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Diritto Civile

Concorso di colpa in caso di investimento pedonale

La sentenza affronta il tema della responsabilità civile da sinistro stradale in caso di investimento pedonale, ribadendo il principio della presunzione di colpa a carico del conducente e la necessità di provare l’assenza di possibilità di evitare l’evento. La Corte, pur riconoscendo il comportamento imprudente del pedone che ha attraversato la strada col rosso, ha ritenuto che tale condotta non fosse imprevedibile e che il conducente, in ragione della situazione dei luoghi (traffico intenso, strada urbana con attraversamenti pedonali), avrebbe dovuto tenere una condotta più prudente e prevedere la possibilità di comportamenti anomali da parte dei pedoni. Per questo motivo, la Corte ha ritenuto sussistente un concorso di colpa nella misura del 50%

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Preliminare di compravendita sottoposto a condizione sospensiva

La sentenza conferma che in caso di preliminare di compravendita immobiliare sottoposto alla condizione sospensiva del mutuo, il mancato ottenimento dello stesso, se non imputabile alla parte promissaria acquirente, legittima il recesso dal contratto e il diritto alla restituzione della caparra confirmatoria.

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Appalto per illuminazione pubblica

La Corte d’Appello, in accoglimento del gravame, ha riformato la sentenza di primo grado che aveva accolto la domanda di pagamento del corrispettivo di un contratto di appalto per la manutenzione di un impianto di illuminazione pubblica, ritenendo che la prova del credito non fosse stata fornita in quanto la fattura prodotta era successiva alla stipula del contratto di appalto. Inoltre, ha ritenuto inammissibile la domanda subordinata di arricchimento senza causa, in quanto il rapporto dedotto in giudizio aveva natura contrattuale.

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Mancata copertura assicurativa RCT e RCP

La Corte d’Appello ha confermato la sentenza del tribunale che rigettava la domanda di indennizzo assicurativo per responsabilità civile e ritiro di prodotti difettosi in un caso in cui l’assicurato aveva già provveduto alla sostituzione gratuita dei prodotti in adempimento di un accordo transattivo con l’acquirente. I giudici hanno ritenuto che l’oggetto dell’assicurazione non fosse il rischio di impresa per la sostituzione dei prodotti, bensì i danni effettivamente subiti da terzi a causa dei prodotti difettosi.

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Legittimazione all'azione di cancellazione dell'ipoteca

La sentenza conferma il principio di diritto secondo cui è legittimato ad agire per la cancellazione di un’ipoteca chiunque vi abbia interesse, anche se non più proprietario del bene ipotecato, e ciò in quanto la mancata cancellazione potrebbe ostacolarne la libera circolazione giuridica. Inoltre, si evidenzia come l’obbligo di cancellazione dell’ipoteca giudiziale non insorga automaticamente a seguito della sospensione dell’esecutività del titolo, ma solo a seguito di una pronuncia di accoglimento dell’opposizione passata in giudicato.

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Clausola risolutiva espressa, mancato pagamento di una sola rata

In caso di clausola risolutiva espressa, il mancato pagamento del prezzo, anche di una sola rata, comporta la risoluzione di diritto del contratto. La mancata costituzione in giudizio del convenuto contumace non consente di provare eccezioni al diritto del ricorrente.

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Accettazione tacita eredità e irrevocabilità

La sentenza ribadisce il principio di irrevocabilità dell’accettazione di eredità, anche quando tacita. L’intervento in un giudizio di esecuzione immobiliare con richiesta di divisione ereditaria configura accettazione tacita, indipendentemente da successivi comportamenti.

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Difformità tra il bene promesso in vendita e quello consegnato

La sentenza conferma il principio per cui in caso di difformità sostanziale tra il bene promesso in vendita e quello consegnato, l’acquirente ha diritto di rifiutare la consegna e recedere dal contratto, ottenendo la restituzione del doppio della caparra confirmatoria, soprattutto quando siano stati concordati termini essenziali per la consegna.

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Diritto alla provvigione per l'agenzia immobiliare

La sentenza afferma il diritto alla provvigione per l’agenzia immobiliare anche se la conclusione dell’affare è avvenuta con l’intervento di un’altra agenzia, purché sia dimostrato un nesso causale tra l’attività dell’agenzia e la conclusione del contratto.

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Nullità sentenza per mancata interruzione del processo

La sentenza affronta il tema dell’interruzione automatica del processo a seguito della morte di una parte non costituita, con conseguente declaratoria di nullità della sentenza di primo grado per violazione del contraddittorio.

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Responsabilità per danni da infiltrazioni

La sentenza conferma il principio di diritto secondo cui, in tema di responsabilità per danni da infiltrazioni, grava sul danneggiato l’onere di provare il nesso causale tra la condotta del presunto responsabile e l’evento dannoso. In particolare, la Corte ha ritenuto che, in assenza di un accertamento tecnico svolto in prossimità dell’evento, il danneggiato non avesse fornito la prova del nesso eziologico tra la condotta omissiva del condominio e le infiltrazioni subite, non potendosi escludere altre cause alternative.

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Diritto di superficie e sdemanializzazione

In caso di sdemanializzazione di un’area concessa, i manufatti insistenti sono acquisiti gratuitamente dallo Stato, con estinzione del diritto di superficie in capo al concessionario. Tale principio trova applicazione anche quando la sdemanializzazione avvenga durante la vigenza della concessione.

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Principio di detrazione della provvisionale già corrisposta

La sentenza analizza il principio di detrazione della provvisionale già corrisposta al danneggiato dal risarcimento danni liquidato in sede civile, nonché l’efficacia di giudicato della sentenza penale nel giudizio civile.

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Accertamento incidentale nel giudizio civile di querela di falso

La sentenza chiarisce i limiti dell’accertamento incidentale nel giudizio civile di querela di falso, affermando che solo gli accertamenti logicamente preliminari e indispensabili al deciso sono rilevanti. Viene inoltre ribadita la natura oggettiva del giudizio di querela di falso, finalizzato alla tutela dell’interesse pubblico all’eliminazione di documenti falsi.

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Conferma confini e servitù di fognatura

La sentenza definisce i confini tra fondi sulla base di un precedente frazionamento e di una serie di accertamenti tecnici. Viene inoltre costituita una servitù di fognatura a carico di una delle parti, con l’obbligo di allacciarsi alla rete fognaria. Si analizzano il principio del minimo mezzo nell’individuazione del percorso meno gravoso e la normativa sulle distanze tra impianti fognari e confini.

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Illecito di danno da pratica commerciale scorretta, dieselgate

La sentenza analizza la natura dell’illecito di danno da pratica commerciale scorretta, distinguendola dall’illecito di pericolo. Inoltre, viene ribadita la necessità di provare il danno conseguenza e il nesso causale tra la condotta e il pregiudizio lamentato dal consumatore per ottenere il risarcimento. Infine, la Corte specifica le condizioni per l’applicazione della valutazione equitativa del danno.

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Azione revocatoria ordinaria, prova della malafede dell'acquirente

La Corte d’appello ha confermato la sentenza di primo grado che rigettava un’azione revocatoria ordinaria. La Corte ha ritenuto che non ci fosse stata prova della malafede dell’acquirente e che ci fosse una sostanziale continuità tra il preliminare del 2014 e il contratto definitivo del 2018. Inoltre, la Corte ha ritenuto che non ci fossero prove sufficienti per dimostrare che l’acquirente fosse a conoscenza dello stato di insolvenza del venditore al momento della stipula del contratto preliminare.

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Garanzia vizi della cosa venduta, denuncia tempestiva e dettagliata

La sentenza affronta il tema della garanzia per i vizi della cosa venduta, confermando che grava sul compratore l’onere di provare l’esistenza dei vizi e che la denuncia degli stessi deve essere tempestiva e dettagliata. Inoltre, si evidenzia che il giudice non è vincolato alla richiesta di CTU e che la prova testimoniale deve vertere su fatti obiettivi.

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Nullità della rinuncia abdicativa di terreni

La sentenza affronta il tema dell’ammissibilità e dei limiti dell’istituto della rinuncia abdicativa della proprietà nel nostro ordinamento. Si evidenzia come tale istituto, non suscettibile di applicazione analogica, sia ammesso solo in casi tipici e non sia invocabile al solo fine di trasferire in capo all’ Erario i costi di gestione dei beni.

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Responsabilità per incendio in area camper

La sentenza ha stabilito che la responsabilità per i danni causati da un incendio, divampato in un’area camper privata, deve essere attribuita al proprietario del mezzo dal quale è scaturito l’incendio stesso, in quanto custode del mezzo e della bombola che stava utilizzando. La Corte ha escluso l’applicazione della disciplina sulla circolazione stradale, in quanto l’evento non è eziologicamente riconducibile alla circolazione del mezzo, ma all’utilizzo improprio di una bombola di gas durante la sosta. La responsabilità è stata affermata sulla base della regola del “più probabile che non”, propria del processo civile, in assenza di prova del nesso di causalità tra condotta ed evento dannoso “oltre ogni ragionevole dubbio”, richiesta in sede penale.

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