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Codice Civile
Codice Penale

Diritto del Lavoro

Cessazione materia del contendere per Assegno Inclusione

Il giudice, pur riconoscendo la fondatezza della richiesta del ricorrente, ha dichiarato cessata la materia del contendere in seguito al pagamento effettuato dall’ente convenuto dopo l’instaurazione del giudizio, disponendo la compensazione delle spese legali.

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Illegittima la richiesta di rimborso dell'intera pensione

Il Tribunale ha stabilito che, in caso di violazione del divieto di cumulo tra pensione e redditi da lavoro, la restituzione della pensione è dovuta solo per il periodo in cui è stata effettivamente svolta l’attività lavorativa, e non per l’intero anno.

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Irripetibilità dell'indebito pensionistico

La sentenza afferma il principio di irripetibilità dell’indebito previdenziale in assenza di dolo del pensionato. L’ente previdenziale non può richiedere la restituzione di somme erogate erroneamente se l’errore non è imputabile al beneficiario.

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Carta docente anche ai docenti precari

Il Tribunale di Perugia ha stabilito che anche i docenti non di ruolo con incarichi annuali o fino al termine delle attività didattiche hanno diritto alla Carta Docente, in base al principio di non discriminazione previsto dall’accordo quadro allegato alla Direttiva 1999/70/CE.

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Illegittimo licenziamento di una OSS per mancata segnalazione

La sentenza affronta il tema del licenziamento disciplinare, in particolare in relazione all’obbligo di segnalazione di condotte illecite da parte del dipendente. Il giudice ha stabilito che la mancata segnalazione, pur se riprovevole, non può costituire giusta causa di licenziamento se non accompagnata da intenzionalità, gravità della condotta ed effettiva lesione del rapporto fiduciario.

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Mancata nomina a incarico dirigenziale e organico carente

La sentenza analizza il bilanciamento tra la scelta del candidato migliore per merito e le esigenze di funzionalità dell’amministrazione in caso di carenze di organico. Si evidenzia come la deroga al criterio meritocratico necessiti di una motivazione rafforzata e di una valutazione comparativa degli organici.

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Interesse ad agire, rigetto opposizione assegnazione pensione

La sentenza ribadisce il principio di diritto secondo cui l’interesse ad agire, quale condizione necessaria per agire in giudizio, deve sussistere anche nelle opposizioni agli atti esecutivi. Nel caso specifico, l’impugnazione dell’ordinanza di assegnazione è risultata infondata, in quanto il calcolo richiesto avrebbe portato ad un risultato deteriore per l’opponente.

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Illegittimità contratti apprendistato e part-time

Il Tribunale ha stabilito che la mancanza di effettiva formazione professionale in un contratto di apprendistato lo rende nullo, trasformandolo in un normale contratto di lavoro. Inoltre, ha ribadito l’obbligo del datore di lavoro di fornire un orario di lavoro preciso e stabile nei contratti part-time, condannando la società al risarcimento danni per la violazione di tale obbligo.

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Illegittimità sospensione docente in congedo straordinario

La sentenza ribadisce che l’obbligo vaccinale per il personale scolastico non si applicava ai dipendenti in congedo straordinario per assistenza familiare, in quanto tale periodo comportava l’astensione piena e continuativa dalle attività lavorative a scuola.

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Revoca illegittima del Reddito di Cittadinanza e condanna dell'INPS

Il Giudice ha accolto il ricorso contro l’INPS, condannando l’ente al pagamento degli arretrati del Reddito di Cittadinanza illegittimamente revocato e dichiarando cessata la materia del contendere per la parte relativa all’accertamento del diritto alla prestazione. Il Giudice ha altresì condannato l’INPS al pagamento delle spese processuali.

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Licenziamento collettivo per riduzione di personale, comparazione tra lavoratori

In tema di licenziamento collettivo per riduzione di personale, la comparazione tra lavoratori di professionalità equivalente addetti a diverse unità produttive deve tener conto non solo delle mansioni concretamente svolte in quel momento, ma anche della capacità professionale degli addetti ai settori da sopprimere, mettendo quindi a confronto tutti coloro che siano in grado di svolgere le mansioni proprie dei settori che sopravvivono, indipendentemente dal fatto che in concreto non le esercitino al momento del licenziamento collettivo.

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Trasformazione a tempo indeterminato del contratto a termine

Il Tribunale ha stabilito che l’attività svolta dalla lavoratrice, pur in un contesto agricolo, era da ricondurre a quella di un asilo nido. Di conseguenza, non trovando applicazione le normative sul lavoro agricolo, si è proceduto all’applicazione dell’art. 21 del D.Lgs. n. 81/2015, con la conseguente trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato.

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Indebita percezione indennità di mobilità

Il giudice ha stabilito che la ricostituzione di un rapporto di lavoro subordinato entro 24 mesi dalla percezione dell’indennità di mobilità comporta la restituzione di quanto percepito, fatta eccezione per le ritenute fiscali non percepite dal lavoratore.

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Apertura della Liquidazione Controllata e Trattenute Stipendiali

Il Tribunale, pronunciandosi su un’istanza di Liquidazione Controllata, ha stabilito che le trattenute stipendiali, derivanti da pignoramenti presso terzi o cessioni del quinto, devono cessare dopo l’apertura della procedura, in virtù del principio di par condicio creditorum. La sentenza chiarisce che tali crediti futuri sono assoggettati alla procedura concorsuale, garantendo un’equa ripartizione tra i creditori.

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Competenza in materia di attuazione di piani per il lavoro

La sentenza chiarisce che la mancata attuazione di un piano per il lavoro da parte di una pubblica amministrazione non configura la lesione di un diritto soggettivo, ma la mancata soddisfazione di un interesse legittimo pretensivo. Di conseguenza, la giurisdizione spetta al giudice amministrativo, non a quello ordinario.

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Nullità dell'iscrizione a ruolo per crediti previdenziali

Il tribunale ha stabilito che l’iscrizione a ruolo dei crediti previdenziali è inammissibile fino a quando non si pronuncia il giudice sulla contestazione dell’accertamento tributario da cui deriva la pretesa contributiva. La sentenza si basa sul principio che l’impugnazione sospende l’esecutività dell’atto impugnato.

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Accertamento rapporto di lavoro subordinato, appalto illecito

Il Tribunale, alla luce delle prove testimoniali e documentali, ha accertato che l’appalto di servizi di trasporto stipulato dalla società committente non fosse genuino. La società committente, infatti, aveva un potere di direzione e controllo pervasivo sull’attività lavorativa del ricorrente, stabilendo nei minimi dettagli le modalità di esecuzione della prestazione. Tale ingerenza esorbitava i limiti del mero coordinamento e controllo del risultato propri del contratto di appalto. Pertanto, il Giudice ha dichiarato la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato tra il ricorrente e la società committente, condannando quest’ultima al pagamento delle relative differenze retributive.

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Appalto di servizi e responsabilità solidale del committente

Il committente può sospendere il pagamento del prezzo nell’appalto di servizi se l’appaltatore non ha adempiuto agli obblighi previdenziali e contributivi dei propri dipendenti, essendo il committente responsabile in solido. Tale sospensione è legittima anche se l’accertamento degli organi competenti non è ancora definitivo.

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Trasformazione del part time in full time o viceversa

Il licenziamento motivato dall’esigenza di trasformazione del part time in full time o viceversa va ritenuto ingiustificato perché adottato in violazione dell’art. Come prevede peraltro oggi in continuità con questa tesi la disciplina dettata dal Decreto Legislativo n. 81 del 2015, articolo 6, comma 8 secondo il quale “il rifiuto del lavoratore di concordare una variazione dell’orario di lavoro non costituisce giustificato motivo di licenziamento”.

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Carta Docente ai docenti a tempo determinato

Il Tribunale ha affermato il diritto dei docenti a tempo determinato a beneficiare della Carta Docente, prevista per l’aggiornamento professionale, in base al principio di non discriminazione. La sentenza ha stabilito che l’esclusione dei docenti precari da tale beneficio è illegittima, condannando l’amministrazione a corrispondere il bonus economico per gli anni scolastici richiesti.

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