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Codice Penale

Mancata contestazione della delega in assemblea condominiale

La sentenza ribadisce il principio di diritto secondo cui solo il delegante o chi si ritiene falsamente rappresentato può contestare la validità di una delega in assemblea condominiale.

Pubblicato il 04 June 2024 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

R E P U B B L I C A I T A L I A N A I N N O M E D E L P O P O L O I T A L I A N O
La Corte d’Appello di Brescia, Sezione seconda civile, composta dai Sigg.
:
Dott. NOME COGNOME Presidente Dott. NOME COGNOME Consigliere Dott. NOME COGNOME Consigliere rel.
ha pronunciato la seguente

S E N T E N Z A N. 44_2023_ N._R.G._00000126_2020 DEL_01_01_2023 PUBBLICATA_IL_09_01_2023

nella causa civile n. 126/20 R.G. posta in decisione all’udienza collegiale del d a , rappresentato e difeso dall’avv. elettivamente domiciliato in 25135 presso il difensore avv. , come da procura allegato all’atto introduttivo del giudizio APPELLANTE

c o n t r o

, rappresentato e difeso dall’avv. elettivamente domiciliato in presso il difensore avv. come da procura allegato alla comparsa di costituzione d’appello APPELLATO In punto:
appello a sentenza del Tribunale di Brescia ( Terza Sezione Civile) n. 3292/19.

OGGETTO: impugnazione di assembleare – spe condom.

CONCLUSIONI

Dell’appellante “ Voglia l’Ecc.ma Corte d’Appello di Brescia, in riforma della sentenza n° 3292/2019 del Tribunale di Brescia (causa civile n. 8754/2018 R. G.), annullare o dichiarare nulla la delibera assunta dall’assemblea del in data con ogni conseguente provvedimento;
con vittoria di spese, diritti ed onorari del doppio grado di lite, da attribuirsi al sottoscritto avvocato antistatario”.

Dell’appellato “Rigettarsi l’appello ed ogni domanda ivi formulata.
spese di lite rifuse”.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con atto del 2018 condomina del complesso residenziale denominato “ ” conveniva in giudizio, davanti al tribunale di Brescia, il al fine di far accertare la nullità della delibera assembleare del con cui era stato nominato il nuovo Amministratore, perché adottata con il voto di estraneo al , e perché priva di specificazione analitica in ordine al compenso spettante all’amministratore, costituitosi in giudizio, precisava che il sig. aveva votato in rappresentanza di e che la delega, per mera dimenticanza, non era stata allegata al verbale; produceva in giudizio la delega in questione nonché la ratifica della condomina rappresentata.

Con sentenza n. 3292/19 il tribunale di Brescia respingeva la domanda di nullità della delibera adottata il dall’assemblea del e condannava a rifondere in favore del le spese di lite.

Riteneva il primo giudice che soltanto il delegante era legittimato a far valere eventuali vizi della delega o la carenza di potere di rappresentanza e, in ogni caso, che nel corso del giudizio era stata fornita la prova della delega conferita dal faceva altresì rilevare che l’accettazione dell’incarico e la determinazione del compenso spettante al nuovo amministratore non avevano formato oggetto della delibera impugnata.

La sentenza è stata gravata da che ha insistito per l’accoglimento della domanda.

L’appellato ha chiesto il rigetto del gravame.

All’udienza del la causa è stata posta in decisione.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con il primo motivo l’appellante censura la decisione nella parte in cui il primo giudice aveva ritenuto provato che aveva presenziato e votato in assemblea in quanto munito di delega.

Fa rilevare di aver impugnato la delibera perché adottata con il voto di una persona non facente parte del e non per assenza di delega;
circostanza, peraltro, dedotta dal soltanto nel corso del giudizio, ma mai affermata neppure nelle assemblee tenutesi successivamente.

Deduce di aver contestato la delega prodotta in giudizio dal pertanto, che ad essa non poteva essere riconosciuta alcuna rilevanza sul piano probatorio.

Con il secondo motivo censura l’ammissione della prova per testi, richiesta dal dovendo la delibera condominiale risultare per tabulas e la rilevanza attribuita alle dichiarazioni rese dalla teste perché in contrasto con quelle rese dal teste L’appello è infondato.

In relazione al primo motivo, mette conto evidenziare che le circostanze dedotte dalla difesa del nella comparsa di costituzione non hanno formato oggetto di contestazione da parte dell’appellante che, nel corso del giudizio di primo grado, non provvedeva a depositare le memorie previste dall’art. 183, sesto comma, c.p.c. Deve pertanto ritenersi provato che votava in assemblea in forza di “ delega” rilasciatagli dalla condomina delega che, peraltro, è stata provata documentalmente, attraverso la sua produzione in giudizio.

Ogni altra censura mossa alla sentenza gravata deve ritenersi inammissibile per non avere l’appellante sottoposto a critica la effettiva ratio della decisone fondata sulla carenza di legittimazione della società a far valere la carenza di potere in capo al delegato , come da costante giurisprudenza di legittimità, richiamata nella sentenza gravata, secondo cui i rapporti tra il rappresentante intervenuto in assemblea ed il condomino rappresentato debbono ritenersi disciplinati, in difetto di norme particolari, dalle regole generali sul mandato, con la conseguenza che solo il condomino delegante e quello che si ritenga falsamente rappresentato sono legittimati a far valere la carenza di potere o eventuali vizi, e non anche gli altri condomini estranei a tale rapporto ( Cass. 1234/16; 2218/13; 12466/04; 8116/99).

Per la sua soccombenza l’appellante va condannata a rifondere in favore dell’appellato le spese del grado che si liquidano in complessivi euro 6.946 ( di cui euro 2.058 per la fase di studio, euro 1.418 per la fase introduttiva e euro 3.470 per la fase decisionale), oltre rimborso forfettario 15% e accessori di legge.
Ricorrono i presupposti per porre a carico di parte appellante l’onere del pagamento di una somma pari al contributo pagato.

La Corte d’Appello di Brescia – Seconda Sezione Civile – definitivamente pronunciando:
respinge l’appello;
condanna l’appellante a rifondere in favore dell’appellato le spese del grado, liquidate come in parte motiva;
accerta che ricorrono i presupposti per porre a carico di parte appellante l’onere del pagamento di una somma pari al contributo versato Così deciso in Brescia nella camera di consiglio del IL CONSIGLIERE EST.
NOME COGNOME IL PRESIDENTE NOME COGNOME

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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