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Codice Civile
Codice Penale

Giurisprudenza Civile

Il significato di verità oggettiva della notizia

E’ vero che il significato di verità oggettiva della notizia va inteso sotto un duplice significato, potendo tale espressione essere intesa sia come verità del fatto oggettivo della notizia, sia come verità della notizia come fatto in sé e, quindi, indipendentemente dalla verità del suo contenuto. Il fatto riferito può non essere vero e ciò, […]

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Dichiarazioni offensive dell'intervistato riportate nell'intervista

Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 11004 del 19 maggio 2011

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Diritto di cronaca, scriminante

Non integra di per sé la scriminante dell’esercizio del diritto di cronaca la condotta di chi pubblichi il testo di un’intervista riportando, pur alla lettera, dichiarazioni del soggetto intervistato che abbiano oggettivamente contenuto lesivo dell’altrui reputazione, rimanendo pur sempre a carico del giornalista il dovere di controllare la veridicità delle circostanze e la continenza delle espressioni riferite.

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Notizia anonima, esimente del diritto di cronaca

La notizia anonima esige di essere trattata alla stregua di qualsiasi altra fonte, nel senso che, per poter invocare l’esimente del diritto di cronaca, essa deve essere controllata nella sua verità reale o, quanto meno, putativa, intendendosi che il giornalista deve almeno dedurre e provare la cura posta negli accertamenti svolti per vincere ogni dubbio ed incertezza in ordine alla verità della notizia stessa. Né può replicarsi che la fonte, siccome anonima, non consente un controllo di veridicità, poiché, se è così, è pur vero che l’accusa anonima è di per se stessa immeritevole di interesse pubblico.

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Assegno bancario, prenditore che omette di porlo all'incasso

Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 17127 del 9 agosto 2011

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Pagamento effettuato mediante assegno bancario

In caso di pagamento effettuato mediante assegni di conto corrente, l’effetto liberatorio si verifica con la riscossione della somma portata dal titolo, in quanto la consegna del titolo deve considerarsi effettuata, salva diversa volontà delle parti, pro solvendo.

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Assegno bancario, mancato tempestivo incasso

In base alla regola di correttezza posta dall’articolo 1175 c. c. , l’obbligazione del debitore si estingue a seguito della mancata tempestiva presentazione all’incasso del titolo di credito (assegno bancario) da parte del creditore, che in tal modo, viene meno al suo dovere di cooperare in modo leale e fattivo all’adempimento del debitore. Deve quindi ritenersi che, se il creditore omette, violando la predetta regola di correttezza, di compiere gli adempimenti necessari affinché il titolo sia pagato, nei termini di legge, dalla banca trattaria (o da altro istituto bancario), tale comportamento omissivo deve essere equiparato, a tutti gli effetti di legge, all’avvenuta esecuzione della diversa prestazione, con conseguente estinzione dell’obbligazione, ex art.

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Dazione della caparra con assegno bancario

Tenuto conto della funzione dell’assegno bancario, la caparra ben può essere costituita mediante la consegna di un assegno bancario, perfezionandosi l’effetto proprio della caparra al momento della riscossione della somma recata dall’assegno, e quindi salvo buon fine. Allorquando il venditore accetti la dazione della caparra con assegno bancario, è suo onere quello di porre all’incasso il titolo, nel senso che, ove l’assegno non venga posto in riscossione, il mancato buon fine dell’assegno bancario, che preclude il raggiungimento dello scopo proprio della consegna della caparra, è riferibile unicamente al comportamento del prenditore.

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La caparra confirmatoria

La caparra confirmatoria costituisce un contratto che si perfeziona con la consegna che una parte fa all’altra di una somma di danaro o di una determinata quantità di cose fungibili per il caso d’inadempimento delle obbligazioni nascenti da un diverso negozio ad esso collegato, c.d. contratto principale. Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 17127 del […]

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Crediti tributari, compensazione, sanzione dovuta

Nel caso di impugnazione di una cartella relativa alla riscossione dell’Irpeg, accertata con pregresso avviso di accertamento non contestato, e delle relative sanzioni per infedele dichiarazione, tale sanzione è dovuta a prescindere dalla circostanza che l’imposta non dichiarata vada poi effettivamente riscossa, oppure debba essere compensata con crediti tributari rinvenienti dalla definitiva stabilizzazione di perdite […]

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Assegno di mantenimento, convivenza con altra persona

La mera convivenza del coniuge con altra persona non incide di per sé direttamente sull’assegno di mantenimento. Si rescinde, così, ogni connessione con tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale e, con ciò, ogni presupposto per la riconoscibilità di un assegno divorzile, fondato sulla conservazione di esso.

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Ordine di esibizione, insindacabilità

Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 4375 del 23 febbraio 2010

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Controllo a distanza dei lavoratori dipendenti

La normativa a tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro non ha in alcun modo modificato la disciplina di base a tutela della libertà e dignità del lavoratore, fissata dall’art.

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Controllo a distanza dell'attività dei lavoratori

Ai fini della operatività del divieto di utilizzo di apparecchiature per il controllo a distanza dell’attività dei lavoratori previsto dall’art.

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Rivendicazione dei beni ereditari, frutti indebitamente percepiti

Chi agisce per rivendicare i beni ereditari, eventualmente previo annullamento del testamento che ha chiamato all’eredità il possessore di buona fede, non può pretendere il risarcimento dei danni, ma soltanto i frutti indebitamente percepiti, nei limiti fissati dall’art. 1148 c.c. . Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 5091 del 3 marzo 2010

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Testamento, onere della prova

E’ compito di chi vuole avvalersi del testamento, e dunque dei contenuti, dimostrare che esso fu redatto in un momento di lucido intervallo.

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Incapacità del testatore, onere della prova

E’ onere di chi assume che il testatore sia stato privo in modo assoluto, al momento della redazione dell’atto di ultima volontà, della coscienza dei propri atti ovvero della capacità di autodeterminarsi, di provare che il testamento fu redatto in un momento di incapacità di intendere e di volere.

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Sentenza, vizi della motivazione

Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 5091 del 3 marzo 2010

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Statuizione di inammissibilità, impugnazione

Qualora il giudice, dopo una statuizione di inammissibilità (o declinatoria di giurisdizione o di incompetenza), con la quale si è spogliato della potestas iudicandi in relazione al merito della controversia, abbia impropriamente inserito nella sentenza argomentazioni sul merito, la parte soccombente non ha l’onere né l’interesse ad impugnare. Conseguentemente, è inammissibile, per difetto di interesse, l’impugnazione nella parte in cui pretenda un sindacato anche in ordine alla motivazione sul merito, svolta ad abundantiam nella sentenza gravata.

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Impugnazione del testamento per incapacità del testatore

E’ inammissibile per difetto di interesse l’impugnazione del testamento per incapacità del testatore, ex art.

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