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Giurisprudenza Civile

Estinzione del processo per inattività delle parti

La sentenza afferma il principio dell’estinzione del processo per inattività delle parti, in seguito alla mancata comparizione in udienza, nonostante la Corte avesse concesso un rinvio per consentire la formalizzazione di un accordo transattivo.

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Inammissibilità appello per tardività

Il termine per l’impugnazione di una sentenza decorre dalla data della sua pronuncia, anche se i procuratori delle parti hanno rinunciato ad assistere alla lettura del dispositivo. Il termine “lungo” per proporre l’impugnazione, ex art. 327 c.p.c., decorre dalla data della pronuncia, che equivale, unitamente alla sottoscrizione del relativo verbale da parte del giudice, alla pubblicazione prescritta nei casi ordinari dall’art. 133 c.p.c., con esonero, quindi, della cancelleria dalla comunicazione della sentenza; viceversa, nella residuale ipotesi di particolare complessità della controversia, in cui il giudice sensi dell’art. 430 c.p.c., il termine decorrerà dalla comunicazione alle parti dell’avvenuto deposito da parte del cancelliere.

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Competenza territoriale e insolvenza

Il caso analizza la tardività dell’eccezione di incompetenza territoriale se sollevata solo durante la fase di reclamo contro una sentenza dichiarativa di fallimento. Inoltre, si esaminano gli elementi costitutivi dello stato d’insolvenza societaria.

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Diritto alla riliquidazione della pensione

Viene confermato il diritto alla riliquidazione della pensione secondo criteri più favorevoli. La domanda per i ratei antecedenti di oltre tre anni la domanda giudiziale è invece soggetta a decadenza triennale.

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Rettifica saldo conto corrente e prescrizione rimesse solutorie

La sentenza chiarisce la distinzione tra rimesse solutorie rientranti nel limite dell’affidamento e quelle che lo eccedono, con impatto sulla prescrizione. Inoltre, evidenzia che la rettifica delle annotazioni contabili è un mero adempimento consequenziale alla statuizione sulla prescrizione.

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Responsabilità amministratore per danni alla società

In tema di responsabilità dell’amministratore per i danni cagionati alla società amministrata, il principio della insindacabilità del merito delle scelte di gestione (cd. business judgement rule, non si applica in presenza di irragionevolezza, imprudenza o arbitrarietà palese dell’iniziativa economica.

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Sanzione amministrativa per lavoro irregolare

La sentenza affronta i principi relativi alla rideterminazione delle sanzioni amministrative in caso di parziale accoglimento dell’opposizione, sottolineando che tale potere del giudice è autonomo e discrezionale. Inoltre, evidenzia come la compensazione delle spese processuali debba tenere conto della peculiarità della vicenda e della sussistenza di motivi che giustifichino un parziale accoglimento dell’opposizione.

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Sospensione dell'efficacia esecutiva di una sentenza

L’ordinanza ribadisce il principio per cui è inammissibile la sospensione dell’efficacia esecutiva di una sentenza che si limita a rigettare l’opposizione a decreto ingiuntivo, in quanto quest’ultima ha mera natura dichiarativa e non costituisce titolo esecutivo.

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Bigenitorialità, ordinanza su affidamento minori

L’ordinanza ribadisce il principio della bigenitorialità nell’interesse del minore, privilegiando un calendario di frequentazione con i genitori il più possibile paritario, salvo specifiche esigenze.

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Inammissibilità reclamo tardivo

Il caso analizza i termini di impugnazione di un provvedimento giurisdizionale in materia familiare, con particolare riferimento alla disciplina transitoria applicabile in seguito all’entrata in vigore della Riforma Cartabia. La Corte, in particolare, chiarisce che ai procedimenti pendenti in primo grado alla data del 28 febbraio 2023, si applica la disciplina previgente, con la conseguenza che il termine di impugnazione del decreto del Tribunale è di 10 giorni dalla notifica.

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Nullità parziale fideiussione a valle di intese ABI

La pronuncia in esame affronta il tema della validità dei contratti di fideiussione stipulati a valle di intese dichiarate parzialmente nulle dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. In particolare, la Corte ha ribadito che la nullità parziale, riguardante le sole clausole che riproducono quelle dello schema unilaterale costituente l’intesa vietata, non si estende all’intero contratto, salvo che sia desumibile una diversa volontà delle parti. Spetta pertanto a chi ha interesse alla totale caducazione del contratto l’onere di provare l’interdipendenza del resto del contratto dalla clausola o dalla parte nulla.

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Responsabilità medica, rigetto risarcimento per decesso

In tema di responsabilità medica, il paziente deve dimostrare il nesso causale tra la condotta del medico e il danno subito. Nel caso di specie, non essendo stato possibile dimostrare tale nesso causale, la domanda di risarcimento è stata rigettata.

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Azione revocatoria, vendita tra coniugi per frode ai creditori

Un atto di vendita di un bene immobile, seppure stipulato tra coniugi, può essere dichiarato inefficace nei confronti dei creditori se compiuto in un momento di difficoltà economica e con la consapevolezza di arrecare pregiudizio alle ragioni di credito.

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Prescrizione contributi e interruzione con domanda di rateazione

La sentenza affronta il tema della prescrizione dei contributi previdenziali, stabilendo che la domanda di rateazione del debito, pur non seguita da alcun pagamento, costituisce riconoscimento del debito e interrompe la prescrizione. Viene inoltre confermata la validità della notifica a mezzo PEC all’indirizzo PEC risultante dai pubblici registri, a meno che non sia stata comunicata la variazione.

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Nullità e annullabilità delibere condominiali

Il Tribunale analizza la differenza tra nullità e annullabilità delle delibere condominiali, ribadendo che la nullità è residuale e si applica solo in casi eccezionali. Viene inoltre affrontato il tema dell’installazione dell’ascensore in condominio, precisando che è possibile anche senza autorizzazione assembleare se non si lede il pari uso degli altri condomini. Infine, si ribadisce che l’installazione dei pannelli solari non richiede autorizzazione assembleare.

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Sinistro stradale, responsabilità esclusiva in rotatoria

La sentenza stabilisce la responsabilità esclusiva di un automobilista che, immettendosi in una rotatoria, non ha dato la precedenza ad un motociclista già presente, causandogli lesioni. Il Giudice, superando la presunzione di pari responsabilità ex art. 2054 c.c., ha condannato l’assicurazione del responsabile al risarcimento del danno non patrimoniale, comprensivo di inabilità temporanea e permanente, personalizzato in base alla gravità delle lesioni e al pregiudizio alla vita di relazione, oltre al rimborso delle spese mediche.

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Distacco della retina e risarcimento danni, nesso di causalità

La sentenza afferma che la responsabilità per fatto illecito del minore ex art. 2048 c.c. richiede la prova del nesso causale tra la condotta e il danno. In presenza di concause, il giudice deve valutare la probabilità dell’efficacia causale della condotta rispetto ad altre ipotesi. La predisposizione al danno può escludere il nesso causale se l’evento si sarebbe verificato comunque.

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Mancato pagamento premio assicurativo e indennizzo

Il mancato pagamento tempestivo di una rata del premio assicurativo non determina automaticamente l’inoperatività della polizza. In caso di pagamento entro i termini di tolleranza previsti dalla legge o dalla polizza stessa, la copertura assicurativa resta attiva. Spetta all’assicurazione dimostrare che l’evento si è verificato in un periodo di sospensione della polizza per mancato pagamento del premio.

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Estinzione della fideiussione, mancata tempestiva azione creditore

La sentenza affronta il tema dell’onere della prova nei contratti bancari e la validità delle clausole relative agli interessi e alle commissioni. Inoltre, si esamina la decadenza dalla garanzia fideiussoria ex art. 1957 c.c. per mancata tempestiva azione del creditore.

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Rigetto risarcimento danni per caduta su ghiaccio

Il Tribunale, in un caso di richiesta di risarcimento danni per caduta su strada pubblica, ha rigettato la domanda ritenendo non sufficientemente provata la dinamica del fatto e l’effettiva responsabilità del custode, e, anche ove sussistente il nesso eziologico tra evento e danno, ha ritenuto prevalente il concorso di colpa del danneggiato, non aver adottato la dovuta diligenza nel valutare la situazione, pur nota, di rischio.

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