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La violazione del regolamento di condominio

Cassazione Civile, Seconda Sezione, Sentenza n. 1405 del 23 gennaio 2007

Pubblicato il 25 February 2007 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

La violazione del regolamento di condominio non può essere denunziata come violazione di legge poiché, a prescindere dalla natura dei regolamenti di condominio, certamente la loro interpretazione ed applicazione da parte del giudice di merito non sono censurabili, nel giudizio di legittimità, alla stessa stregua della violazione delle norme di legge poiché, secondo la giurisprudenza consolidata, l’interpretazione e l’applicazione al caso concreto delle clausole di un regolamento di condominio da parte del giudice di merito sono insindacabili in sede di legittimità, quando non rivelino violazione dei canoni di ermeneutica, oppure vizi logici con la ulteriore conseguenza che quando, con il ricorso per cassazione, sia denunziato un vizio di motivazione della sentenza sotto il profilo dell’omesso o errato esame di una disposizione del regolamento di condominio, è necessario che il ricorrente precisi specificamente, nel ricorso, non solo il contenuto del regolamento, almeno nelle parti salienti, ma che indichi, sia pure in maniera sintetica, le regole di ermeneutica che assume essere state violate per consentire al giudice di legittimità il controllo della decisività del preteso errore.

Cassazione Civile, Seconda Sezione, Sentenza n. 1405 del 23 gennaio 2007

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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