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Codice Civile
Codice Penale

Diritto Civile

Domanda di ritenzione della caparra, legittimità

Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 553 del 14 gennaio 2009

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Azione di risoluzione e azione di recesso

Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 553 del 14 gennaio 2009

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Azione di risoluzione e di risarcimento

Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 553 del 14 gennaio 2009

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Diffida ad adempiere, diritto a non adempiere

La ratio legis sottesa al più generale meccanismo della risoluzione giudiziale ex art.

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Diffida ad adempiere, effetto risolutorio e limitazioni

Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 553 del 14 gennaio 2009

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Diffida ad adempiere, essenzialità del termine

Il collegamento tra la essenzialità del termine contenuto nella diffida e la (peraltro non pacifica) esclusività dell’interesse dell’intimante attiene all’atto di diffida ma non all’effetto risolutorio, che la norma ex art.

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Diffida ad adempiere, elementi di valutazione

1454 c. c. collega alla inutile scadenza del termine contenuto in diffida un effetto automatico, verificandosi la risoluzione al momento stesso dello spirare del dies ad quem indicato dal diffidante. La diffida, coevamente comunicata alla controparte già nel momento (patologicamente) funzionale del rapporto, contiene invece in sé già tutti gli elementi di valutazione di una situazione attuale e attualizzata, in termini di interesse, in capo al diffidante.

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Diritto di recesso, risoluzione stragiudiziale del contratto

Il diritto di recesso è una evidente forma di risoluzione stragiudiziale del contratto, che presuppone pur sempre l’adempimento della controparte avente i medesimi caratteri dell’inadempimento che giustifica la risoluzione giudiziale: esso costituisce null’altro che uno speciale strumento di risoluzione negoziale per giusta causa, alla quale lo accomunano tanto i presupposti (l’inadempimento della controparte) quanto le conseguenze (la caducazione ex tunc degli effetti del contratto). Tale inquadramento sistematico dell’istituto postula, al fine di un legittimo esercizio del diritto di recesso e di conseguente ritenzione della caparra, l’esistenza di un inadempimento gravemente colpevole, di un inadempimento cioè imputabile (ex artt.

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Contratto preliminare, caparra

I due rimedi disciplinati, rispettivamente, dai commi secondo e terzo dell’art. Qualora, invece, detta parte abbia preferito domandare la risoluzione (o l’esecuzione del contratto), il diritto al risarcimento del danno, che rimane regolato dalle norme generali, postula che il pregiudizio subito sia provato nell’an e nel quantum, con conseguente possibilità di rigetto della relativa domanda in ipotesi di mancato raggiungimento della prova; La parte che ha ricevuto la caparra, se destinataria di una richiesta di restituzione ex art.

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Comunione a scopo di godimento e società

1100 e seguenti c. c. la comunione costituita o mantenuta al solo scopo di godimento.

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Danni per i quali è difficile fornire la prova

In presenza di una circostanziata denuncia alla polizia giudiziaria della natura, della qualità e del valore dei singoli oggetti trafugati – nella specie il contenuto di una cassetta di sicurezza – della prova che i danneggiati erano effettivamente proprietari degli oggetti che assumono depositati, delle deposizioni testimoniali relative al fatto che gli oggetti erano custoditi […]

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Cassette di sicurezza, responsabilità della banca

La clausola predisposta a stampa fra le condizioni generali che, in aggiunta a quanto risulta dagli accordi particolari e specifici, limiti ad una determinata somma, di importo relativamente modesto, la responsabilità della banca per la perdita dei valori depositati integra un patto limitativo non dell’oggetto del contratto, ma del debito risarcitorio della banca, in quanto […]

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Danno esistenziale e danno non patrimoniale

Il pregiudizio della vita di relazione, anche nell’aspetto concernente i rapporti sessuali, allorché dipenda da una lesione dell’integrità psicofisica della persona, costituisce uno dei possibili riflessi negativi della lesione dell’integrità fisica del quale il giudice deve tenere conto nella liquidazione del danno biologico, e non può essere fatta valere come distinto titolo di danno, e segnatamente a titolo di danno esistenziale. Al danno biologico va infatti riconosciuta portata tendenzialmente omnicomprensiva, confermata dalla definizione normativa adottata dal d. lgs.

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Consenso alla pubblicazione della propria immagine

Ma, se la revoca (tempestiva, e cioè anteriore all’utilizzazione) non vi sia stata, il consenso precedentemente prestato resta efficace, e legittima l’uso che ne sia stato fatto in conformità alle previsioni contrattuali, accertabili con gli ordinari mezzi processuali; e tale accertamento, riservato al giudice di merito, è insindacabile in cassazione, se sostenuto da motivazione congrua ed esente da vizi logici giuridici. Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 27506 del 19 novembre 2008

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Concorrenza sleale tra professionisti

In un comune nel quale è prevista una sola sede notarile, i notai diversi dal titolare possono esercitarvi la propria attività professionale (e proprio in virtù dell’aspetto libero – professionale) in modo accessorio sia sotto il profilo funzionale, sia sotto quello economico rispetto al proprio ufficio – studio posto in comune diverso e che, quindi, resta esclusa la facoltà per essi di esercitarvi un’attività continuativa, generalizzata e stabilizzata. Come costantemente affermato, tale norma non vale ad esonerare il danneggiato dall’onere probatorio e, anzi, lo grava dell’esigenza di offrire al giudice elementi idonei allo scopo.

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Conto corrente bancario, responsabilità del fiduciario

2043 c. c. , del danno cagionato ai terzi per effetto dell’illecito. Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 8127 del 3 aprile 2009

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Il negozio fiduciario

Il negozio fiduciario si realizza mediante il collegamento di due negozi, l’uno di carattere esterno, realmente voluto e con efficacia verso i terzi, e l’altro di carattere interno, pure effettivamente voluto, ed obbligatorio, diretto a modificare il risultato finale del primo negozio per cui il fiduciario è tenuto a trasferire il bene o l’utilità al fiduciante o a un terzo.

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Azione revocatoria ordinaria

Ma questi principi non possono essere utilmente invocati quando il preteso creditore abbia contemporaneamente già agito anche per conseguire la condanna della controparte al pagamento del credito e si sia visto rigettare la domanda con una pronuncia del giudice che, non essendo stata da lui impugnata, è ormai divenuta definitiva. Infatti, l’ordinamento giuridico vigente non prevede le sentenze di rigetto allo stato, e perciò l’accertamento dell’inesistenza di un diritto per difetto di prova, una volta formatosi il giudicato formale, costituisce giudicato sostanziale, nel senso che la domanda deve ritenersi non più proponibile in un nuovo giudizio fra le stesse parti.

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Azione revocatoria ordinaria, fallimento del debitore

Il sopravvenuto fallimento del debitore non determina l’improcedibilità dell’azione revocatoria ordinaria promossa da un singolo creditore al fine di far dichiarare a sé inopponibile un atto di disposizione compiuto dal debitore sul proprio patrimonio, quando il curatore del fallimento non manifesti la volontà di subentrare in detta azione, né altrimenti risulti aver intrapreso, con riguardo a quel medesimo atto di disposizione, altra analoga azione a norma dell’art. Cassazione Civile, Sezione Unite, Sentenza n. 29421 del 17 dicembre 2008

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La responsabilità dell’albergatore

Vale a dire, a fronte di un furto verificatori in parte a causa dell’incompletezza del servizio di custodia dei valori dei clienti, in parte a causa di palesi negligenze nella sorveglianza dei locali dell’albergo e delle chiavi delle camere, la responsabilità per colpa dell’albergatore, ai sensi dell’art.

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