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Codice Civile
Codice Penale

Giurisprudenza Civile

Trasformazione a tempo indeterminato del contratto a termine

Il Tribunale ha stabilito che l’attività svolta dalla lavoratrice, pur in un contesto agricolo, era da ricondurre a quella di un asilo nido. Di conseguenza, non trovando applicazione le normative sul lavoro agricolo, si è proceduto all’applicazione dell’art. 21 del D.Lgs. n. 81/2015, con la conseguente trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato.

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Revoca del decreto ingiuntivo, mancata mediazione

Il giudice ha stabilito che, nonostante la decadenza dall’impugnazione della delibera assembleare per decorrenza del termine, il mancato esperimento della mediazione obbligatoria da parte del condominio comporta l’improcedibilità della domanda di pagamento delle spese e la conseguente revoca del decreto ingiuntivo.

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Adeguamento ISTAT del prezzo in appalto pubblico di servizi

Il Tribunale ha affermato che l’adeguamento ISTAT del prezzo in un appalto pubblico deve essere applicato anche se non comporta modifiche alla seconda cifra decimale del prezzo unitario. Inoltre, ha stabilito che i costi fissi per manutenzioni, investimenti e attrezzature possono essere riconosciuti solo se compresi nel costo unitario dei pasti effettivamente erogati, a meno che non siano previste diverse pattuizioni contrattuali.

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Restituzione controvalore dei beni aziendali e ripetizione di indebito

In tema di ripetizione dell’indebito, il creditore istante è tenuto a dimostrare sia l’avvenuto pagamento che la mancanza di una causa che lo giustifichi. La domanda è fondata se l’attore prova il pagamento e l’assenza di un titolo giuridico a supporto dello stesso. La compensazione di crediti richiede la prova specifica degli stessi da parte della parte che la eccepisce.

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Apertura della liquidazione giudiziale di una società cooperativa

La sentenza affronta il tema dell’apertura della liquidazione giudiziale di una società cooperativa, analizzando i requisiti di legittimazione del creditore ricorrente, la competenza territoriale del Tribunale, la sussistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dalla legge fallimentare. In particolare, si sofferma sulla verifica incidentale del credito vantato dal ricorrente e sulla prova dello stato di insolvenza del debitore.

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Affidamento congiunto con residenza presso il padre

Il provvedimento in esame affronta la delicata questione dell’affidamento di un minore in un contesto familiare conflittuale. Il Tribunale, dopo attenta valutazione delle evidenze emerse nel corso del procedimento, compresa una consulenza tecnica d’ufficio, opta per l’affidamento congiunto con collocazione prevalente presso il padre, garantendo il diritto di visita della madre e sottolineando l’importanza di una comunicazione sana ed efficace tra i genitori nell’interesse del minore. Il provvedimento evidenzia la centralità del superiore interesse del minore, la rilevanza della sua volontà in relazione all’età e al grado di maturità, nonché la necessità di tutelarlo da dinamiche conflittuali dannose per il suo benessere psico-fisico. Viene inoltre ribadito il dovere dei genitori di collaborare per garantire la bigenitorialità, ricorrendo a strumenti come la mediazione familiare.

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Ripetizione di indebito per addebiti illegittimi su conto corrente

La sentenza affronta il tema della ripetizione di indebito nel caso di addebiti illegittimi su conto corrente. Vengono analizzati i concetti di rimesse solutorie e ripristinatorie ai fini della prescrizione, la validità della commissione di massimo scoperto (CMS), l’applicazione degli interessi ultra legali e dell’anatocismo. Si sottolinea l’importanza della forma scritta e della specifica approvazione per iscritto da parte del correntista delle clausole che prevedono oneri a suo carico.

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Estinzione anticipata di un finanziamento, rimborsabilità dei costi

In caso di estinzione anticipata di un contratto di finanziamento al consumo stipulato prima del 2010, trova applicazione il previgente art. 125 TUB, in base al quale il consumatore ha diritto ad un’equa riduzione del credito, senza ulteriori specificazioni. Tale disciplina legittima la distinzione tra spese ‘up front’ e ‘recurring’, rendendo valida la pattuizione tra le parti che esclude la rimborsabilità dei costi già maturati alla stipula del contratto, come commissioni bancarie, di intermediazione e premi assicurativi. Tali clausole non sono da considerarsi vessatorie ai sensi del Codice del Consumo, in quanto riproduttive di una disposizione di legge.

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Documentazione consegna beni in convenzione finanziamento

In tema di inadempimento contrattuale, il creditore che agisce in giudizio per ottenere la condanna del debitore al pagamento di una somma di denaro, deve limitarsi a provare la fonte del proprio diritto ed il mancato pagamento, spettando al debitore dimostrare l’avvenuto adempimento.

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Responsabilità professionale, stima errata di immobili in eredità

La sentenza affronta il tema della responsabilità professionale di un consulente tecnico chiamato a stimare il valore di immobili in un contesto ereditario. Il Tribunale ha rigettato la domanda risarcitoria ritenendo che l’attrice non abbia dimostrato il nesso causale tra la presunta errata valutazione dei beni da parte del consulente e i danni economici subiti. In particolare, il Tribunale ha evidenziato che la decisione dell’attrice di agire in giudizio e di concludere un accordo transattivo si basava su una complessa serie di fattori, non riconducibili unicamente alla stima del consulente. Inoltre, il Tribunale ha rilevato che l’attrice, pur essendo a conoscenza della differenza di valutazione tra la perizia del consulente e quella del CTU, non aveva assunto una posizione coerente, avendo inizialmente chiamato a rispondere entrambi i professionisti.

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Responsabilità della società di consulenza, accesso al Fondo PMI

La sentenza in esame affronta il tema della responsabilità di una società di consulenza che, incaricata da una banca di assisterla nell’ottenimento di garanzie pubbliche su finanziamenti, omette di segnalare la mancanza di documenti essenziali per l’ammissione al beneficio. Il Tribunale ha affermato che la società di consulenza, pur non essendo tenuta a svolgere valutazioni di merito creditizio, era obbligata a collaborare con la banca nell’individuazione e nella raccolta di tutti i documenti necessari, compreso il bilancio di una società estera controllata dalla beneficiaria finale. La mancata segnalazione ha comportato l’avvio di un procedimento di inefficacia della garanzia da parte del Fondo, con conseguente perdita per la banca. Il Tribunale ha quindi condannato la società di consulenza al risarcimento del danno, limitato al massimale di responsabilità previsto nel contratto.

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Apertura della liquidazione giudiziale per stato di insolvenza

La sentenza afferma la competenza territoriale del Tribunale in base al luogo di effettiva attività dell’impresa e non alla semplice sede legale. Viene dichiarata l’apertura della liquidazione giudiziale di una società a responsabilità limitata, riconoscendo lo stato di insolvenza a seguito di inadempimenti e mancato pagamento dei debiti, incapacità di far fronte alle obbligazioni e mancata presentazione dei bilanci.

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Difetto di giurisdizione, contratto prestazione di servizi internazionali

La sentenza chiarisce i criteri per distinguere un contratto di compravendita da uno di prestazione di servizi in ambito internazionale, applicando il Regolamento UE n. 1215/2012. La giurisdizione è determinata in base al luogo di esecuzione dell’obbligazione principale. Nel caso specifico, la lavorazione doveva avvenire in Slovenia, quindi la giurisdizione spetta al giudice sloveno.

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Nullità clausole contratto conto corrente e fideiussioni

Il Tribunale ha accolto parzialmente le domande degli attori, dichiarando la nullità di alcune clausole del contratto di conto corrente bancario, in particolare sulla capitalizzazione trimestrale degli interessi. Ha inoltre stabilito la validità delle fideiussioni prestate e l’applicabilità della prescrizione. Infine, ha condannato gli attori al pagamento di parte delle spese legali.

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Liquidazione controllata e stato di insolvenza

La sentenza afferma che per l’apertura della liquidazione controllata è necessario che il creditore ricorrente dimostri la propria legittimazione, che sussista la competenza territoriale del Tribunale adito e che il debitore sia stato posto in condizione di difendersi. Inoltre, il debito complessivo del debitore deve superare la soglia prevista dalla legge e deve sussistere lo stato di insolvenza, che si configura come incapacità di far fronte regolarmente alle proprie obbligazioni. La rateizzazione di debiti iscritti a ruolo non esclude la qualifica di debito scaduto.

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Apertura della liquidazione giudiziale di una società

La sentenza affronta il tema dell’iniziativa per la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale, la verifica dei presupposti di procedibilità, l’accertamento dello stato di insolvenza e la nomina degli organi della procedura.

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Attribuzione del cognome del figlio nato fuori dal matrimonio

262 c. c. , in tema di figlio nato fuori dal matrimonio, dispone che: Il figlio assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. La valutazione, ampiamente discrezionale, attiene al giudizio di merito, ma, nel caso in esame, la Corte di appello si era astenuta da qualsiasi valutazione ed ha applicato impropriamente il criterio automatico previsto per il caso del figlio riconosciuto alla nascita da entrambi i genitori non coniugati, in assenza di differente accordo, come formulato dalla Corte Costituzionale.

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Rimborso dei costi, estinzione anticipata del finanziamento

La sentenza afferma il diritto del consumatore alla restituzione pro-quota di tutti i costi sostenuti per un finanziamento estinto anticipatamente, compresi quelli relativi alle provvigioni intermediario. Il Tribunale ha applicato il principio di diritto sancito dalla Corte di Giustizia Europea (sentenza Lexitor) e dalla Corte Costituzionale, secondo cui in caso di estinzione anticipata del credito, il consumatore ha diritto alla riduzione del costo totale del credito, inclusi tutti i costi ad esso collegati. La sentenza specifica inoltre che il criterio di calcolo del rimborso da applicare è quello pro-rata temporis, in quanto più favorevole al consumatore e di più facile comprensione rispetto a quello del costo ammortizzato.

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Contratto di comodato e assegnazione della casa coniugale

Il contratto di comodato di immobile ad uso abitativo, stipulato con la previsione di un termine di durata, si rinnova tacitamente ove la disdetta non venga comunicata nei termini. L’assegnazione della casa coniugale, disposta a seguito di separazione, non determina la cessazione del contratto di comodato, ma ne comporta la continuazione in capo al coniuge assegnatario.

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Liceità dell'uso dei termini "aceto" e "balsamico" su condimenti

Il Tribunale ha stabilito che l’uso dei termini ‘aceto’ e ‘balsamico’ è generico e non costituisce evocazione illecita di una IGP se non accompagnato da riferimenti geografici specifici che rimandino al prodotto tutelato, in linea con la normativa europea e la giurisprudenza consolidata.

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