Nel giudizio di opposizione all’ordinanza – ingiunzione, disciplinato dagli artt. 22 e 23 della legge n. 689 del 1981, l’inosservanza della forma prevista dal citato art. 23, secondo comma, per fa pervenire al giudice la documentazione ivi specificata, non incide sullo scopo al quale è preordinata la previsione normativa, sicché il fatto che la documentazione […]
Nel giudizio di opposizione all’ordinanza – ingiunzione, disciplinato dagli artt. 22 e 23 della legge n. 689 del 1981, l’inosservanza della forma prevista dal citato art. 23, secondo comma, per fa pervenire al giudice la documentazione ivi specificata, non incide sullo scopo al quale è preordinata la previsione normativa, sicché il fatto che la documentazione sia stata inviata per posta, anziché essere depositata in cancelleria, non determina alcuna nullità, né comporta l’irrilevanza della stessa documentazione, una volta che essa sia stata acquisita al fascicolo processuale e non sussista alcun dubbio sulla sua provenienza. A seguito dell’intervento della Corte Costituzionale, con sentenza n. 98 del 2004, è ora consentito l’utilizzo del servizio postale per la proposizione dell’opposizione e che quindi deve ritenersi ammesso l’utilizzo del medesimo strumento in favore dell’Amministrazione non solo per la trasmissione all’ufficio giudiziario competente per il giudizio di opposizione della documentazione posta a fondamento del provvedimento sanzionatorio opposto, ma anche per il deposito della memoria di costituzione. Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 12663 del 24 maggio 2010
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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