32 d. P. R. n. 600 del 1973, nella parte in cui prevede l’invito al contribuente a fornire dati e notizie in ordine agli accertamenti bancari, non impone all’Ufficio l’obbligo di uno specifico e previo invito, ma gli attribuisce una mera facoltà, della quale può avvalersi in piena discrezionalità.
La presunzione posta dall’art. 32 d.P.R. n. 600 del 1973, nella parte in cui prevede l’invito al contribuente a fornire dati e notizie in ordine agli accertamenti bancari, non impone all’Ufficio l’obbligo di uno specifico e previo invito, ma gli attribuisce una mera facoltà, della quale può avvalersi in piena discrezionalità.
Il mancato esercizio di tale facoltà non può determinare l’illegittimità della verifica operata sulla base dei medesimi accertamenti, né comporta la trasformazione della presunzione legale, posta dalla norma in esame, in una presunzione semplice, con possibilità per il giudice di valutarne liberamente la gravità, la precisione e la concordanza, e con il conseguente onere per il Fisco di fornire ulteriori elementi di riscontro.
Tale presunzione si estende anche ai conti correnti sui quali di norma il contribuente opera, anche se si tratti di conti correnti intestati a familiari (nella specie al figlio), atteso che altrimenti sarebbe assai facile eluderne la portata precettiva.
La gestione di un conto corrente altrui è circostanza eccezionale che rende valida l’estensione della presunzione di appartenenza dei relativi redditi, equivalendo l’intestazione formale, a tali fini, al potere di sostanziale disposizione, ove non si alleghi e si dimostri che quel potere di disposizione era dato per circostanze specifiche e ampiamente giustificabili; che, in ogni caso, al contribuente spetta il diritto di controdedurre sulle operazioni svolte su tali conti, rendendone ragione, con l’allegazione di fatti suscettibile di apprezzamento da parte del giudice.
Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Sentenza n. 7957 del 14 marzo 2007
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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