Il contratto collettivo di lavoro è una tipologia contrattuale siglato dalle cd: “parti sociali” quali: organizzazioni rappresentative dei lavoratori (sindacati), associazioni dei datori, Governo, al fine di raggiungere intese e concertazioni congiunte relativamente alla disciplina dei rapporti di lavoro individuali e reciproci. Sua precipua funzione, è quella di individuare e disciplinare i minimi economici, retribuzione, […]
Il contratto collettivo di lavoro è una tipologia contrattuale siglato dalle cd: “parti sociali” quali: organizzazioni rappresentative dei lavoratori (sindacati), associazioni dei datori, Governo, al fine di raggiungere intese e concertazioni congiunte relativamente alla disciplina dei rapporti di lavoro individuali e reciproci. Sua precipua funzione, è quella di individuare e disciplinare i minimi economici, retribuzione, anzianità, e normativi, mansioni, stabilità del rapporto lavorativo ecc, validi per tutti i lavoratori appartenenti ad un determinato settore, nonché la funzione di regolare i rapporti tra le parti. Alla disciplina, così derivante, dovranno uniformarsi tutti i contratti individuali stipulati sul territorio nazionale. In merito alla tipologia contrattuale in esame, in assenza di una specifica disciplina, si è portati a sostenere che l’unica forma di contratto collettivo, che oggi le parti siano in grado di concludere, si ascrive alla tipologia di contratto atipico, parlandosi in tal senso, di contratto collettivo di “diritto comune”. Tra i contratti collettivi di diritto comune si annoverano: 1) CCNL di categoria; 2) Contratti interconfederali; 3) Contratti aziendali: 1) I CCNL, contratti collettivi nazionali di lavoro, sono contratti di categoria disciplinanti la contrattazione aziendale o territoriale valida in tutto il territorio nazionale. Constano di una parte normativa avente durata quadriennale e, di una parte obbligatoria di durata biennale. 2) I contratti interconfederali, ossia intese tra confederazioni di lavoratori e datori, rispetto ai quali il Governo si pone come figura di garante esterno, hanno un ambito di intervento circoscritto a rilevanti settori economici tra cui, l’industria, l’artigianato, commercio, agricoltura, e i suoi contenuti riguardano la generalità dei lavoratori. 3) I contratti aziendali invece, stipulati tra i sindacati di azienda e l’imprenditore aziendale, prevedono modalità di intervento solo e esclusivamente per i prestatori dell’azienda cui si riferiscono ed in genere sono migliorativi rispetto al contratto collettivo nazionale di lavoro.
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?
Prenota un appuntamento.
La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.
Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.
Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.
Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.