L’ampia previsione di applicabilità del criterio di indennizzo espropriativo, contenuto nell’art. La sentenza in esame ha disposto un indennizzo commisurato al valore agricolo, indipendentemente dalla natura del beneficiario della espropriazione.
L’ampia previsione di applicabilità del criterio di indennizzo espropriativo, contenuto nell’art. 5 bis d.l. 333 del 1992, conv. in l. 392/1992, la cui disciplina costituisce un nucleo di principi generali, validi anche ove siano applicabili, in via di specialità, altre norme, comporta il necessario riferimento al concetto di edificabilità legale, in mancanza del quale l’area espropriativa va indennizzata secondo i criteri del valore agricolo medio, non solo ove si tratti di espropriazioni preordinate alla realizzazione di opere o interventi da parte o per conto dello Stato, delle regioni, delle province, dei comuni e degli altri enti pubblici, ma anche riguardo ad espropriazioni comunque preordinate alla realizzazione di opere o interventi dichiarati di pubblica utilità, e dunque ad opere private di pubblica utilità.
Nel caso di specie l’esproprio veniva disposto in favore di una società petrolifera relativamente ad un suolo nel quale era ubicato un giacimento di idrocarburi (non appartenente al proprietario), ma in concessione alla società.
La sentenza in esame ha disposto un indennizzo commisurato al valore agricolo, indipendentemente dalla natura del beneficiario della espropriazione.
Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 20411 del 20 settembre 2006
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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