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Codice Civile
Codice Penale

Giurisprudenza Civile

Responsabilità civile del magistrato, risarcimento per danno morale

La Corte d’Appello ha stabilito che la mera sottoposizione a un procedimento penale, rivelatosi poi infondato, non costituisce di per sé un danno risarcibile. Per ottenere il risarcimento del danno morale, è necessario che il soggetto provi l’effettiva esistenza di una sofferenza interiore e dimostri gli elementi concreti di tale pregiudizio.

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Mancata fornitura di misure complete per infissi

La sentenza affronta il tema della responsabilità contrattuale e dell’obbligo di buona fede nelle obbligazioni. In particolare, si evidenzia come la mancanza di collaborazione tra le parti possa comportare una distribuzione delle responsabilità in caso di inadempimento contrattuale. Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che la mancata comunicazione di alcune misure da parte del committente non fosse un inadempimento così grave da giustificare il rifiuto di pagare gli infissi, data la possibilità di reperire facilmente tali informazioni e la mancata collaborazione dimostrata anche dalla ditta fornitrice.

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Regolamentazione dei confini tra proprietà e gestione di affari altrui

La sentenza affronta il tema della delimitazione dei confini tra proprietà adiacenti, ribadendo che in mancanza di elementi probatori certi, il giudice può fare riferimento alle mappe catastali. Inoltre, la Corte si pronuncia sull’istituto della gestione di affari altrui, chiarendo che per la sua configurabilità è necessaria la presenza di specifici presupposti, tra cui l’utilità dell’intervento per il proprietario e l’assenza di un divieto da parte di quest’ultimo.

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Rigetto dell'appello per usura bancaria e nullità del precetto

La sentenza chiarisce che l’onere della prova per la ripetizione di indebito grava sull’attore, il quale deve dimostrare la sussistenza di fatti costitutivi della domanda, come la nullità del rapporto. Inoltre, viene ribadito che la rinegoziazione di un mutuo non costituisce novazione se non vi è un’inequivoca volontà di estinguere l’obbligazione precedente. Infine, il TAEG comprende solo gli oneri connessi all’erogazione del mutuo e non gli interessi di mora.

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Opposizione a precetto su mutuo e onere della prova

La sentenza conferma il principio secondo cui grava su chi agisce in ripetizione di indebito fornire la prova del fondamento della domanda. Nel caso di un mutuo, l’onere della prova si estende alla dimostrazione della debenza delle somme richieste a titolo di interessi. Inoltre, la sentenza ribadisce che la rinegoziazione di un mutuo non costituisce novazione del contratto originario se non emerge una chiara volontà delle parti di estinguere il precedente rapporto. Infine, il TAEG comprende solo gli oneri connessi all’erogazione del mutuo e non gli eventuali interessi di mora.

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Rigetto dell'appello in materia di fideiussione

La Corte d’Appello ha stabilito che la fideiussione non è soggetta a mediazione obbligatoria e ha confermato la correttezza della sentenza di primo grado in merito alla legittimazione ad agire della banca cessionaria del credito. La Corte ha inoltre ribadito che la presunzione di nullità per intesa anticoncorrenziale non opera per le fideiussioni stipulate successivamente al periodo oggetto di accertamento da parte della Banca d’Italia, gravando sul garante l’onere di fornire adeguata prova dell’illecito. Infine, la Corte ha dichiarato inammissibile l’eccezione di decadenza del creditore ex art. 1957 c.c. sollevata tardivamente.

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Estinzione del giudizio di appello per rinuncia dell'appellante

Il presente caso analizza gli effetti della rinuncia agli atti nel giudizio di appello e la conseguente declaratoria di estinzione del giudizio. Viene inoltre chiarito che l’estinzione del processo in appello non necessita di accettazione della controparte e che la pronuncia, in questo caso, assume la forma della sentenza. Infine si specifica che in assenza di una delle parti non si può statuire sulle spese.

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Piano di ammortamento alla francese: la Cassazione fa chiarezza

La Corte d’Appello di Ancona ha confermato la sentenza di primo grado che aveva rigettato l’opposizione a un decreto ingiuntivo emesso nei confronti di alcuni debitori per il pagamento di un mutuo. La Corte ha stabilito che:
– L’onere della prova del credito in un contratto di mutuo spetta al mutuante, il quale deve dimostrare l’erogazione della somma e l’inadempimento del debitore.
– Nel caso di specie, la banca ha assolto all’onere probatorio producendo il contratto di mutuo, il piano di ammortamento e la certificazione notarile delle scritture contabili.
– Non è necessaria la produzione di un estratto conto certificato ai sensi dell’art. 50 TUB.
– L’eccezione di superamento del tasso soglia degli interessi è stata dichiarata inammissibile per genericità.
– Il piano di ammortamento alla francese non è nullo per indeterminatezza dell’oggetto o per violazione della normativa sulla trasparenza bancaria, come chiarito dalla Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza n. 15340/2024.
– Non sussiste alcun meccanismo anatocistico nel piano di ammortamento alla francese.
– È stata accolta la domanda di manleva proposta da uno dei fideiussori nei confronti di un altro soggetto che si era impegnato a tenerlo indenne.

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Mancata diagnosi di malformazioni fetali

La sentenza affronta il tema della responsabilità medica in caso di mancata diagnosi di malformazioni fetali e il diritto dei genitori all’interruzione di gravidanza. La Corte ha stabilito che, per ottenere il risarcimento del danno da lesione del diritto all’autodeterminazione, è necessario dimostrare che la gestante, se correttamente informata, avrebbe optato per l’aborto. Inoltre, il danno risarcibile è limitato alla differenza tra la situazione attuale e quella ipotetica che si sarebbe verificata con una diagnosi tempestiva.

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Risarcimento danni, inadempimento del preliminare di preliminare

Viene confermata la validità del contratto preliminare di preliminare, configurandolo come fonte di obblighi per le parti. In caso di inadempimento, la parte lesa ha diritto al risarcimento del danno, limitatamente all’interesse negativo, comprensivo delle spese sostenute e delle occasioni perse dimostrabili. Non è dovuto il risarcimento per l’interesse positivo.

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Restituzione somme da parte di ex convivente

La sentenza affronta il tema delle attribuzioni patrimoniali tra ex conviventi, stabilendo che esse possono configurarsi come adempimento di un’obbligazione naturale se proporzionate alle condizioni economiche delle parti. In assenza di prova di un titolo giuridico che giustifichi la restituzione (come un contratto di mutuo), prevale il principio di solidarietà familiare, escludendo la ripetibilità di quanto versato.

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Risoluzione del contratto di locazione, grave inadempimento

La sentenza chiarisce che la semplice comunicazione di cessazione dell’attività e la mancata richiesta di pagamento canoni non costituiscono prova di riconsegna di un immobile locato. Inoltre, il conduttore, per ottenere la risoluzione del contratto per gravi inadempimenti, ha l’onere di provare tali inadempienze e che le stesse siano tali da pregiudicare il godimento del bene o da renderlo inidoneo all’uso pattuito.

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Scioglimento della comunione e pignoramento dell'immobile

La sentenza affronta il tema della divisione dei beni in presenza di un immobile pignorato, dichiarando la cessazione della materia del contendere a seguito della rinuncia delle parti. Viene inoltre analizzata la legittimazione ad intervenire in giudizio e il principio della soccombenza virtuale in caso di mancata dimostrazione della stessa.

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Ambiente lavorativo stressogeno, configurabile come fatto ingiusto

La Corte d’Appello di Bologna rigettava l’impugnazione proposta da XXX avverso la sentenza del Tribunale di Forlì, che aveva respinto il suo ricorso, volto ad ottenere il risarcimento del danno per le vessazioni datoriali subite. Per consolidato orientamento della Suprema Corte la nozione di mobbing (come quella di straining) è una nozione di tipo medico – legale, che non ha autonoma rilevanza ai fini giuridici e serve soltanto per identificare comportamenti che si pongono in contrasto con l’art.

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Concorso di colpa in sinistro stradale e risarcimento danni

In caso di sinistro stradale senza collisione diretta tra veicoli, è possibile configurare un concorso di colpa tra i conducenti se sussiste un nesso di causalità tra la guida imprudente di uno dei veicoli e l’evento dannoso. Il danno da perdita del rapporto parentale, in assenza di lucidità della vittima, va liquidato equitativamente secondo le tabelle del Tribunale di Milano, considerando l’età della vittima, l’età del superstite, il grado di parentela e la convivenza.

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Carta Elettronica per l'Aggiornamento e la Formazione del Docente

Il Tribunale ha stabilito che la Carta Docente, prevista per l’aggiornamento e la formazione dei docenti, deve essere riconosciuta anche ai docenti con contratti a tempo determinato di durata annuale. Tale principio si basa sulla normativa europea che vieta discriminazioni tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, garantendo pari opportunità formative. La sentenza chiarisce che il beneficio non spetta per supplenze brevi o temporanee, essendo legato alla finalità di sostenere un’attività didattica continuativa.

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Indennizzo per Infortunio In Itinere - Danno Biologico

Il Tribunale, in una controversia tra un lavoratore infortunatosi in itinere e l’INAIL, ha accertato il diritto all’indennizzo differenziale in base al grado di invalidità riconosciuto dal CTU. La sentenza evidenzia l’importanza della consulenza medico-legale nella quantificazione del danno biologico.

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Assicurazione, appropriazione indebita del premio

La sentenza chiarisce che, in caso di appropriazione indebita del premio assicurativo da parte dell’agente, il cliente, per ottenere il risarcimento del danno dalla compagnia assicurativa, ha l’onere di provare l’effettivo affidamento del denaro all’agente. La quietanza di pagamento rilasciata dall’agente ha valore di confessione stragiudiziale e non costituisce prova legale nei confronti della compagnia assicurativa.

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Fondo di garanzia per la previdenza complementare

La sentenza chiarisce che per accedere al Fondo di garanzia per la previdenza complementare, il lavoratore deve aver insinuato al passivo fallimentare il proprio credito, che in origine di natura retributiva, assume natura previdenziale solo a seguito del versamento al Fondo. In caso di fallimento del datore di lavoro, il lavoratore, è legittimato ad insinuarsi al passivo per ottenere la soddisfazione del proprio credito in via privilegiata, subentrando il Fondo di garanzia, in caso di pagamento, nei diritti del lavoratore.

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Responsabilità medica, ritardo diagnosi di endocardite batterica

La sentenza ribadisce la natura contrattuale della responsabilità medica per i giudizi instaurati prima dell’entrata in vigore della legge Gelli-Bianco. Il paziente, per ottenere il risarcimento, deve dimostrare l’esistenza del contratto, l’aggravamento delle condizioni di salute e il nesso di causalità tra l’operato dei medici e il danno. Spetta invece al medico dimostrare di aver agito con la diligenza richiesta dalla sua professione. Nel caso specifico, è stato riconosciuto un risarcimento per la comprovata negligenza dei sanitari nel ritardare la diagnosi di endocardite batterica, con conseguente aggravamento dello stato di salute del paziente.

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