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Codice Civile
Codice Penale

Illegittima la richiesta di rimborso dell’intera pensione

Il Tribunale ha stabilito che, in caso di violazione del divieto di cumulo tra pensione e redditi da lavoro, la restituzione della pensione è dovuta solo per il periodo in cui è stata effettivamente svolta l’attività lavorativa, e non per l’intero anno.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Tribunale Ordinario di Rimini SEZIONE CIVILE Settore Lavoro Il Tribunale, nella persona del Giudice dott. NOME COGNOME ha pronunciato la seguente

SENTENZA N._217_2024_- N._R.G._00000694_2024 DEL_10_09_2024 PUBBLICATA_IL_10_09_2024

nella causa civile, col rito del lavoro, iscritta al n. r.g. 694/2024 promossa da:
(Cod. Fisc.:)
rappresentato e difeso dall’Avv. NOME COGNOME del Foro di Rimini ed elettivamente domiciliato nel suo studio sito a Rimini (47923-RN) alla INDIRIZZO e presso l’indirizzo P.E.C. del difensore – RICORRENTE – CONTRO con sede in Roma in persona del suo Presidente legale rappresentante pro tempore ;
rappresentato e difeso dagli avv. NOME COGNOME COGNOME e NOME COGNOME ed elettivamente domiciliato in Rimini presso la sede dell’ sita a Rimini in INDIRIZZO – RESISTENTE –

CONCLUSIONI

Come da rispettivi atti MOTIVAZIONE Il ricorso ritualmente proposto a norma dell’art. 442 c.p.c. da finalizzato all’annullamento del provvedimento dell’ sede di Rimini in data 13/03/2024 con il quale è stato disposto il ricalcolo della pensione quota 102 liquidata ex art. 1 comma 87, lett. a), b), c) e e) della Legge n. 234/2021 per incumulabilità prevista dall’art. 1, comma 204 della Legge n. 232/2016 con i redditi da lavoro, subordinato o autonomo e richiesto il pagamento dell’indebito erogato per tutto l’anno 2023 di €uro 9.708,49, appare meritevole di accoglimento per quanto di ragione. Sulla base delle seguenti circostanze di fatto e di diritto puntualmente dedotte nell’atto introduttivo del giudizio e non contestate da , risulta infatti che :
è titolare di pensione di pensione categoria VOCUM n. NUMERO_DOCUMENTO con decorrenza dal 01/12/2022, liquidata dall’Istituto di previdenza in applicazione dell’art. 1, comma 87, lettera a), b) c) ed e) della Legge n. 234/2021 (cd.
Pensione quota 102) ;

– Nel corso dell’anno 2023 ha svolto attività lavorativa per un periodo stagionale di lavoro per i mesi di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre percependo un reddito complessivo a suo favore di €uro 3.639,00=(tremilaseicentotrentanove/00=), lordi €uro 4.811,14= (quattromilaottocentoundici/14) come da cedolini allegati ;
– Con comunicazione datata 13/03/2024, l’ sede provinciale di Rimini ha comunicato al ricorrente un indebito di €uro 9.708,49= sulla pensione categoria VOCUM n. NUMERO_DOCUMENTO per il periodo 2023 per i seguenti motivi:
“incumulabilità prevista dall’art. 1, comma 204 della Legge n. 232/2016 con i redditi da lavoro subordinato o autonomo”.

L ha calcolato un indebito pari al totale della pensione erogata per tutto l’anno 2023 a fronte di una percezione di redditi di €uro 3.639,00=. La richiesta dell’ appare illegittima in quanto , stante il chiaro tenore letterale dell’art. 1, comma 214 L. 23/2016 (“A far data dalla sua decorrenza il trattamento pensionistico di cui al comma 199 del presente articolo non è cumulabile con redditi da lavoro, subordinato o autonomo, per un periodo di tempo corrispondente alla differenza tra l’anzianità contributiva di cui all’articolo 24, commi 10 e 12, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e l’anzianità contributiva al momento del pensionamento” ) l’unica conseguenza che può derivare dalla violazione del divieto di cumulo del trattamento pensionistico con altri redditi lavorativi è la perdita da parte del beneficiario del trattamento pensionistico limitatamente al periodo nel quale ha prestato l’attività lavorativa ( nel caso di specie i ratei di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre 2023 ) e non anche l’obbligo di restituzione dell’intero trattamento pensionistico percepito nel periodo nel quale il divieto è stato puntualmente osservato. Le spese processuali seguono la regola della soccombenza (art. 91 cpc) e si liquidano come da dispositivo.

IL TRIBUNALE ORDINARIO DI RIMINI in composizione monocratica in funzione di giudice del lavoro Visti gli artt. 429, 442 c.p.c.;
pronunziando in via definitiva sulla domanda proposta da con ricorso depositato il giorno 10�62024, disattesa ogni altra istanza, eccezione o deduzione, così provvede, in contumacia con l’ 1) Accertato il carattere illegittimo della richiesta di rimborso dell’indebito erogato sulla pensione categoria VOCUM n. NUMERO_DOCUMENTO per tutto l’anno 2023 pari ad €uro 9.708,49 formulata dall’ con nota in data 13/03/2024 , condanna l’ a restituire al ricorrente le somme eventualmente già riscosse o trattenute a tale titolo ad eccezione dei ratei dei mesi di maggio-giugno-luglio- agosto 2023 , oltre interessi legali e/o rivalutazione monetaria come per legge sulle somme da restituire. 2) Condanna l’ al pagamento delle spese di lite in favore della parte ricorrente, che si liquidano in complessivi € 2.100,00 , oltre IVA, CPA e spese forfettarie nella misura di legge da distrarsi a favore del procuratore dichiaratosi antistatario.
Così deciso in Rimini, all’udienza pubblica del giorno 10�92024.
IL NOME COGNOME

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato
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