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Codice Civile
Codice Penale

Diritto Civile

Dazione della caparra con assegno bancario

Tenuto conto della funzione dell’assegno bancario, la caparra ben può essere costituita mediante la consegna di un assegno bancario, perfezionandosi l’effetto proprio della caparra al momento della riscossione della somma recata dall’assegno, e quindi salvo buon fine. Allorquando il venditore accetti la dazione della caparra con assegno bancario, è suo onere quello di porre all’incasso il titolo, nel senso che, ove l’assegno non venga posto in riscossione, il mancato buon fine dell’assegno bancario, che preclude il raggiungimento dello scopo proprio della consegna della caparra, è riferibile unicamente al comportamento del prenditore.

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La caparra confirmatoria

La caparra confirmatoria costituisce un contratto che si perfeziona con la consegna che una parte fa all’altra di una somma di danaro o di una determinata quantità di cose fungibili per il caso d’inadempimento delle obbligazioni nascenti da un diverso negozio ad esso collegato, c.d. contratto principale. Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 17127 del […]

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Rivendicazione dei beni ereditari, frutti indebitamente percepiti

Chi agisce per rivendicare i beni ereditari, eventualmente previo annullamento del testamento che ha chiamato all’eredità il possessore di buona fede, non può pretendere il risarcimento dei danni, ma soltanto i frutti indebitamente percepiti, nei limiti fissati dall’art. 1148 c.c. . Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 5091 del 3 marzo 2010

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Testamento, onere della prova

E’ compito di chi vuole avvalersi del testamento, e dunque dei contenuti, dimostrare che esso fu redatto in un momento di lucido intervallo.

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Incapacità del testatore, onere della prova

E’ onere di chi assume che il testatore sia stato privo in modo assoluto, al momento della redazione dell’atto di ultima volontà, della coscienza dei propri atti ovvero della capacità di autodeterminarsi, di provare che il testamento fu redatto in un momento di incapacità di intendere e di volere.

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Impugnazione del testamento per incapacità del testatore

E’ inammissibile per difetto di interesse l’impugnazione del testamento per incapacità del testatore, ex art.

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Obbligo di restituzione nel contratto di deposito

Il soggetto attivo dell’obbligazione di restituzione insita nel contratto di deposito è il depositante, senza che il depositario possa esigere la prova della proprietà della cosa depositata. Ad eguale conclusione deve pervenirsi anche con riferimento all’obbligazione sostitutiva, avente ad oggetto l’equivalente pecuniario della cosa depositata, che incombe al depositario nel caso di perdita a lui […]

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Albergo, consegna della autovettura

Con la consegna delle chiavi della autovettura al vetturiere dell’albergo il contratto di deposito deve ritenersi perfezionato nei suoi elementi costitutivi, posto che, proprio attraverso tale consegna, è intervenuta la traditio, alla quale consegue l’obbligo di custodia e, quindi, la restituzione. Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 6048 del 12 marzo 2010

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Foro del consumatore, trattativa, onere della prova

Spetta al professionista, che contrapponga la sussistenza di una clausola di deroga del foro del consumatore, dare la prova positiva che essa è stata oggetto di specifica trattativa idonea, in quanto caratterizzata dagli imprescindibili requisiti della individualità, serietà ed effettività, ad escludere l’applicazione della disciplina di tutela del consumatore posta dal codice del consumo.

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Danno provocato da più soggetti, responsabilità solidale

Quando un medesimo danno è provocato da più soggetti, per inadempimenti di contratti diversi, intercorsi rispettivamente tra ciascuno di essi ed il danneggiato, sussistono tutte le condizioni necessarie perché i predetti soggetti siano corresponsabili in solido. 2055 c. c. costituisca un principio di carattere generale estensibile anche alla responsabilità contrattuale, quanto dai principi stessi che regolano il nesso di causalità ed il concorso di cause, tutte egualmente efficienti della produzione di un determinato danno, di cui l’art.

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Valutazione equitativa del danno

La valutazione equitativa del danno, in quanto inevitabilmente caratterizzata da un certo grado di approssimatività, è suscettibile di rilievi in sede di legittimità, sotto il profilo del vizio della motivazione, solo se difetti totalmente la giustificazione che quella situazione sorregge, o macroscopicamente si discosti dai dati di comune esperienza, o sia radicalmente contraddittoria. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 12318 del 19 maggio 2010

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Azione revocatoria di atti a titolo gratuito

Per l’azione revocatoria di atti a titolo gratuito non occorre che il pregiudizio arrecato alle ragioni del creditore sia conosciuto, oltre che dal debitore, anche dal terzo beneficiario, il quale ha comunque acquisito un vantaggio senza un corrispondente sacrificio e ben può vedere il proprio interesse posposto a quello del creditore.

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Atti di disposizione, donazione remuneratoria, revoca

Anche la donazione remuneratoria rientra tra gli atti di disposizione del patrimonio del debitore, soggetti a revoca ai sensi dell’art.

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Estinzione del debito attraverso una datio in solutum

L’adempimento del debito scaduto, quando sia normale e cioè sia realizzato secondo i termini temporali e di prestazione d’oggetto prestabiliti, si presenta quale atto dovuto, cosicché lo stesso carattere obbligatorio assumono anche gli atti dispositivi del patrimonio del debitore legati da un rapporto di stretta ed indispensabile inerenza strumentale con quello di soddisfacimento del debito. […]

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Costituzione dell’usufrutto, modifica del patrimonio

La costituzione dell’usufrutto non ha il connotato della doverosità proprio dell’adempimento (c. d. atto dovuto o atto giuridico in senso stretto) – che giustificherebbe l’esclusione della revocatoria, ai sensi del terzo comma dell’art.

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Donazione in favore del coniuge affidatario

Una volta che in sede di separazione personale sia stato attribuito ad uno dei coniugi, tenendo conto dell’interesse dei figli, il diritto personale di godimento sulla casa familiare, la successiva costituzione per donazione, in favore del medesimo coniuge affidatario, del diritto di usufrutto vita natural durante sul medesimo immobile, compiuta dall’altro coniuge, costituisce un atto avente funzione dispositiva e contenuto patrimoniale, soggetto all’azione revocatoria ai sensi dell’art. Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 12045 del 17 maggio 2010

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Azione revocatoria, credito eventuale

Anche il credito eventuale, in veste di credito litigioso, è idoneo a determinare l’insorgere della qualità di creditore che abilita all’esperimento dell’azione revocatoria avverso l’atto di disposizione compiuto dal debitore. Nel giudizio ex art. 2901 c.c. è sufficiente al creditore procedente l’allegazione di un decreto ingiuntivo ottenuto nei confronti del preteso debitore per dimostrare la […]

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Diffamazione a mezzo stampa, giornalismo d’inchiesta

Ne consegue che detta modalità di fare informazione non comporta violazione dell’onore e del prestigio di soggetti giuridici, con relativo discredito sociale, qualora ricorrano: l’oggettivo interesse a rendere consapevole l’opinione pubblica di fatti ed avvenimenti socialmente rilevanti; l’uso di un linguaggio non offensivo e la non violazione di correttezza professionale.

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Obbligo di solidarietà dell'impresa designata

Non contrasta con tale univoca conclusione il principio enunciato dalla Cass. Nel caso di datore di lavoro, infatti, palesemente non ricorre in capo al medesimo un obbligo risarcitorio nei confronti del lavoratore ed il suo credito nei confronti dell’autore dell’illecito – benché non riconducibile alla surrogazione legale di cui all’art.

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Infortunio sul lavoro, esborsi effettuati dal datore

Gli esborsi a titolo di retribuzione effettuati dal datore di lavoro, in adempimento di un dovere fissato dalla legge o dal contratto, in favore del dipendente per il periodo di inabilità temporanea conseguente ad infortunio, e, quindi, senza ricevere il corrispettivo costituito dalle prestazioni lavorative, integrano un danno che si ricollega con nesso di causalità a detto infortunio e come tale deve essere risarcito dal terzo responsabile del fatto medesimo. Costituiscono competente di tale danno anche i contributi dovuti dal datore di lavoro agli enti di assicurazione sociale, il cui diritto si prescrive in due anni.

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