fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

Inammissibilità del ricorso per carenza di interesse ad agire

Il Giudice ha dichiarato inammissibile il ricorso perché la parte ricorrente non ha dimostrato di avere un interesse concreto e attuale alla pronuncia giurisdizionale, nonostante le diverse opportunità concesse dal Giudice. La sentenza evidenzia l’importanza dell’interesse ad agire quale condizione essenziale per l’azione giudiziale.

Pubblicato il 12 October 2024 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

TRIBUNALE DI ROMA SEZIONE IV LAVORO PRIMO GRADO

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Giudice dott.ssa NOME COGNOME all’udienza del 1.10.2024 ha emesso la seguente

SENTENZA N._9578_2024_- N._R.G._00017550_2023 DEL_01_10_2024 PUBBLICATA_IL_01_10_2024

nella causa n°17550/2023 vertente RAGIONE_SOCIALE , c.f.

, rappresentata e difesa, come da procura allegata al ricorso, dall’ Avv. NOME COGNOME del Foro di Torre Annunziata, ex lege domiciliato in Roma, presso la Cancelleria del Tribunale in Roma, INDIRIZZO

– RICORRENTE – NEI CONFRONTI DI , in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Generale dello Stato ed elettivamente domiciliato presso di essa in Roma, INDIRIZZO

– RESISTENTE – Oggetto: diritto della ricorrente e conseguente declaratoria, al riconoscimento ai sensi del combinato disposto dell’art.3 L.206/2004 e dell’art.1 del D.P.R.243/2006, regolamento emanato in attuazione dall’art.1 comma 565 della Legge 266/2005, dell’aumento figurativo di 10 anni di versamenti contributivi utili ad aumentare, per una pari durata, l’anzianità pensionistica maturata, la misura della pensione, nonché il trattamento di fine rapporto o altro trattamento equipollente C.F. DEL PROCESSO

Con ricorso ritualmente notificato l’istante in epigrafe indicata, premesso di essere orfana dell’ex Capo Reparto dei Vigili del Fuoco vittima del dovere, come da decreto di riconoscimento n. prot.221/19/AV, iscrizione n. 11351748 rilasciato dal in data 28/05/2019, lamentava che, malgrado istanza inoltrata il 3.3.2023, il dipartimento vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, direzione centrale per le risorse finanziarie previdenza e assistenza al personale gli aveva con provvedimento a firma del Dirigente datato 13.3 2023 negato il beneficio dell’aumento figurativo di 10 anni di versamenti contributivi utili ad aumentare, per una pari durata, l’anzianità pensionistica maturata, la misura della pensione, nonché’ il trattamento di fine rapporto o altro trattamento equipollente. Argomentato in merito alla giurisdizione del giudice del lavoro, alla legittimazione passiva del convenuto e richiamata la normativa in materia, concludeva chiedendo:

“1- Accogliere integralmente il ricorso e per effetto accertare e dichiarare il diritto del ricorrente quale familiare superstite di Vittima del Dovere (figlia) al riconoscimento dell’aumento figurativo di dieci anni di versamenti contributivi utili ad aumentare, per una pari durata, l’anzianità pensionistica maturata, la misura della pensione, nonché’ il trattamento di fine rapporto o altro trattamento equipollente, come previsto dall’art.3 della legge 206/2004.

2- Dichiarare tenuto il resistente al riconoscimento del beneficio con emissione di relativo Decreto Ministeriale e relativi adempimenti previdenziali”, vinte le spese.

Si costituiva tempestivamente in giudizio il sollevando eccezione di nullità del ricorso per genericità e violazione dell’art.414 nn. 3 e 4 c.p.c. e di difetto di legittimazione passiva.

Nel merito, contestata la pretesa, concludeva per il rigetto della domanda.

Onerata la difesa di parte ricorrente di chiarire se l’assistito fosse occupato e nel caso se svolgesse o avesse svolto attività quale dipendente pubblico o nel settore privato e disposto più volte rinvio a tal fine, decorso inutilmente il termine concesso, la causa all’odierna udienza veniva discussa e decisa come da dispositivo in calce di cui veniva data lettura.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Parte ricorrente ha chiesto l’accertamento del proprio diritto, quale familiare superstite di , la misura della pensione, nonché il trattamento di fine rapporto o altro trattamento equipollente.

Atteso che tale tipo di accertamento si appalesa utile alla parte solo nell’ipotesi di svolgimento di attività lavorativa in favore di pubblica amministrazione o impresa privata, mancando nell’atto introduttivo ogni indicazione in merito allo stato di occupazione, il giudice onerava la difesa dell’istante a fornire le necessarie precisazioni.

Ebbene, concesso alla parte rinvio a tal fine, all’udienza del 17.1.2024 veniva disposto rinvio per addotta impossibilità a presenziare del difensore di parte ricorrente per problemi di salute.

L’udienza successiva fissata per il 26.3.2024, termine per il deposito di quanto già richiesto fissato sino a 10 gg. prima, andava deserta per assenza di entrambe le parti.

All’odierna udienza la difesa istante chiedeva nuovo termine per l’adempimento cui si opponeva controparte per intervenuta decadenza.

Dispone l’art. 100 c.p.c. che “Per proporre una domanda o per contraddire alla stessa è necessario avervi interesse”.

Principio dell’interesse ad agire che è una delle cosiddette condizioni dell’azione così che, in carenza di tale interesse, il giudice non può passare all’esame della fondatezza della domanda nel merito.

In altre parole, onde agire in giudizio l’istante deve avere un interesse al conseguimento di un’utilità o di un vantaggio non ottenibile senza l’intervento del giudice, interesse che deve essere personale, nel senso che il risultato vantaggioso deve riguardare direttamente il soggetto che agisce, attuale, nel senso che deve sussistere al momento in cui si propone la domanda, ed infine, concreto, ovvero deve essere valutato con riferimento ad un pregiudizio concreto cui si intende porre rimedio con l’azione. In quanto condizione dell’azione, l’assenza di interesse ad agire è rilevabile anche d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio essendo interesse generale evitare un’inutile attività processuale.

Ebbene, malgrado la fissazione di diversi rinvii e l’indicazione a verbale di un termine ultimo per il deposito di documentazione attestante lo stato di occupazione, la difesa istante non ha dato alcuna prova, come era suo onere, che in capo alla propria assistita esistesse interesse alla pronuncia giudiziale.

Dato rimasto ignoto anche alla quinta udienza di trattazione durante la quale sostituto della difesa ricorrente chiedeva nuovamente termine.

Ne consegue dichiarazione di inammissibilità della domanda.

La pronuncia in rito giustifica l’integrale compensazione dei compensi di lite.

Ogni contraria istanza ed eccezione disattesa, dichiara inammissibile il ricorso;

compensa i compensi di lite.

Roma, l’1.10.2024

Il Giudice dott.ssa NOME COGNOME

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato
Desideri approfondire l’argomento ed avere una consulenza legale?

Articoli correlati