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Giurisprudenza Civile

Risoluzione del contratto di appalto per gravi difetti

La Corte ha confermato la sentenza di primo grado che aveva risolto il contratto di appalto per gravi difetti di realizzazione, condannando l’appaltatore al risarcimento del danno. La Corte ha ribadito che in caso di vizi che rendano la cosa inidonea all’uso o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore, il committente può richiedere la risoluzione del contratto, oltre al risarcimento del danno.

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Riconoscimento indennizzo per talidomide

La sentenza ribadisce che la prova del nesso causale tra l’assunzione di talidomide da parte della madre durante la gravidanza e le malformazioni del figlio deve essere rigorosa. Si precisa inoltre che la conoscenza ai fini della prescrizione non si presume ma deve essere effettiva e riconducibile ad una diagnosi medica.

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Servitù di passaggio e distanze legali tra edifici

La sentenza conferma i principi in materia di servitù di passaggio e distanze legali tra edifici, condannando la modifica della conformazione dei luoghi che ha comportato una diminuzione della larghezza e un aumento della pendenza del passaggio, e l’apertura di una veduta a distanza inferiore a quella legale.

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Restituzione retta per ricovero in RSA

La sentenza afferma il principio per cui le prestazioni socio-sanitarie, caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria, sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Nel caso in cui le prestazioni di natura sanitaria non possano essere eseguite se non congiuntamente all’attività di natura socioassistenziale, prevale la natura sanitaria del servizio.

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Efficacia esecutiva in Italia di atti pubblici tedeschi

La sentenza conferma il principio di diritto internazionale privato secondo cui gli atti pubblici stranieri possono essere dichiarati esecutivi in Italia alle condizioni previste dal Regolamento CE n. 4/2009, a condizione che siano rispettati i diritti della difesa e l’ordine pubblico.

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Responsabilità ridotta per concorso di colpa in incidente stradale

La sentenza chiarisce che in tema di incidenti stradali la presunzione di pari responsabilità per la causazione del sinistro, prevista dall’art. 2054 c.c., si applica anche quando non si è verificato uno scontro tra i veicoli, ma sussista un effettivo contributo causale. Si precisa che tale presunzione può essere superata solo fornendo una prova liberatoria. Viene inoltre analizzato il corretto calcolo della detrazione di un acconto corrisposto prima della liquidazione definitiva del danno da risarcimento.

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Violazione del principio di divieto di nova in appello

La sentenza verte su un appello dichiarato inammissibile. La Corte ha ritenuto che l’appellante non avesse fornito prove sufficienti a supportare le proprie affermazioni in merito al trasferimento del credito risarcitorio e che avesse introdotto nuovi fatti in appello, violando il principio di divieto di nova in appello.

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Rimozione cavidotto su proprietà privata in assenza di servitù

La sentenza ribadisce il principio per cui l’apposizione di un cavo interrato su proprietà altrui, in assenza di servitù o di altro titolo che la giustifichi, costituisce violazione del diritto di proprietà e comporta la condanna alla rimozione e al ripristino dello stato dei luoghi. L’onere della prova del titolo spetta al soggetto che ha realizzato l’opera. La sussistenza del danno da mancata utilizzazione del bene va, invece, specificamente provata.

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Responsabilità per danni da frana e oneri di messa in sicurezza

La sentenza chiarisce i principi in materia di responsabilità per danni da frana, ripartendo gli oneri di messa in sicurezza in base alla proprietà dei terreni e all’accertamento della causa dell’evento. Il giudice ha inoltre distinto tra cause predisponenti e cause scatenanti del dissesto, escludendo la responsabilità per eventi atmosferici imprevedibili e di eccezionale intensità.

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Pagamento parziale del prezzo di vendita di un immobile

La sentenza affronta il tema del pagamento del prezzo di vendita di un immobile, confermando che la prova del pagamento di una parte del prezzo può essere fornita anche in modo indiziario, valutando le circostanze concrete e applicando il principio dell’onere della prova.

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Sopraelevazione corte e termine condizione sospensiva

La sentenza chiarisce che se le parti subordinano l’efficacia di un contratto al verificarsi di un evento, senza indicare un termine, questo può essere determinato dal giudice. Nel caso specifico, la condizione sospensiva riguardava il rilascio di un’autorizzazione comunale per la sopraelevazione di una corte. Il termine per il rilascio, non essendo stato specificato dalle parti, è stato fatto coincidere con un lasso di tempo ragionevole in base alla natura dell’evento.

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Mancata partecipazione all'assemblea con conflitto d'interessi

La sentenza chiarisce che un condomino non ha diritto a partecipare a un’assemblea se l’oggetto della riunione riguarda una controversia da lui stesso avviata contro il condominio. In queste situazioni, la convocazione del condomino non è necessaria, poiché la sua partecipazione potrebbe risultare in un conflitto d’interessi.

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Responsabilità aggravata, comunicazione di iscrizione ipotecaria

La sentenza chiarisce che la responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c. sussiste solo per comportamenti processuali scorretti e non per errori nella fase amministrativa, anche se questi comportano un giudizio. Si evidenzia inoltre la possibilità di compensare le spese legali in caso di condotte pre-processuali che avrebbero potuto evitare il giudizio.

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Prescrizione indennità cassa integrazione

La sentenza chiarisce che il termine di prescrizione per richiedere l’indennità di cassa integrazione non corrisposta dal datore di lavoro è decennale e inizia a decorrere dal momento in cui il diritto diventa certo ed esigibile, ovvero dalla data della sentenza che accerta l’esistenza del rapporto di lavoro.

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Esclusione socio cooperativa e indennità di occupazione

La sentenza chiarisce i termini di decadenza per l’impugnazione di una delibera di esclusione da una cooperativa, sottolineando che decorrono dalla comunicazione al socio e non sono sospesi dal ricorso ad altri organi. Inoltre, viene affrontato il tema della prescrizione del credito della cooperativa per indennità di occupazione, stabilendo che inizia a decorrere dalla data in cui la delibera di esclusione diventa efficace. Infine, la sentenza specifica che il calcolo dell’indennità di occupazione deve basarsi su parametri di mercato e non sui soli valori catastali.

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Illegittimità trattenute di solidarietà su pensioni

La sentenza ribadisce l’orientamento secondo cui non è consentito agli enti previdenziali privatizzati applicare trattenute di solidarietà su trattamenti pensionistici già liquidati, in quanto tale pratica lede il principio del pro rata e configura un’illegittima prestazione patrimoniale imposta unilateralmente.

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Notifica della cessione del credito al debitore ceduto

La sentenza conferma il principio di diritto per cui la notifica della cessione del credito al debitore ceduto non vale come intimazione di pagamento idonea ad interrompere la prescrizione, inoltre il giudice ribadisce che il creditore è obbligato ad accettare l’imputazione del pagamento effettuata dal debitore, se questa è fatta in modo chiaro e tempestivo.

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Revocazione sentenza per radiazione avvocato da Albo

La sentenza analizza la revocazione di una sentenza per la radiazione dall’Albo dell’avvocato della parte soccombente. La Corte distingue tra errore di fatto revocatorio, deducibile con la revocazione, ed errore di diritto, impugnabile con ricorso per Cassazione. Nel caso di specie, la mancata conoscenza, da parte della Corte, della radiazione dell’avvocato, non integra un errore di fatto ex art. 395 c.p.c., in quanto non deducibile dagli atti, ma un errore di diritto, soggetto al principio di conversione in motivi di impugnazione.

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Inammissibilità opposizione tardiva a decreto ingiuntivo in locazione

La Corte d’Appello di Genova, confermando la decisione del Tribunale, ha dichiarato inammissibile l’opposizione a decreto ingiuntivo per tardività della stessa, essendo stata proposta oltre il termine di decadenza di 40 giorni dalla notifica e con citazione anziché con ricorso. La Corte ha ribadito che, in materia locatizia, l’opposizione a decreto ingiuntivo deve essere proposta con ricorso depositato in cancelleria entro il termine di quaranta giorni dalla notifica e che l’erronea proposizione con citazione anziché con ricorso non è sanabile mediante la conversione dell’atto ex art. 4 d.lgs. n. 150/2011.

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Condominio, impugnazione e vizio di rappresentanza

La Corte d’Appello dichiara inammissibile l’appello proposto dall’amministratore di un condominio in assenza della preventiva autorizzazione assembleare, con conseguente inefficacia dell’appello incidentale. Il giudice evidenzia come la mancata ratifica da parte dell’assemblea degli atti compiuti dall’amministratore in un giudizio che eccede l’ordinaria amministrazione, determina un difetto di rappresentanza e quindi l’inammissibilità dell’impugnazione.

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