Il comitato può essere definito come quella persona giuridica, quindi ente composto da due o più persone che, accomunate da un unico intento, si prefiggono il raggiungimento, di un determinato obiettivo, generalmente nell’interesse pubblico cercando contributi, cioè offerte spontanee, presso la comunità. Si annoverano pertanto nella categoria i comitati di soccorso, di beneficenza, i comitati […]
Il comitato può essere definito come quella persona giuridica, quindi ente composto da due o più persone che, accomunate da un unico intento, si prefiggono il raggiungimento, di un determinato obiettivo, generalmente nell’interesse pubblico cercando contributi, cioè offerte spontanee, presso la comunità. Si annoverano pertanto nella categoria i comitati di soccorso, di beneficenza, i comitati promotori di opere pubbliche, monumenti, esposizioni, mostre, festeggiamenti e simili, la cui regolamentazione va ricercata oltre che nelle norme del codice civile anche in leggi speciali. Si compone di un presidente e di una serie di organizzatori. Gli organizzatori e coloro che assumono la gestione dei fondi raccolti sono responsabili personalmente e solidalmente della loro conservazione e destinazione per la realizzazione dello scopo promosso. Qualora il comitato non abbia ottenuto la personalità giuridica, i suoi componenti rispondono personalmente e solidalmente delle obbligazioni assunte, mentre i sottoscrittori sono tenuti soltanto a effettuare le oblazioni promesse. Il comitato può stare in giudizio nella persona del Presidente. Qualora i fondi raccolti siano insufficienti allo scopo, o questo non sia più attuabile, o, raggiunto lo scopo, si abbia un residuo di fondi, l’autorità governativa stabilisce la devoluzione dei beni, se questa non è stata disciplinata al momento della costituzione.
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?
Prenota un appuntamento.
La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.
Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.
Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.
Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.