645, secondo comma, c. p. c. per il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, avente carattere facoltativo, è applicabile anche nella fase di appello, poiché trova la sua ragion d’essere nell’esigenza di particolare celerità del procedimento monitorio.
La riduzione dei termini, prevista dall’art. 645, secondo comma, c.p.c. per il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, avente carattere facoltativo, è applicabile anche nella fase di appello, poiché trova la sua ragion d’essere nell’esigenza di particolare celerità del procedimento monitorio. La parte può esercitare tale facoltà senza alcuna preclusione, anche se nel giudizio di primo grado abbia fatto uso dei termini ordinari, ed anche se non via sia stato espresso richiamo alla suddetta disposizione.
E’ vero che tale ultima esigenza si coglie soprattutto nel procedimento di primo grado attesa la particolare conformazione del provvedimento monitorio; ma ciò non autorizza a ritenere che tale particolare norma non possa essere utilizzata anche nel procedimento d’appello, considerata l’indiscussa chiarezza della stessa disposizione che non può essere interpretata al di fuori del contesto normativo in cui è collocata.
Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 26252 del 22 novembre 2013
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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