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Diritto di Famiglia

Diritto di visita dei nonni

Modalità di esercizio della visita da parte dei nonni materni stabilite dai primi giudici, conflittualità esistente tra i nonni ed i genitori

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Assegnazione della casa coniugale

156 c. c. , stante il carattere eccezionale della norma, dettata nell’esclusivo interesse della prole minorenne, nel caso in cui determini l’assegnazione della cosa coniugale in favore del coniuge separato che non risulti affidatario di prole minorenne o convivente con figli maggiorenni non autosufficienti.

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Tribunale per i minorenni, affidamento dei figli naturali

Il Tribunale per i minorenni è l’organo competente a conoscere dei procedimenti di affidamento dei figli naturali e ad emanare i provvedimenti di carattere economico relativi al loro mantenimento.

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Il coniuge affidatario non è tenuto al pagamento dell'ICI

Il diritto riconosciuto al coniuge, non titolare di un diritto di proprietà o di godimento, sulla casa coniugale, con il provvedimento giudiziale di assegnazione di detta casa in sede di separazione o divorzio, ha natura di atipico diritto personale di godimento e non già di diritto reale. Di conseguenza difetta in capo al coniuge semplicemente assegnatario dell’immobile adibito a casa coniugale la titolarità di un diritto di proprietà o di uno di quei diritti reali di godimento specificamente previsti dalla norma, i quali costituiscono l’unico elemento di identificazione del soggetto tenuto al pagamento dell’imposta comunale sull’immobile stesso (ICI).

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Rapporti personali tra i coniugi di diversa cittadinanza

La sopravvenuta mancanza di una specifica norma che consenta l’individuazione del regime patrimoniale applicabile a coniugi di diversa nazionalità, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 254/66, impone anzitutto di verificare se le rispettive leggi nazionali dei coniugi sono suscettibili di un’applicazione cumulativa.

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Prova della autosufficienza economica del figlio maggiorenne

L’obbligo dei genitori di concorrere tra loro, secondo le regole dell’art. 11, lettera c, della già citata legge n. 25/1955) percepito nel medesimo rapporto di apprendistato ed, in particolare, dell’adeguatezza di detto trattamento, nel senso esattamente dell’idoneità di quest’ultimo, che pure deve essere proporzionato e sufficiente ai sensi dell’art.

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Trasferire il minore dallo Stato membro in cui risiede

Il regolamento CE n. 2201/2003 si occupa delle decisioni di divorzio, separazione personale ed annullamento del matrimonio, ed inoltre delle decisioni in tema di “responsabilità genitoriale”, in esse espressamente includendo quelle sull’affidamento dei figli minori. La peculiarità di tale previsione, rispetto a quelle operanti per le altre decisioni (eseguibili, in assenza di diversa disposizione, come conseguenza del riconoscimento automatico), trova logica giustificazione nella forte incidenza delle pronunce sull’affidamento del minore, quando abbisognino di esecuzione, comportando lo sradicamento del minore stesso dall’ambiente e dalle abitudini di vita in atto.

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Violenza sessuale, implicito dissenso del coniuge

Integra la fattispecie del delitto di violenza sessuale anche quando la moglie acconsenta al rapporto senza una esplicita opposizione, quando però la stessa sia costretta da un clima di violenza e sopraffazione che il marito abbia instaurato nell’ambito del rapporto con la moglie.

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Tutela del diritto alla riservatezza del minore

3 della stessa Convenzione sottolinea che: 1) tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente. Inoltre, ad avviso della Suprema Corte, non vi è dubbio che il diritto alla riservatezza del minore debba essere, nel bilanciamento degli opposti valori costituzionali (diritto di cronaca e diritto alla privacy) considerato assolutamente preminente, secondo le indicazioni derivanti dalle norme ora richiamate, laddove si riscontri che non vi sia l’utilità sociale della notizia (quindi con l’unico limite del pubblico interesse).

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Figli chiusi in casa, sì alla punibilità della madre

Tenere i propri figli chiusi in casa a chiave può configurare ipotesi di reato qualora si ravvisano rischi alla loro incolumità fisica e psichica. La Suprema Corte, non solo le ha respinto il ricorso ma ha altresì condannato la donna al pagamento delle spese di processo, sostenendo che la punizione inflitta era senza alcun dubbio “ sproporzionata e limitativa della libertà delle figlie tanto da rasentare l’ipotesi di sequestro di persona”.

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Comportamento successivo alla separazione dei coniugi

Pertanto, la riferita infedeltà può essere causa (anche esclusiva) dell’addebito della separazione solo quando risulti accertato che ad essa sia, in fatto, riconducibile la crisi dell’unione, mentre il relativo comportamento (infedele), se successivo al verificarsi di una situazione di intollerabilità della convivenza, non è, di per sé solo, rilevante e non può, conseguentemente, giustificare una pronuncia di addebito. Il comportamento tenuto dal coniuge successivamente al venir meno della convivenza, ma in tempi immediatamente prossimi a detta cessazione, è privo, in sé, di efficacia autonoma nel determinare l’intollerabilità della convivenza stessa, anche se può rilevare ai fini della dichiarazione di addebito della separazione allorché costituisce una conferma del passato e concorra ad illuminare sulla condotta pregressa.

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Spese per investigatori privati in materia di separazione

Il ricorso del coniuge, il quale lamenti il comportamento dell’altro in violazione dell’obbligo di fedeltà, alle prestazioni di privati investigatori così da acquisire la prova di tale comportamento, non è riconducibile, dal punto di vista della causalità efficiente, al fatto della relazione extraconiugale, onde non sono ripetibili, nei confronti dell’autore dell’illecito, per mancanza del necessario rapporto di causalità, le spese sopportate per siffatte investigazioni. Così si è espressa la Suprema Corte in merito al ricorso di un coniuge che lamentava il risarcimento del danno, in merito all’esborso sostenuto per il compenso all’investigatore privato, al fine di provare in giudizio il comportamento tenuto dalla moglie in violazione dell’obbligo di fedeltà coniugale.

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Revisione dell’assegno di divorzio, condizioni economiche

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 18367 del 23 agosto 2006

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