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Codice Civile
Codice Penale

Diritto Civile

Valutazione equitativa del danno

La valutazione equitativa del danno, in quanto inevitabilmente caratterizzata da un certo grado di approssimatività, è suscettibile di rilievi in sede di legittimità, sotto il profilo del vizio della motivazione, solo se difetti totalmente la giustificazione che quella situazione sorregge, o macroscopicamente si discosti dai dati di comune esperienza, o sia radicalmente contraddittoria. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 12318 del 19 maggio 2010

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Azione revocatoria di atti a titolo gratuito

Per l’azione revocatoria di atti a titolo gratuito non occorre che il pregiudizio arrecato alle ragioni del creditore sia conosciuto, oltre che dal debitore, anche dal terzo beneficiario, il quale ha comunque acquisito un vantaggio senza un corrispondente sacrificio e ben può vedere il proprio interesse posposto a quello del creditore.

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Atti di disposizione, donazione remuneratoria, revoca

Anche la donazione remuneratoria rientra tra gli atti di disposizione del patrimonio del debitore, soggetti a revoca ai sensi dell’art.

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Estinzione del debito attraverso una datio in solutum

L’adempimento del debito scaduto, quando sia normale e cioè sia realizzato secondo i termini temporali e di prestazione d’oggetto prestabiliti, si presenta quale atto dovuto, cosicché lo stesso carattere obbligatorio assumono anche gli atti dispositivi del patrimonio del debitore legati da un rapporto di stretta ed indispensabile inerenza strumentale con quello di soddisfacimento del debito. […]

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Costituzione dell’usufrutto, modifica del patrimonio

La costituzione dell’usufrutto non ha il connotato della doverosità proprio dell’adempimento (c. d. atto dovuto o atto giuridico in senso stretto) – che giustificherebbe l’esclusione della revocatoria, ai sensi del terzo comma dell’art.

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Donazione in favore del coniuge affidatario

Una volta che in sede di separazione personale sia stato attribuito ad uno dei coniugi, tenendo conto dell’interesse dei figli, il diritto personale di godimento sulla casa familiare, la successiva costituzione per donazione, in favore del medesimo coniuge affidatario, del diritto di usufrutto vita natural durante sul medesimo immobile, compiuta dall’altro coniuge, costituisce un atto avente funzione dispositiva e contenuto patrimoniale, soggetto all’azione revocatoria ai sensi dell’art. Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 12045 del 17 maggio 2010

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Azione revocatoria, credito eventuale

Anche il credito eventuale, in veste di credito litigioso, è idoneo a determinare l’insorgere della qualità di creditore che abilita all’esperimento dell’azione revocatoria avverso l’atto di disposizione compiuto dal debitore. Nel giudizio ex art. 2901 c.c. è sufficiente al creditore procedente l’allegazione di un decreto ingiuntivo ottenuto nei confronti del preteso debitore per dimostrare la […]

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Diffamazione a mezzo stampa, giornalismo d’inchiesta

Ne consegue che detta modalità di fare informazione non comporta violazione dell’onore e del prestigio di soggetti giuridici, con relativo discredito sociale, qualora ricorrano: l’oggettivo interesse a rendere consapevole l’opinione pubblica di fatti ed avvenimenti socialmente rilevanti; l’uso di un linguaggio non offensivo e la non violazione di correttezza professionale.

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Obbligo di solidarietà dell'impresa designata

Non contrasta con tale univoca conclusione il principio enunciato dalla Cass. Nel caso di datore di lavoro, infatti, palesemente non ricorre in capo al medesimo un obbligo risarcitorio nei confronti del lavoratore ed il suo credito nei confronti dell’autore dell’illecito – benché non riconducibile alla surrogazione legale di cui all’art.

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Infortunio sul lavoro, esborsi effettuati dal datore

Gli esborsi a titolo di retribuzione effettuati dal datore di lavoro, in adempimento di un dovere fissato dalla legge o dal contratto, in favore del dipendente per il periodo di inabilità temporanea conseguente ad infortunio, e, quindi, senza ricevere il corrispettivo costituito dalle prestazioni lavorative, integrano un danno che si ricollega con nesso di causalità a detto infortunio e come tale deve essere risarcito dal terzo responsabile del fatto medesimo. Costituiscono competente di tale danno anche i contributi dovuti dal datore di lavoro agli enti di assicurazione sociale, il cui diritto si prescrive in due anni.

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Il contratto telefonico è a forma libera

3 del D. M. 8 settembre 1988, n. 484, avente ad oggetto l’approvazione del regolamento di servizio per l’abbonamento telefonico, dispone che il contratto si perfeziona con la sottoscrizione della polizza ovvero a seguito dell’attivazione dell’impianto.

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Procacciatore di affari, iscrizione albo professionale

2, comma 4, stabilisce che l’iscrizione al ruolo deve essere richiesta anche se l’attività viene esercitata in modo occasionale o discontinuo da coloro che svolgono, su mandato a titolo oneroso, attività per la conclusione di affari relativi ad immobili o ad aziende. Ne consegue che anche i procacciatori di affari, che svolgono l’attività di intermediazione per la conclusione dell’affare su incarico di una parte, devono essere iscritti all’albo professionale di cui alla legge 39/1989, con la conseguenza che la mancata iscrizione esclude il diritto alla provvigione.

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Mediazione e procacciamento di affari, elementi comuni

In tema di rapporti tra mediazione e procacciamento di affari, costituisce elemento comune a dette figure la prestazione di un’attività di intermediazione diretta a favorire tra terzi la conclusione di un affare, con conseguente applicazione di alcune identiche disposizioni in materia di diritto alla provvigione. Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 16147 dell’8 luglio 2010

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Mediazione atipica, c.d. procacciatore di affari

L’ipotesi della mediazione atipica, o del c. d. procacciatore di affari, rientra nell’ambito di applicabilità della disposizione prevista dall’art. 2 della legge n. 39 del 1989, ragion per cui il suo svolgimento in difetto di tale condizione esclude, ai sensi dell’art.

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Diritti o obblighi dei partecipanti al condominio

In considerazione della peculiarità del condominio, caratterizzato dalla presenza di un pluralità di unità immobiliari che insistono nel medesimo fabbricato, i diritti o gli obblighi dei partecipanti vanno necessariamente determinati alla luce della disciplina dettata dall’art.

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Apertura di finestre, trasformazione di luce in veduta

1102, primo comma, c. c. , ciascun condomino è libero di servirsi della cosa comune, anche per fine esclusivamente proprio, traendo ogni possibile utilità, purché non alteri la destinazione della cosa comune e consenta un uso paritetico agli altri condomini. L’apertura di finestre, ovvero, la trasformazione di luce in veduta su un cortile comune, rientra nei poteri spettanti ai condomini ai sensi dell’art.

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Cause di scioglimento della comunione

191 c. c. prevede le cause di scioglimento della comunione e, tra essi, la separazione personale (giudiziale o consensuale). Secondo un costante indirizzo giurisprudenziale, lo scioglimento si perfeziona con il passaggio in giudicato della sentenza di separazione giudiziale, o l’omologa di quella consensuale.

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Conduttore, sanare la mora per non più di tre volte

Come assolutamente pacifico, la norma di cui all’art. 55 della legge 27 luglio 1978 n. 392 (sulla possibilità, per il conduttore di sanare la mora in sede giudiziale per non più di tre volte nel corso di quadriennio) mira a tutelare i soggetti che assumono in locazione un immobile per adibirle al soddisfacimento di primarie […]

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Usufrutto, estensione alle accessioni del bene

L’estensione dell’usufrutto alle accessioni della cosa non è subordinata, nel caso di costruzioni o piantagioni fatte dal proprietario con il consenso dell’usufruttuario o per disposizione della pubblica autorità, alla condizione della corresponsione degli interessi sulle somme impiegate.

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Erede apparente, terzo avente causa

Il terzo avente causa a titolo oneroso dall’erede apparente ha l’onere di provare la sua buona fede, consistente nella dimostrazione dell’idoneità del comportamento dell’alienante ad ingenerare la ragionevole convinzione di trattare con il vero erede, nonché dell’esistenza di circostanze indicative dell’ignoranza incolpevole di esso acquirente circa la realtà della situazione ereditaria al momento dell’acquisto. Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 2653 del 4 febbraio 2010

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