Ne consegue che, sebbene formalmente distinti, il processo con il quale si invoca la illegittimità del licenziamento con le conseguenze reintegratorie e risarcitorie ed il processo con il quale – a seguito della dichiarazione, con sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, della illegittimità del licenziamento – si chiede il pagamento della indennità sostitutiva della reintegrazione, trovano entrambi fondamento nella illegittimità del licenziamento.
La richiesta del lavoratore illegittimamente licenziato di ottenere, in luogo delle reintegrazione, l’indennità prevista dalla legge, costituisce esercizio di un diritto derivante dalla illegittimità del licenziamento e riconosciuto al lavoratore dalla stessa norma di legge, secondo lo schema generale dell’obbligazione con facoltà alternativa ex parte creditoris; con la conseguenza che non viola il principio della immutabilità della domanda la richiesta della indennità sostitutiva, formulata in corso di causa, in sostituzione della reintegrazione chiesta con l’atto introduttivo.
Ne consegue che, sebbene formalmente distinti, il processo con il quale si invoca la illegittimità del licenziamento con le conseguenze reintegratorie e risarcitorie ed il processo con il quale – a seguito della dichiarazione, con sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, della illegittimità del licenziamento – si chiede il pagamento della indennità sostitutiva della reintegrazione, trovano entrambi fondamento nella illegittimità del licenziamento.
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 23483 del 12.11.2007.
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?
Prenota un appuntamento.
La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.
Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.
Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.
Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.