Incombe all’alienante o disponente l’obbligo di curare l’ottenimento del certificato di abitabilità, posto a tutela delle esigenze igieniche e sanitarie nonché degli interessi urbanistici, richiedenti l’accertamento pubblico della sussistenza delle condizioni di salubrità, stabilità e sicurezza dell’edificio, attestante l’idoneità dell’immobile ad essere abitato e più generalmente ad essere frequentato dalle persone fisiche. In presenza, come […]
Incombe all’alienante o disponente l’obbligo di curare l’ottenimento del certificato di abitabilità, posto a tutela delle esigenze igieniche e sanitarie nonché degli interessi urbanistici, richiedenti l’accertamento pubblico della sussistenza delle condizioni di salubrità, stabilità e sicurezza dell’edificio, attestante l’idoneità dell’immobile ad essere abitato e più generalmente ad essere frequentato dalle persone fisiche. In presenza, come nel caso di specie, di contratto di locazione, pertanto, tale obbligo deve ritenersi incombere al locatore, quale proprietario o comunque titolare del potere di disposizione della cosa. Cosi si è espressa la Suprema Corte precisando che la mancanza del certificato di abitabilità si è ritenuta determinare, sul piano civilistico, la nullità del contratto per illiceità dell’oggetto ovvero quale ipotesi di aliud pro alio. La mancanza del certificato di abitabilità viene a configurare una situazione d’inadempimento in ragione dell’iniziale inettitudine della cosa a soddisfare l’interesse dell’acquirente del diritto reale o di credito sulla cosa, laddove essa risulti, come nel caso di specie, nota alle parti può invero non precludere la negoziazione dell’immobile, l’inadempimento divenendo definitivo solamente allorquando il relativo rilascio risulti definitivamente negato. A tale stregua, se non può escludersi che l’immobile privo di licenza di abitabilità possa essere oggetto di una valida costituzione di rapporto locatizio, il definitivo diniego del rilascio del certificato di abitabilità legittima il ricorso ai rimedi della risoluzione del contratto e del risarcimento del danno. Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 8409 dell’11 aprile 2006
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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