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Codice Civile
Codice Penale

Diritto Immobiliare

Rigettata la domanda di usucapione di immobile in comproprietà

Per usucapire la quota di un immobile in comproprietà non basta dimostrare di avervi abitato, pagato le tasse e fatto manutenzione. È necessario dimostrare un possesso esclusivo, inconciliabile con la possibilità di godimento altrui, e tale da evidenziare l’inequivoca volontà di possedere ‘uti dominus’.

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Decorrenza contratto di affitto cava

La sentenza chiarisce i criteri per determinare la decorrenza del termine di efficacia di un contratto di affitto per terreni destinati ad attività estrattiva, sottolineando che il rilascio di successive autorizzazioni non comporta la proroga automatica del termine originariamente pattuito. Inoltre, la pronuncia si sofferma sulla distinzione tra subaffitto e cessione del contratto, ribadendo che solo in quest’ultimo caso si verifica la liberazione del cedente dalle obbligazioni contrattuali.

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Rigetto usucapione terreni per mancata prova

La mera coltivazione di un terreno, senza altri atti che dimostrino l’esclusione del proprietario, non è sufficiente a dimostrare il possesso utile per l’usucapione. La recinzione, ad esempio, può costituire un elemento probatorio importante per dimostrare l’intenzione di possedere il fondo “uti dominus”.

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Impugnazione delibera condominiale

La sentenza ribadisce il principio per cui la sostituzione di una delibera assembleare impugnata con altra adottata in conformità della legge, determina la cessazione della materia del contendere, a condizione che la nuova delibera abbia un contenuto identico e che provveda sui medesimi argomenti.

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Usucapione immobile adibito a cucina e camera da letto

La sentenza conferma il principio giuridico dell’usucapione ventennale, in base al quale chi possiede un bene immobile in modo pacifico, ininterrotto e pubblico per oltre venti anni ne diventa proprietario a titolo originario.

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Reintegrazione nel possesso e risarcimento danni

Il Tribunale ha confermato l’ordine di reintegrazione nel possesso di un immobile in favore della ricorrente, riconoscendo la sussistenza di una detenzione autonoma tutelabile. Tuttavia, ha respinto la domanda di risarcimento danni in quanto non è stato dimostrato un nesso di causalità tra l’illecito e il danno lamentato.

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Nullità permuta per circonvenzione d'incapace

La sentenza afferma il principio della nullità virtuale del contratto per violazione di norme imperative, in particolare del reato di circonvenzione di incapace. Si evidenzia l’opponibilità della domanda di nullità al terzo acquirente in buona fede in mancanza di trascrizione quinquennale ex art. 2652 n. 6 c.c.

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Divisione ereditaria e trasferimento a terzi

Il Tribunale, in un caso di divisione ereditaria di un immobile ipotecato, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere in quanto l’immobile era stato venduto a terzi in un’esecuzione immobiliare promossa dal creditore ipotecario, rendendo la divisione non più necessaria. La sentenza affronta le questioni relative alla rinuncia agli atti, alle spese legali e all’estinzione del processo.

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Nullità delibera assembleare per vizio di convocazione

La sentenza afferma il principio per cui, in caso di assenza dell’amministratore, i condomini non sono legittimati a convocare l’assemblea. Il potere di convocazione spetta all’amministratore anche in regime di prorogatio, salvo che non si tratti di atti urgenti. La delibera adottata in violazione di tale principio è nulla.

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Risoluzione contratto di locazione per morosità

In caso di mancato pagamento del canone di locazione e degli oneri accessori, il locatore ha diritto a chiedere la risoluzione del contratto e il pagamento delle somme dovute. La gravità dell’inadempimento del conduttore, ai fini della risoluzione del contratto, è determinata ex lege. Il conduttore è tenuto a corrispondere il canone fino alla riconsegna dell’immobile. Il locatore ha l’onere di provare gli esborsi sostenuti per le spese accessorie di cui chiede il rimborso.

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Decreto Ingiuntivo per Canoni di Locazione non Pagati

Il giudice ha confermato la validità di un contratto di service, rigettando l’eccezione di frazionamento del credito perché il locatore aveva un interesse oggettivamente valutabile alla tutela processuale frazionata. Inoltre, ha ritenuto valida la richiesta di pagamento di canoni successivi ad un accordo di mediazione, in quanto relativi ad un periodo diverso e non inclusi nell’accordo precedente.

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Responsabilità professionale, stima errata di immobili in eredità

La sentenza affronta il tema della responsabilità professionale di un consulente tecnico chiamato a stimare il valore di immobili in un contesto ereditario. Il Tribunale ha rigettato la domanda risarcitoria ritenendo che l’attrice non abbia dimostrato il nesso causale tra la presunta errata valutazione dei beni da parte del consulente e i danni economici subiti. In particolare, il Tribunale ha evidenziato che la decisione dell’attrice di agire in giudizio e di concludere un accordo transattivo si basava su una complessa serie di fattori, non riconducibili unicamente alla stima del consulente. Inoltre, il Tribunale ha rilevato che l’attrice, pur essendo a conoscenza della differenza di valutazione tra la perizia del consulente e quella del CTU, non aveva assunto una posizione coerente, avendo inizialmente chiamato a rispondere entrambi i professionisti.

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Contratto di comodato e assegnazione della casa coniugale

Il contratto di comodato di immobile ad uso abitativo, stipulato con la previsione di un termine di durata, si rinnova tacitamente ove la disdetta non venga comunicata nei termini. L’assegnazione della casa coniugale, disposta a seguito di separazione, non determina la cessazione del contratto di comodato, ma ne comporta la continuazione in capo al coniuge assegnatario.

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Accertamento del credito in un contratto di appalto

In un caso di appalto, il committente ha contestato la presenza di vizi e ritardi nell’esecuzione dell’opera. Il giudice, dopo aver verificato le prove fornite, ha riconosciuto la sussistenza di alcuni vizi imputabili all’appaltatore, riducendo il credito dello stesso. La sentenza affronta il tema dell’accettazione dell’opera, della denuncia dei vizi e del rispetto dei termini contrattuali.

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Diniego di sospensione della vendita esecutiva per prezzo ingiusto

Il Tribunale ha ribadito che il ‘giusto prezzo’ in una vendita esecutiva non coincide necessariamente con il valore di mercato, ma si riferisce a un prezzo formatosi in assenza di irregolarità procedurali o interferenze illecite. La mera differenza tra il prezzo di aggiudicazione e una valutazione di parte non costituisce di per sé un’ingiustizia tale da giustificare la sospensione della vendita.

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Occupazione di Immobili senza Contratto

Il Tribunale ha confermato la validità di un decreto ingiuntivo emesso per ottenere il pagamento di canoni di locazione, sebbene non fosse stato stipulato un contratto formale tra le parti. La decisione si è basata sul principio che la mancanza di un contratto scritto non esclude l’esistenza di un accordo tacito, desumibile dal comportamento concludente delle parti, come l’occupazione prolungata dell’immobile e il pagamento di canoni periodici. La sentenza evidenzia l’importanza della prova del rapporto contrattuale e del principio di buona fede nei rapporti tra le parti.

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Accettazione tacita di eredità e continuità delle trascrizioni

La sentenza affronta il tema dell’accettazione tacita dell’eredità e le sue implicazioni sulla trascrizione della proprietà immobiliare. In particolare, si evidenzia come la vendita di un immobile ereditato costituisca accettazione tacita e come la mancata trascrizione di tale atto possa ostacolare l’esecuzione immobiliare. Il Giudice, dichiarata la cessazione della materia del contendere per intervenuta regolarizzazione delle trascrizioni, liquida le spese di lite.

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Risoluzione contratto di appalto, grave inadempimento appaltatore

In caso di grave inadempimento da parte dell’appaltatore, il committente ha diritto di chiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno. L’abbandono del cantiere e la mancata esecuzione di una parte significativa dei lavori, nonostante le sollecitazioni, configurano un grave inadempimento. Il committente ha diritto alla restituzione delle somme già versate, nonché al risarcimento del maggior costo sostenuto per il completamento dell’opera.

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Infruttuosità di una procedura esecutiva immobiliare

Il giudice dell’esecuzione può disporre l’estinzione anticipata della procedura esecutiva per infruttuosità, ma solo quando dalla vendita non possa trarsi una somma utile a soddisfare, almeno in parte, le ragioni dei creditori. Nel caso di specie, il Tribunale ha ritenuto fondata l’opposizione in quanto sussistevano ancora ragionevoli possibilità di soddisfacimento dei creditori.

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Diritto alla provvigione al mediatore immobiliare

Il diritto del mediatore alla provvigione sussiste qualora l’attività di mediazione, pur non essendo l’unica causa della conclusione dell’affare, abbia messo in contatto le parti, consentendo loro di addivenire alla stipula del contratto. Le dichiarazioni rese dalle parti in sede di rogito in merito all’attività del mediatore non sono opponibili al mediatore stesso, che non è parte del contratto di compravendita.

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