E’ inopponibile all’Erario, in virtù di un generale principio di divieto di abuso del diritto in materia tributaria, desumibile dall’art. 27, comma 1, del d. P. R. n. 600 del 1973 (oltretutto recuperabile in sede di dichiarazione annuale) essa può avvalersi del credito di imposta previsto dall’art.
E’ inopponibile all’Erario, in virtù di un generale principio di divieto di abuso del diritto in materia tributaria, desumibile dall’art. 53 Cost., il negozio con il quale viene costituito, in favore di una società residente nel territorio dello Stato, un diritto di usufrutto sulle azioni o sulle quote di una società italiana, possedute da un soggetto non residente, in modo da consentire al cedente di trasformare il reddito di partecipazione in reddito di negoziazione (esente dalla ritenuta sui dividendi di cui all’art. 27, comma 3, del d.P.R. n. 600 del 1973) ed alla cessionaria di percepire i dividendi, sui quali, oltre a subire l’applicazione della ritenuta meno onerosa di cui all’art. 27, comma 1, del d.P.R. n. 600 del 1973 (oltretutto recuperabile in sede di dichiarazione annuale) essa può avvalersi del credito di imposta previsto dall’art. 14 del d.P.R. n. 917 del 1986, ed inoltre di dedurre dal reddito di impresa, pro quota annuale, il costo dell’usufrutto, allorché risulti che il negozio stesso non ha altre ragioni economicamente apprezzabili al di fuori di quella di conseguire un vantaggio tributario.
Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 30057 del 23 dicembre 2008
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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