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Codice Civile
Codice Penale

Diritto Civile

Risarcimento danni per immissioni intollerabili

La sentenza affronta il tema della responsabilità per immissioni intollerabili (art. 844 c.c.) e il relativo diritto al risarcimento del danno, affermando che, pur essendovi una violazione del diritto di proprietà, è necessaria la prova del nesso di causalità tra le immissioni e i danni lamentati per ottenere il risarcimento del danno patrimoniale.

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Appalto, accettare o rifiutare l'adempimento parziale

Nel contratto di appalto, il committente può rifiutare l’adempimento parziale oppure accettarlo e, anche se la parziale esecuzione del contratto sia tale da giustificarne la risoluzione, può trattenere la parte di manufatto realizzata e provvedere direttamente al suo completamento, essendo, poi, legittimato a chiedere in via giudiziale che il prezzo sia proporzionalmente diminuito e, in caso di colpa dell’appaltatore, anche il risarcimento del danno.

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Rimborso spese ristrutturazione ex casa coniugale

In tema di regime patrimoniale della famiglia, le spese sostenute da un coniuge per la ristrutturazione di un immobile di proprietà esclusiva dell’altro, in assenza di uno specifico accordo, si presumono effettuate in adempimento dei doveri coniugali e non sono quindi ripetibili.

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Rigetto ricorso su liquidazione compensi avvocato

Il Tribunale ha rigettato il ricorso avverso il decreto di liquidazione dei compensi dell’avvocato difensore di parte civile in un giudizio penale. Si è affermato il principio secondo cui l’importo che l’imputato è condannato a corrispondere allo Stato per il patrocinio a spese dello Stato in favore della parte civile deve coincidere con la somma liquidata al difensore, ma tale principio opera solo se la sentenza di condanna abbia disposto la rifusione delle spese processuali in favore dello Stato, il che nella specie non è avvenuto.

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Violazione obbligo di cinture sicurezza

Il verbale redatto da un pubblico ufficiale fa piena prova fino a querela di falso. Il giudice non può disattendere tale valore probatorio basandosi su convincimenti personali.

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Azione di rilascio di terreni concessi in comodato gratuito

In tema di comodato, il comodante può agire per la restituzione del bene concesso dimostrando la consegna e il rifiuto alla restituzione. La scadenza del termine convenuto determina l’obbligo di restituzione e il relativo inadempimento è fonte di responsabilità risarcitoria in capo al comodatario. La competenza per le azioni di rilascio di un bene concesso in comodato, ancorché fondo rustico, appartiene al giudice ordinario, essendo il comodato estraneo alla materia dei contratti agrari.

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Rigetto opposizione all'esecuzione e spese legali

Il Tribunale ha rigettato l’opposizione ad un’esecuzione, ritenendola tardiva e infondata nel merito. In particolare, ha ritenuto legittima la notifica degli atti esecutivi tramite PEC, pur se effettuata da un indirizzo non presente nei pubblici elenchi, in quanto idonea a garantire la conoscenza dell’atto da parte del destinatario. Inoltre, ha ritenuto legittima la costituzione in giudizio dell’Agente della riscossione tramite avvocato del libero foro, in base ad una specifica convenzione. Infine, ha disposto l’estromissione del terzo pignorato dal giudizio e condannato l’opponente alla rifusione delle spese legali.

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Domanda di accertamento della proprietà per usucapione

La sentenza affronta il tema dell’usucapione speciale per la piccola proprietà rurale e della sua interruzione. Il Giudice, in particolare, afferma che atti come la costituzione di ipoteca sul bene da parte del proprietario non sono sufficienti a dimostrare l’interruzione del possesso, in quanto non diretti al recupero del bene stesso.

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Contratto di franchising

La Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado, ritenendo validamente costituito e non nullo il contratto di franchising. In particolare, ha ritenuto sussistente il know-how, correttamente comunicato e trasferito all’affiliato. Ha, inoltre, ritenuto infondate le domande di annullamento e di risoluzione del contratto.

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Sospensione dell'efficacia esecutiva di una sentenza

L’ordinanza ribadisce il principio per cui è inammissibile la sospensione dell’efficacia esecutiva di una sentenza che si limita a rigettare l’opposizione a decreto ingiuntivo, in quanto quest’ultima ha mera natura dichiarativa e non costituisce titolo esecutivo.

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Responsabilità medica, rigetto risarcimento per decesso

In tema di responsabilità medica, il paziente deve dimostrare il nesso causale tra la condotta del medico e il danno subito. Nel caso di specie, non essendo stato possibile dimostrare tale nesso causale, la domanda di risarcimento è stata rigettata.

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Azione revocatoria, vendita tra coniugi per frode ai creditori

Un atto di vendita di un bene immobile, seppure stipulato tra coniugi, può essere dichiarato inefficace nei confronti dei creditori se compiuto in un momento di difficoltà economica e con la consapevolezza di arrecare pregiudizio alle ragioni di credito.

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Nullità e annullabilità delibere condominiali

Il Tribunale analizza la differenza tra nullità e annullabilità delle delibere condominiali, ribadendo che la nullità è residuale e si applica solo in casi eccezionali. Viene inoltre affrontato il tema dell’installazione dell’ascensore in condominio, precisando che è possibile anche senza autorizzazione assembleare se non si lede il pari uso degli altri condomini. Infine, si ribadisce che l’installazione dei pannelli solari non richiede autorizzazione assembleare.

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Sinistro stradale, responsabilità esclusiva in rotatoria

La sentenza stabilisce la responsabilità esclusiva di un automobilista che, immettendosi in una rotatoria, non ha dato la precedenza ad un motociclista già presente, causandogli lesioni. Il Giudice, superando la presunzione di pari responsabilità ex art. 2054 c.c., ha condannato l’assicurazione del responsabile al risarcimento del danno non patrimoniale, comprensivo di inabilità temporanea e permanente, personalizzato in base alla gravità delle lesioni e al pregiudizio alla vita di relazione, oltre al rimborso delle spese mediche.

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Distacco della retina e risarcimento danni, nesso di causalità

La sentenza afferma che la responsabilità per fatto illecito del minore ex art. 2048 c.c. richiede la prova del nesso causale tra la condotta e il danno. In presenza di concause, il giudice deve valutare la probabilità dell’efficacia causale della condotta rispetto ad altre ipotesi. La predisposizione al danno può escludere il nesso causale se l’evento si sarebbe verificato comunque.

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Mancato pagamento premio assicurativo e indennizzo

Il mancato pagamento tempestivo di una rata del premio assicurativo non determina automaticamente l’inoperatività della polizza. In caso di pagamento entro i termini di tolleranza previsti dalla legge o dalla polizza stessa, la copertura assicurativa resta attiva. Spetta all’assicurazione dimostrare che l’evento si è verificato in un periodo di sospensione della polizza per mancato pagamento del premio.

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Estinzione della fideiussione, mancata tempestiva azione creditore

La sentenza affronta il tema dell’onere della prova nei contratti bancari e la validità delle clausole relative agli interessi e alle commissioni. Inoltre, si esamina la decadenza dalla garanzia fideiussoria ex art. 1957 c.c. per mancata tempestiva azione del creditore.

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Rigetto risarcimento danni per caduta su ghiaccio

Il Tribunale, in un caso di richiesta di risarcimento danni per caduta su strada pubblica, ha rigettato la domanda ritenendo non sufficientemente provata la dinamica del fatto e l’effettiva responsabilità del custode, e, anche ove sussistente il nesso eziologico tra evento e danno, ha ritenuto prevalente il concorso di colpa del danneggiato, non aver adottato la dovuta diligenza nel valutare la situazione, pur nota, di rischio.

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Appalto, opposizione basata su presunti vizi dell'opera

In tema di appalto, il committente che eccepisca vizi dell’opera ha l’onere di provarne l’esistenza e la riconducibilità all’esecuzione non a regola d’arte. In assenza di tale prova, il decreto ingiuntivo emesso in favore dell’appaltatore per il pagamento del corrispettivo deve essere confermato.

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Liquidazione compensi avvocato per difesa d'ufficio

La sentenza definisce i compensi spettanti ad un avvocato per la difesa d’ufficio, riducendo l’importo richiesto in base all’attività effettivamente documentata e applicando i parametri minimi previsti dal D.M. n. 55/2014 per le fasi di studio, introduttiva e decisionale.

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