è considerato a conoscenza dello stato di difficoltà del debitore, avendo avviato l’esecuzione forzata, e il pagamento integrale ricevuto compromette la ripartizione equa tra i creditori.

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Deprezzamento del bene in leasing traslativo: società concedente non ha diritto all'intero importo pattuito

In caso di risoluzione anticipata per inadempimento di un contratto di leasing traslativo, la società concedente non ha diritto automaticamente all’intero importo pattuito. Se la somma dei canoni già versati e il valore del bene restituito superano l’importo finanziato, la clausola penale che prevede l’acquisizione di tutti i canoni è da ritenersi eccessiva e va ridotta dal giudice.

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Inefficacia di Contratto di Affitto e Accordo Integrativo per Azione Revocatoria Ordinaria

La Corte ha stabilito che la costituzione di un affitto ultranovennale su un bene di proprietà di un debitore, seppur a canone congruo, integra un eventus damni qualora comporti una variazione qualitativa del patrimonio tale da pregiudicare le ragioni del creditore. Inoltre, la Corte ha ritenuto sussistente la scientia decoctionis e il consilium fraudis in capo all’amministratore della società affittuaria, figlia di uno dei debitori, in virtù della sussistenza di un vincolo parentale che rendeva altamente probabile la conoscenza della situazione debitoria.

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Risarcimento danni da locazione e pagamento canoni arretrati

In caso di danni all’immobile locato che eccedono il normale degrado d’uso, il conduttore è tenuto al risarcimento. La quantificazione del danno deve essere supportata da prove concrete, come fatture o perizie. Il conduttore è inoltre tenuto al pagamento dei canoni di locazione fino alla scadenza del preavviso, anche se ha rilasciato l’immobile anticipatamente.

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Inefficacia dell'aumento unilaterale dei tassi e legittimità del recesso dal contratto di apertura di credito

La sentenza analizza la legittimità dell’aumento unilaterale dei tassi da parte della banca e del successivo recesso dal contratto di apertura di credito a tempo indeterminato. La Corte, pur riconoscendo la possibilità di modifica unilaterale e di recesso, ne circoscrive la validità al rispetto di specifici presupposti, tra cui la comunicazione dettagliata delle ragioni che giustificano la decisione e il rispetto della buona fede contrattuale. Nel caso specifico, la banca non ha adempiuto agli obblighi informativi, rendendo inefficace la modifica unilaterale dei tassi. Tuttavia, il recesso è stato ritenuto legittimo in quanto esercitato dalla banca per tutelare il proprio credito a fronte dell’incapacità del cliente di far fronte al debito.

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Responsabilità da cose in custodia e concorso di colpa del danneggiato

La Corte di Appello conferma il principio secondo cui la responsabilità ex art. 2051 c.c. presuppone un nesso causale tra la cosa in custodia e il danno, escludendo la responsabilità del custode se il danno è evitabile con l’uso dell’ordinaria diligenza da parte del danneggiato.

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Responsabilità civile del magistrato - Rigetto della domanda di risarcimento per danno morale - Mancanza di prova del danno

La Corte d’Appello ha stabilito che la mera sottoposizione a un procedimento penale, rivelatosi poi infondato, non costituisce di per sé un danno risarcibile. Per ottenere il risarcimento del danno morale, è necessario che il soggetto provi l’effettiva esistenza di una sofferenza interiore e dimostri gli elementi concreti di tale pregiudizio.

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Mancata fornitura di misure complete per infissi: respinto l'appello, spese compensate per mancata collaborazione

La sentenza affronta il tema della responsabilità contrattuale e dell’obbligo di buona fede nelle obbligazioni. In particolare, si evidenzia come la mancanza di collaborazione tra le parti possa comportare una distribuzione delle responsabilità in caso di inadempimento contrattuale. Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che la mancata comunicazione di alcune misure da parte del committente non fosse un inadempimento così grave da giustificare il rifiuto di pagare gli infissi, data la possibilità di reperire facilmente tali informazioni e la mancata collaborazione dimostrata anche dalla ditta fornitrice.

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Regolamentazione dei confini tra proprietà e gestione di affari altrui

La sentenza affronta il tema della delimitazione dei confini tra proprietà adiacenti, ribadendo che in mancanza di elementi probatori certi, il giudice può fare riferimento alle mappe catastali. Inoltre, la Corte si pronuncia sull’istituto della gestione di affari altrui, chiarendo che per la sua configurabilità è necessaria la presenza di specifici presupposti, tra cui l’utilità dell’intervento per il proprietario e l’assenza di un divieto da parte di quest’ultimo.

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Rigetto dell'appello per usura bancaria e nullità del precetto

La sentenza chiarisce che l’onere della prova per la ripetizione di indebito grava sull’attore, il quale deve dimostrare la sussistenza di fatti costitutivi della domanda, come la nullità del rapporto. Inoltre, viene ribadito che la rinegoziazione di un mutuo non costituisce novazione se non vi è un’inequivoca volontà di estinguere l’obbligazione precedente. Infine, il TAEG comprende solo gli oneri connessi all’erogazione del mutuo e non gli interessi di mora.

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Rigetto dell'appello avverso la sentenza del Tribunale di Pesaro in materia di fideiussione

La Corte d’Appello ha stabilito che la fideiussione non è soggetta a mediazione obbligatoria e ha confermato la correttezza della sentenza di primo grado in merito alla legittimazione ad agire della banca cessionaria del credito. La Corte ha inoltre ribadito che la presunzione di nullità per intesa anticoncorrenziale non opera per le fideiussioni stipulate successivamente al periodo oggetto di accertamento da parte della Banca d’Italia, gravando sul garante l’onere di fornire adeguata prova dell’illecito. Infine, la Corte ha dichiarato inammissibile l’eccezione di decadenza del creditore ex art. 1957 c.c. sollevata tardivamente.

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Estinzione del giudizio di appello per rinuncia dell'appellante

Il presente caso analizza gli effetti della rinuncia agli atti nel giudizio di appello e la conseguente declaratoria di estinzione del giudizio. Viene inoltre chiarito che l’estinzione del processo in appello non necessita di accettazione della controparte e che la pronuncia, in questo caso, assume la forma della sentenza. Infine si specifica che in assenza di una delle parti non si può statuire sulle spese.

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Mancata indicazione del regime di capitalizzazione composta nel piano di ammortamento alla francese: la Cassazione fa chiarezza

La Corte d’Appello di Ancona ha confermato la sentenza di primo grado che aveva rigettato l’opposizione a un decreto ingiuntivo emesso nei confronti di alcuni debitori per il pagamento di un mutuo. La Corte ha stabilito che:
– L’onere della prova del credito in un contratto di mutuo spetta al mutuante, il quale deve dimostrare l’erogazione della somma e l’inadempimento del debitore.
– Nel caso di specie, la banca ha assolto all’onere probatorio producendo il contratto di mutuo, il piano di ammortamento e la certificazione notarile delle scritture contabili.
– Non è necessaria la produzione di un estratto conto certificato ai sensi dell’art. 50 TUB.
– L’eccezione di superamento del tasso soglia degli interessi è stata dichiarata inammissibile per genericità.
– Il piano di ammortamento alla francese non è nullo per indeterminatezza dell’oggetto o per violazione della normativa sulla trasparenza bancaria, come chiarito dalla Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza n. 15340/2024.
– Non sussiste alcun meccanismo anatocistico nel piano di ammortamento alla francese.
– È stata accolta la domanda di manleva proposta da uno dei fideiussori nei confronti di un altro soggetto che si era impegnato a tenerlo indenne.

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Mancata diagnosi di malformazioni fetali e diritto all'autodeterminazione dei genitori

La sentenza affronta il tema della responsabilità medica in caso di mancata diagnosi di malformazioni fetali e il diritto dei genitori all’interruzione di gravidanza. La Corte ha stabilito che, per ottenere il risarcimento del danno da lesione del diritto all’autodeterminazione, è necessario dimostrare che la gestante, se correttamente informata, avrebbe optato per l’aborto. Inoltre, il danno risarcibile è limitato alla differenza tra la situazione attuale e quella ipotetica che si sarebbe verificata con una diagnosi tempestiva.

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Risarcimento danni da inadempimento del preliminare di preliminare

Viene confermata la validità del contratto preliminare di preliminare, configurandolo come fonte di obblighi per le parti. In caso di inadempimento, la parte lesa ha diritto al risarcimento del danno, limitatamente all’interesse negativo, comprensivo delle spese sostenute e delle occasioni perse dimostrabili. Non è dovuto il risarcimento per l’interesse positivo.

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Rigetto dell'appello per restituzione somme da parte di ex convivente: le attribuzioni patrimoniali rientrano nelle obbligazioni naturali

La sentenza affronta il tema delle attribuzioni patrimoniali tra ex conviventi, stabilendo che esse possono configurarsi come adempimento di un’obbligazione naturale se proporzionate alle condizioni economiche delle parti. In assenza di prova di un titolo giuridico che giustifichi la restituzione (come un contratto di mutuo), prevale il principio di solidarietà familiare, escludendo la ripetibilità di quanto versato.

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Risoluzione del contratto di locazione e onere della prova del grave inadempimento del locatore

La sentenza chiarisce che la semplice comunicazione di cessazione dell’attività e la mancata richiesta di pagamento canoni non costituiscono prova di riconsegna di un immobile locato. Inoltre, il conduttore, per ottenere la risoluzione del contratto per gravi inadempimenti, ha l’onere di provare tali inadempienze e che le stesse siano tali da pregiudicare il godimento del bene o da renderlo inidoneo all’uso pattuito.

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Scioglimento della comunione e pignoramento dell'immobile

La sentenza affronta il tema della divisione dei beni in presenza di un immobile pignorato, dichiarando la cessazione della materia del contendere a seguito della rinuncia delle parti. Viene inoltre analizzata la legittimazione ad intervenire in giudizio e il principio della soccombenza virtuale in caso di mancata dimostrazione della stessa.

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Concorso di colpa in sinistro stradale e risarcimento danni da perdita del rapporto parentale

In caso di sinistro stradale senza collisione diretta tra veicoli, è possibile configurare un concorso di colpa tra i conducenti se sussiste un nesso di causalità tra la guida imprudente di uno dei veicoli e l’evento dannoso. Il danno da perdita del rapporto parentale, in assenza di lucidità della vittima, va liquidato equitativamente secondo le tabelle del Tribunale di Milano, considerando l’età della vittima, l’età del superstite, il grado di parentela e la convivenza.

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