La fattispecie delle notificazioni degli atti tributari a mezzo di messi di conciliazione è disciplinata nei modi di cui all’art. 1176 c. c. , comunque non può prescindere dal contenuto delle attività che il mandatario ha l’incarico di svolgere per conto del mandante, in base alla legge stessa.
La fattispecie delle notificazioni degli atti tributari a mezzo di messi di conciliazione è disciplinata nei modi di cui all’art. 60 del D.p.r. 29 settembre 1973 n. 600, nell’istituto del mandato ex lege.
L’esistenza del mandato ex lege, se comporta la esigenza che il mandatario esegua la sua prestazione con la diligenza del buon padre di famiglia (art. 1710 c.c.) e con l’osservanza delle regole di correttezza e buona fede di cui all’art. 1176 c.c., comunque non può prescindere dal contenuto delle attività che il mandatario ha l’incarico di svolgere per conto del mandante, in base alla legge stessa.
Anche per tale mandato non vi sono deroghe alle regole generali in materia di responsabilità da inadempimento e all’onere della prova ex. art. 2697 c.c., con riferimento all’applicazione della norma specifica in materia, che è quella dell’art. 1218 c.c. .
Nel caso di specie, tra l’Amministrazione ricorrente e il Comune, il mandato conferito dall’una all’altro di eseguire la notificazione dell’avviso di accertamento al contribuente a mezzo del messo notificatore suo dipendente, è fonte di una obbligazione, il cui inadempimento può essere provato secondo le norme in genere applicabili ad ogni rapporto obbligatorio.
Pertanto al creditore che lamenta un tardivo adempimento compete solo di provare la fonte del suo diritto, nel caso costituita dalla legge e dal termine entro il quale la prestazione andava eseguita, circostanza che da sola costituisce l’obbligo che può determinare l’inesatto adempimento per tardività a base della richiesta di risarcimento.
Nel caso di specie l’Amministrazione finanziaria, nel conferire al Comune l’incarico di far eseguire la notificazione al messo suo dipendente, non ha indicato il termine entro cui l’atto doveva consegnarsi al destinatario, termine comunque non desumibile dal mandatario neppure da altri elementi.
Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 1743 del 26 gennaio 2007
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?
Prenota un appuntamento.
La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.
Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.
Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.
Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.