fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

Diritto Civile

Concorso di colpa in sinistro stradale e risarcimento danni

In caso di sinistro stradale senza collisione diretta tra veicoli, è possibile configurare un concorso di colpa tra i conducenti se sussiste un nesso di causalità tra la guida imprudente di uno dei veicoli e l’evento dannoso. Il danno da perdita del rapporto parentale, in assenza di lucidità della vittima, va liquidato equitativamente secondo le tabelle del Tribunale di Milano, considerando l’età della vittima, l’età del superstite, il grado di parentela e la convivenza.

Continua »
Assicurazione, appropriazione indebita del premio

La sentenza chiarisce che, in caso di appropriazione indebita del premio assicurativo da parte dell’agente, il cliente, per ottenere il risarcimento del danno dalla compagnia assicurativa, ha l’onere di provare l’effettivo affidamento del denaro all’agente. La quietanza di pagamento rilasciata dall’agente ha valore di confessione stragiudiziale e non costituisce prova legale nei confronti della compagnia assicurativa.

Continua »
Responsabilità medica, ritardo diagnosi di endocardite batterica

La sentenza ribadisce la natura contrattuale della responsabilità medica per i giudizi instaurati prima dell’entrata in vigore della legge Gelli-Bianco. Il paziente, per ottenere il risarcimento, deve dimostrare l’esistenza del contratto, l’aggravamento delle condizioni di salute e il nesso di causalità tra l’operato dei medici e il danno. Spetta invece al medico dimostrare di aver agito con la diligenza richiesta dalla sua professione. Nel caso specifico, è stato riconosciuto un risarcimento per la comprovata negligenza dei sanitari nel ritardare la diagnosi di endocardite batterica, con conseguente aggravamento dello stato di salute del paziente.

Continua »
Responsabilità contrattuale del gestore telefonico per disservizi

In tema di responsabilità contrattuale del gestore telefonico per disservizi, il cliente che agisce per il risarcimento del danno deve provare la fonte del suo diritto ed il relativo termine di scadenza, allegando la circostanza dell’inadempimento della controparte, mentre al gestore spetta la prova del fatto estintivo dell’altrui pretesa, costituito dall’avvenuto adempimento. In caso di disservizi telefonici che impediscono l’esercizio di un’attività professionale, il danno da perdita di chance è suscettibile di liquidazione equitativa, anche in mancanza di documentazione probatoria fiscale dalla quale desumere la contrazione reddituale.

Continua »
Regolazione spese processuali, parziale soccombenza reciproca

La sentenza affronta il tema del rimborso spese per gli amministratori di società, in particolare per quanto riguarda i viaggi dall’estero, e chiarisce che tale diritto deve essere espressamente previsto dalla disciplina interna della società. Inoltre, la Corte definisce i criteri di ripartizione delle spese legali in caso di parziale soccombenza reciproca, stabilendo che il giudice deve valutare l’esito complessivo della lite e adottare un criterio di ripartizione equo e conforme a giustizia.

Continua »
Risoluzione contratto di appalto per grave inadempimento

In caso di risoluzione del contratto di appalto per grave inadempimento del committente, l’appaltatore ha diritto al pagamento del corrispettivo per le opere già eseguite. Il corrispettivo deve essere determinato anche in base al valore venale dell’opera, tenendo conto del contratto e delle risultanze di causa. L’appaltatore ha inoltre diritto al risarcimento dei danni subiti, come il mancato utile e le spese sostenute per l’immobilizzazione di personale e mezzi.

Continua »
Pagamento somma a saldo permuta immobiliare

In tema di obbligazioni alternative, la scelta della prestazione da eseguire spetta al debitore, salvo diversa pattuizione. Una volta effettuata la scelta, l’obbligazione diventa semplice e il debitore è tenuto ad eseguire la prestazione scelta. La parte che agisce per l’adempimento dell’obbligazione non può richiedere il pagamento di una somma di denaro se la scelta è caduta su una diversa prestazione.

Continua »
Fattura commerciale e contabilità redatta dal direttore dei lavori

La fattura commerciale, avuto riguardo alla sua formazione unilaterale ed alla funzione di far risultare documentalmente elementi relativi all’esecuzione di un contratto, si inquadra fra gli atti giuridici a contenuto partecipativo, consistendo nella dichiarazione, indirizzata all’altra parte, di fatti concernenti un rapporto già costituito, sicché, quando tale rapporto sia contestato (quantomeno in ordine alla quantificazione […]

Continua »
Natura fideiussoria della garanzia e interruzione della prescrizione

La Corte d’Appello ha qualificato la garanzia prestata come fideiussione e non come contratto autonomo di garanzia, con la conseguente applicazione della disciplina delle obbligazioni solidali in materia di prescrizione. Gli atti interruttivi posti in essere dal creditore nei confronti del debitore principale hanno prodotto effetti anche nei confronti dei fideiussori.

Continua »
Accertamento di servitù di passaggio

La sentenza chiarisce i requisiti per l’acquisizione di una servitù di passaggio sia per usucapione che per destinazione del padre di famiglia. In particolare, per l’usucapione, è necessaria la prova dell’esercizio continuo, ininterrotto e *uti dominus* del diritto per un periodo di venti anni. Per la destinazione del padre di famiglia, è necessario che i due fondi, servente e dominante, siano stati di proprietà dello stesso soggetto e che questi abbia posto in essere opere visibili e permanenti destinate al servizio del fondo dominante. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che non fossero stati provati i requisiti né per l’usucapione né per la destinazione del padre di famiglia.

Continua »
Inadempimento contrattuale del collaudatore

La sentenza in esame ribadisce l’importanza dell’adempimento degli obblighi contrattuali da parte del professionista incaricato di un collaudo. In particolare, il professionista è tenuto a rispettare i termini pattuiti per l’esecuzione dell’incarico e a svolgere tutte le attività previste dal contratto, pena la risoluzione del contratto stesso e la perdita del diritto al compenso. La diligenza del professionista deve essere valutata con particolare rigore, considerando la delicatezza dell’incarico affidatogli e le possibili conseguenze negative per la committenza in caso di inadempimento.

Continua »
Azione revocatoria, revoca atto di compravendita frode ai creditori

Il caso riguarda un’azione revocatoria promossa da un creditore nei confronti di un atto di compravendita di un immobile tra madre e figlia. La Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado, ritenendo che l’atto fosse stato posto in essere in frode ai creditori. La Corte ha evidenziato che l’azione revocatoria può essere esperita anche in presenza di un credito litigioso e che la consapevolezza del terzo acquirente del pregiudizio arrecato al creditore può essere desunta da presunzioni semplici, come i rapporti di convivenza tra il debitore e il terzo. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che la figlia fosse a conoscenza della situazione debitoria della madre e che la vendita dell’immobile avesse aggravato il rischio di insolvenza della debitrice.

Continua »
Responsabilità medica per amputazione di arto

La Corte ha stabilito che, in tema di responsabilità medica, il paziente ha l’onere di provare il nesso di causalità tra l’aggravamento della patologia e l’azione o l’omissione dei sanitari. Nel caso specifico, tale nesso non è stato dimostrato, anche alla luce delle consulenze tecniche d’ufficio. La Corte ha inoltre ribadito che in caso di ischemia critica è prassi iniziare con una terapia conservativa prima di procedere a un intervento di rivascolarizzazione.

Continua »
Mancata contestazione della delega in assemblea condominiale

La sentenza ribadisce il principio di diritto secondo cui solo il delegante o chi si ritiene falsamente rappresentato può contestare la validità di una delega in assemblea condominiale.

Continua »
Subentro nel contratto di vigilanza, trasferimento d'azienda

La Corte d’Appello ha ribadito il principio secondo cui, in caso di trasferimento d’azienda, l’acquirente subentra automaticamente nei contratti stipulati per l’esercizio dell’azienda stessa, a meno che non vi sia una specifica pattuizione contraria. La dichiarazione del curatore fallimentare di voler procedere alla “voltura” del contratto implica la necessità di un accordo tra le parti per il subentro. Tuttavia, la Corte ha ritenuto che, nel caso specifico, la società cessionaria avesse implicitamente riconosciuto l’esistenza del contratto proseguito dopo la cessione, avendo comunicato la volontà di sospenderlo.

Continua »
Risoluzione del contratto di fornitura per vizi del bene venduto

La sentenza in esame affronta il tema della responsabilità del fornitore per i vizi del bene venduto e la conseguente risoluzione del contratto. Il Giudice, applicando i principi del Codice del Consumo e del Codice Civile, ha accertato l’inadempimento del fornitore e l’inutilizzabilità del bene a causa dei vizi riscontrati, sancendo la risoluzione del contratto e condannando il fornitore al pagamento delle spese processuali.

Continua »
Responsabilità del liquidatore mancato pagamento credito sociale

La sentenza ribadisce la responsabilità del liquidatore di una società per i debiti sociali non onorati, in particolare quando un credito, seppur non inserito nel bilancio finale di liquidazione, fosse esistente al momento della liquidazione stessa. La Corte ha sottolineato come il liquidatore abbia l’onere di dimostrare l’osservanza del principio della par condicio creditorum, garantendo che il pagamento dei debiti non avvenga in modo discriminatorio tra i creditori.

Continua »
Domanda di arricchimento senza causa tra ex conviventi

In tema di convivenza more uxorio, l’acquisto di un immobile con denaro proveniente da uno solo dei conviventi, in assenza di prova di un animus donandi, può configurare un arricchimento senza causa se l’entità dell’esborso eccede i limiti di proporzionalità e adeguatezza rispetto alle condizioni economico-patrimoniali delle parti.

Continua »
Restituzione di somme tra ex conviventi

La sentenza in esame affronta il tema della ripetibilità di somme tra ex conviventi more uxorio. La Corte d’Appello ha ribadito il principio per cui, in assenza di prova di un’espressa pattuizione, le reciproche dazioni in denaro o in lavoro durante la convivenza si presumono effettuate in adempimento di un’obbligazione naturale ex art. 2034 c.c., non suscettibile di ripetizione. La Corte ha inoltre escluso la configurabilità di un indebito arricchimento, non essendo emersa una sproporzione evidente tra le contribuzioni degli ex conviventi rispetto alle loro possibilità economiche.

Continua »
Donazione indiretta e convivenza more uxorio

In tema di liberalità, la convivenza more uxorio, pur di durata significativa, non è sufficiente a dimostrare l’intento donativo. L’animus donandi deve essere provato in concreto, anche tramite presunzioni gravi, precise e concordanti. In assenza, si applica il principio dell’equa ripartizione delle spese in base alle quote di comproprietà.

Continua »