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Diritto di Famiglia

Separazione personale dei coniugi, unico episodio di percosse

In tema di separazione personale dei coniugi, la pronuncia di addebito richiesta da un coniuge per le violenze perpetrate dall’altro non è esclusa qualora risulti provato un unico episodio di percosse, trattandosi di comportamento idoneo, comunque, a sconvolgere definitivamente l’equilibrio relazionale della coppia, poiché lesivo della pari dignità di ogni persona.

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Rimborso per lavori edili effettuati durante convivenza more uxorio

Il Tribunale ha rigettato le domande di rimborso per lavori edili effettuati durante una convivenza more uxorio, ritenendo che le prestazioni fossero riconducibili a un’obbligazione naturale, in quanto spontanee e proporzionate alle condizioni economiche delle parti.

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Accordo stipulato tra ex conviventi di fatto

In ipotesi di accordo stipulato tra ex conviventi di fatto, al momento della cessazione della convivenza, al fine di disciplinare sia profili relativi al mantenimento della prole sia questioni patrimoniali insorte nella coppia, è stato affermato che in tema di mantenimento dei figli nati da genitori non coniugati, anche un accordo negoziale intervenuto tra i genitori non coniugati e non conviventi, al fine di disciplinare le modalità di contribuzione degli stessi ai bisogni e necessità dei figli, è riconosciuto valido come espressione dell’autonomia privata e pienamente lecito nella materia, non essendovi necessità di un’omologazione o controllo giudiziale preventivo.

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Indebito arricchimento bonifico non autorizzato da conto cointestato

La sentenza in questione affronta il tema dell’arricchimento ingiustificato derivante da un bonifico non autorizzato, effettuato da un conto cointestato a una società terza. La Corte, pur non potendo accertare l’esistenza di un accordo specifico tra le parti, ha ritenuto che la mancanza di prova in merito alla sussistenza di un debito della ricorrente nei confronti della società beneficiaria del bonifico, renda l’operazione priva di giusta causa e quindi sanzionabile.

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Assegno di mantenimento, dimostrare di aver cercato un lavoro

In materia di separazione dei coniugi, grava sul richiedente l’assegno di mantenimento, ove risulti accertata in fatto la sua capacità di lavorare, l’onere della dimostrazione di essersi inutilmente attivato e proposto sul mercato per reperire un’occupazione retribuita confacente alle proprie attitudini professionali, poiché il riconoscimento dell’assegno a causa della mancanza di adeguati redditi propri, previsto dall’art. 156 c.c., pur essendo espressione del dovere solidaristico di assistenza materiale, non può estendersi fino a comprendere ciò che, secondo il canone dell’ordinaria diligenza, l’istante sia in grado di procurarsi da solo.

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Coppia more uxorio e diritto di abitazione

L’ordinanza chiarisce i diritti di abitazione del convivente more uxorio superstite e l’esercizio della tutela possessoria. Viene affrontato il tema della detenzione qualificata e dell’applicabilità dell’eccezione ‘feci, sed iure feci’ nei giudizi possessori, con particolare riferimento alla Legge n. 76/2016.

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Revisione assegno divorzile, presenza di giustificati motivi

La revisione dell’assegno divorzile richiede la presenza di “giustificati motivi” e impone, prima di tutto, la verifica di una sopravvenuta, effettiva e significativa modifica delle condizioni economiche degli ex coniugi sulla base di una valutazione comparativa delle rispettive situazioni reddituali e patrimoniali.

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Mutuo in relazione affettiva e onere della prova

La sentenza affronta il tema del mutuo orale concluso tra soggetti legati da una relazione affettiva. Il giudice, in assenza di un contratto scritto, ribadisce l’importanza della prova della causa del mutuo, distinta da altri tipi di liberalità. Vengono analizzati i requisiti dell’ingiustificato arricchimento, evidenziandone la sussidiarietà rispetto ad altre azioni esperibili.

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Inammissibilità della querela di falso incidentale tardiva

Il tribunale ha dichiarato inammissibile una querela di falso incidentale presentata in ritardo in un giudizio di divisione ereditaria, affermando che la presentazione tardiva non consente la sua ammissibilità. Inoltre, ha condannato la parte che ha proposto la querela al pagamento di una pena pecuniaria per abuso del processo.

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Instaurazione da parte dell'ex coniuge di una convivenza di fatto

Secondo il più recente orientamento della Suprema Corte, l’instaurazione da parte dell’ex coniuge di una stabile convivenza di fatto, giudizialmente accertata, incide sul diritto al riconoscimento di un assegno di divorzio o alla sua revisione, nonché sulla quantificazione del suo ammontare, in virtù del progetto di vita intrapreso con il terzo e dei reciproci doveri di assistenza morale e materiale che ne derivano, ma non determina, necessariamente, la perdita automatica ed integrale del diritto all’assegno, in relazione alla sua componente compensativa (Cass. S.U. 32198/2021; Cass. 14256/2022).

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Divisione ereditaria e prelevamenti tra coeredi

La sentenza chiarisce la normativa in tema di divisione ereditaria, con particolare riguardo ai diritti e agli obblighi dei coeredi in relazione ai beni comuni, compresi i frutti civili. Viene inoltre analizzato il meccanismo dei prelevamenti e delle imputazioni, nonché la rilevanza della domanda di rendiconto nel giudizio divisionale.

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Efficacia esecutiva in Italia di atti pubblici tedeschi

La sentenza conferma il principio di diritto internazionale privato secondo cui gli atti pubblici stranieri possono essere dichiarati esecutivi in Italia alle condizioni previste dal Regolamento CE n. 4/2009, a condizione che siano rispettati i diritti della difesa e l’ordine pubblico.

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Annullamento contratto per attività sportiva di minore

Il Tribunale ha annullato un contratto per attività sportiva stipulato dai genitori in nome e per conto della figlia minore, in assenza di autorizzazione del Giudice Tutelare, poiché si trattava di atto di straordinaria amministrazione. La sentenza ha ribadito che la mancanza di autorizzazione in questi casi comporta l’annullabilità del contratto, che può essere fatta valere dal genitore o dal figlio.

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Separazione dei coniugi, addebito, unico episodio di percosse

In tema di separazione personale dei coniugi, la pronuncia di addebito richiesta da un coniuge per le violenze perpetrate dall’altro non è esclusa qualora risulti provato un unico episodio di percosse, trattandosi di comportamento idoneo, comunque, a sconvolgere definitivamente l’equilibrio relazionale della coppia, poiché lesivo della pari dignità di ogni persona.

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Divisione ereditaria e rimborso spese anticipate

La sentenza definisce la controversia relativa alla divisione di beni ereditari e al rimborso delle spese anticipate. Il Giudice, accertata la cessazione della materia del contendere in merito alla divisione per intervenuta alienazione dei beni, accoglie parzialmente la domanda di ripetizione delle spese, condannando alcuni convenuti al pagamento delle somme dovute agli altri coeredi in base alle rispettive quote ereditarie.

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Prestito tra coniugi e onere della prova

La sentenza ribadisce l’importanza dell’onere della prova nelle controversie di diritto civile, in particolare nei casi di prestito tra coniugi. Il giudice ha ritenuto provata la sussistenza di un prestito in base ai messaggi WhatsApp e ha rigettato l’opposizione, condannando alla restituzione della somma.

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Rimborso spese ristrutturazione ex casa coniugale

In tema di regime patrimoniale della famiglia, le spese sostenute da un coniuge per la ristrutturazione di un immobile di proprietà esclusiva dell’altro, in assenza di uno specifico accordo, si presumono effettuate in adempimento dei doveri coniugali e non sono quindi ripetibili.

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Bigenitorialità, ordinanza su affidamento minori

L’ordinanza ribadisce il principio della bigenitorialità nell’interesse del minore, privilegiando un calendario di frequentazione con i genitori il più possibile paritario, salvo specifiche esigenze.

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Inammissibilità reclamo tardivo

Il caso analizza i termini di impugnazione di un provvedimento giurisdizionale in materia familiare, con particolare riferimento alla disciplina transitoria applicabile in seguito all’entrata in vigore della Riforma Cartabia. La Corte, in particolare, chiarisce che ai procedimenti pendenti in primo grado alla data del 28 febbraio 2023, si applica la disciplina previgente, con la conseguenza che il termine di impugnazione del decreto del Tribunale è di 10 giorni dalla notifica.

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Assegno di mantenimento, indagini patrimoniali polizia tributaria

Per la Suprema Corte, l’esercizio del potere di disporre indagini patrimoniali con l’avvalimento della polizia tributaria, che costituisce una deroga alle regole generali sull’onere della prova, rientra nella discrezionalità del Giudice di merito, e non può essere considerato anche come un dovere imposto sulla base della semplice contestazione delle parti in ordine alle loro rispettive condizioni economiche.

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