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Diritto Previdenziale

Riconoscimento della malattia professionale

La sentenza ribadisce il principio della responsabilità del datore di lavoro per la tutela della salute dei lavoratori, anche in caso di adeguamento successivo alle normative di sicurezza, qualora sussista un nesso causale tra attività lavorativa pregressa e patologia.

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Opposizione a cartelle esattoriali

Il giudice ha rigettato l’opposizione a una serie di cartelle esattoriali, confermando la validità delle notifiche degli atti prodromici e l’intervenuta interruzione della prescrizione. È stata inoltre ribadita la correttezza della procedura di riscossione e la legittimazione passiva dell’ente impositore.

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Regolarità notifica avviso di addebito INPS e prescrizione

La sentenza in esame conferma la validità della notifica dell’avviso di addebito INPS tramite raccomandata A/R, in quanto conforme alla normativa vigente. Si evidenzia inoltre l’effetto interruttivo della prescrizione determinato dalla notifica degli atti interruttivi, come l’intimazione di pagamento.

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Restituzione retta per ricovero in RSA

La sentenza afferma il principio per cui le prestazioni socio-sanitarie, caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria, sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Nel caso in cui le prestazioni di natura sanitaria non possano essere eseguite se non congiuntamente all’attività di natura socioassistenziale, prevale la natura sanitaria del servizio.

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Responsabilità aggravata, comunicazione di iscrizione ipotecaria

La sentenza chiarisce che la responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c. sussiste solo per comportamenti processuali scorretti e non per errori nella fase amministrativa, anche se questi comportano un giudizio. Si evidenzia inoltre la possibilità di compensare le spese legali in caso di condotte pre-processuali che avrebbero potuto evitare il giudizio.

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Iscrizione Gestione Commercianti e Requisiti

La sentenza chiarisce i requisiti per l’iscrizione alla Gestione Commercianti, in particolare la necessità di partecipazione al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza. Viene inoltre definito l’onere probatorio in capo all’ente previdenziale.

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Opposizione a intimazione di pagamento per contributi previdenziali

La sentenza ribadisce il principio di diritto secondo cui la notifica della cartella esattoriale interrompe i termini di prescrizione, inoltre ribadisce la perentorità dei termini per proporre opposizione all’iscrizione a ruolo. Viene ribadito inoltre l’orientamento della Cassazione per cui l’intimazione di pagamento che segue l’emissione di cartelle esattoriali, le quali hanno già determinato il quantum delle pretese creditorie, è congruamente motivata attraverso il semplice richiamo alle cartelle di pagamento.

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Insussistenza obbligo contributivo per liquidatore

L’obbligo contributivo per i liquidatori di società sussiste solo se l’attività svolta presenta i caratteri di abitualità e prevalenza, come previsto per i soci di società di persone. Il semplice recupero di crediti pregressi, pur se protratto nel tempo, non configura un’attività d’impresa tale da far sorgere l’obbligo contributivo.

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Residenza effettiva per assegno sociale

La sentenza conferma il principio per cui la residenza effettiva e stabile in Italia costituisce requisito essenziale per il diritto all’assegno sociale. Tale requisito non viene meno per brevi periodi di assenza, ma soggiorni prolungati all’estero, senza comunicazione all’ente e senza motivi validi, ne determinano la perdita, con conseguente obbligo di restituzione delle somme percepite.

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Inammissibilità appello per tardività

Il termine per l’impugnazione di una sentenza decorre dalla data della sua pronuncia, anche se i procuratori delle parti hanno rinunciato ad assistere alla lettura del dispositivo. Il termine “lungo” per proporre l’impugnazione, ex art. 327 c.p.c., decorre dalla data della pronuncia, che equivale, unitamente alla sottoscrizione del relativo verbale da parte del giudice, alla pubblicazione prescritta nei casi ordinari dall’art. 133 c.p.c., con esonero, quindi, della cancelleria dalla comunicazione della sentenza; viceversa, nella residuale ipotesi di particolare complessità della controversia, in cui il giudice sensi dell’art. 430 c.p.c., il termine decorrerà dalla comunicazione alle parti dell’avvenuto deposito da parte del cancelliere.

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Diritto alla riliquidazione della pensione

Viene confermato il diritto alla riliquidazione della pensione secondo criteri più favorevoli. La domanda per i ratei antecedenti di oltre tre anni la domanda giudiziale è invece soggetta a decadenza triennale.

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Prescrizione contributi e interruzione con domanda di rateazione

La sentenza affronta il tema della prescrizione dei contributi previdenziali, stabilendo che la domanda di rateazione del debito, pur non seguita da alcun pagamento, costituisce riconoscimento del debito e interrompe la prescrizione. Viene inoltre confermata la validità della notifica a mezzo PEC all’indirizzo PEC risultante dai pubblici registri, a meno che non sia stata comunicata la variazione.

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Commercialista, illegittimo contributo di solidarietà su pensione

Il Tribunale ha stabilito che l’applicazione di un contributo di solidarietà su una pensione già liquidata è illegittima, in quanto non rientra tra i poteri della Cassa previdenziale. La sentenza si basa sul principio del rispetto del pro rata e sulla natura provvisoria del contributo di solidarietà.

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Accertamento invalidità e assegno assistenza

Il giudice, in funzione di giudice del lavoro, ha accolto il ricorso di un lavoratore contro l’Inps, condannando l’ente al pagamento dell’assegno mensile di assistenza, degli interessi legali, della rivalutazione monetaria e al rimborso delle spese processuali. La sentenza si basa sul fatto che la consulenza tecnica d’ufficio ha accertato una riduzione della capacità lavorativa del ricorrente superiore al 74%, requisito necessario per ottenere l’indennità richiesta.

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Cessazione materia del contendere per Assegno Inclusione

Il giudice, pur riconoscendo la fondatezza della richiesta del ricorrente, ha dichiarato cessata la materia del contendere in seguito al pagamento effettuato dall’ente convenuto dopo l’instaurazione del giudizio, disponendo la compensazione delle spese legali.

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Illegittima la richiesta di rimborso dell'intera pensione

Il Tribunale ha stabilito che, in caso di violazione del divieto di cumulo tra pensione e redditi da lavoro, la restituzione della pensione è dovuta solo per il periodo in cui è stata effettivamente svolta l’attività lavorativa, e non per l’intero anno.

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Società di ingegneria e obbligo di iscrizione Inarcassa

Il Tribunale ha ribadito che l’obbligo di iscrizione e comunicazione ad Inarcassa per le società di ingegneria sussiste per il solo fatto di avere un oggetto sociale che comprende attività ingegneristiche, anche in assenza di un effettivo svolgimento e a prescindere dall’iscrizione ad altre forme di previdenza.

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Irripetibilità dell'indebito pensionistico

La sentenza afferma il principio di irripetibilità dell’indebito previdenziale in assenza di dolo del pensionato. L’ente previdenziale non può richiedere la restituzione di somme erogate erroneamente se l’errore non è imputabile al beneficiario.

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Interesse ad agire, rigetto opposizione assegnazione pensione

La sentenza ribadisce il principio di diritto secondo cui l’interesse ad agire, quale condizione necessaria per agire in giudizio, deve sussistere anche nelle opposizioni agli atti esecutivi. Nel caso specifico, l’impugnazione dell’ordinanza di assegnazione è risultata infondata, in quanto il calcolo richiesto avrebbe portato ad un risultato deteriore per l’opponente.

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Revoca illegittima del Reddito di Cittadinanza e condanna dell'INPS

Il Giudice ha accolto il ricorso contro l’INPS, condannando l’ente al pagamento degli arretrati del Reddito di Cittadinanza illegittimamente revocato e dichiarando cessata la materia del contendere per la parte relativa all’accertamento del diritto alla prestazione. Il Giudice ha altresì condannato l’INPS al pagamento delle spese processuali.

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