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Giurisprudenza Civile

Diritto al reddito di cittadinanza dopo revoca illegittima

Il principio cardine della sentenza risiede nell’affermazione che, in caso di revoca illegittima del reddito di cittadinanza, il beneficiario conserva il diritto a percepire la prestazione per i mesi successivi alla revoca stessa, fino al termine previsto dalla legge, a partire dalla data di presentazione di una nuova domanda.

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Opposizione a decreto ingiuntivo su contratto di finanziamento

La sentenza in esame affronta il tema dell’obbligo di motivazione del giudice in sede di opposizione a decreto ingiuntivo per vessatorietà delle clausole contrattuali, con particolare riguardo all’onere di allegazione del debitore.

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Sospensione servizi condominiali per morosità

Il diritto di un Condominio di sospendere i servizi comuni a un condomino moroso è legittimo se la morosità perdura da oltre sei mesi e riguarda servizi suscettibili di godimento separato. Il Giudice può autorizzare l’accesso all’immobile per il distacco.

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Saldo lavori di impiantistica opere extra e maggiori costi

In un caso di appalto di lavori, il committente che contesta i vizi e i difetti dell’opera ha l’onere di provarne l’esistenza e la quantificazione del danno. La mancata prova dei vizi o la mancata esecuzione di varianti concordate preclude il pagamento di compensi extra. La genericità delle allegazioni e la mancata produzione di documentazione probatoria comportano il rigetto delle domande.

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Risoluzione contratto di locazione per cessione non autorizzata

La sentenza conferma che la cessione di un contratto di locazione senza il consenso del locatore è illegittima e può comportare la risoluzione del contratto. Inoltre, la morosità del conduttore può giustificare la risoluzione e il risarcimento dei danni.

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Rigetto relazione sovraindebitamento per carenze

L’ordinanza ribadisce l’importanza di una dettagliata relazione di sovraindebitamento, che deve includere informazioni complete su conti correnti, cause dell’indebitamento, capacità di sostentamento e diligenza nell’assunzione delle obbligazioni.

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Inadempimento contrattuale, risolvere il contratto o esecuzione

La sentenza affronta il tema dell’inadempimento contrattuale e della facoltà di risolvere il contratto o chiedere l’esecuzione. Viene confermata la legittimità della penale in caso di risoluzione per inadempimento.

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Esonero contributivo lavoratrici madri con contratto a termine

La sentenza affronta la questione dell’esonero contributivo previsto per le lavoratrici madri, analizzando la normativa italiana alla luce del diritto europeo e del principio di non discriminazione. Viene ribadita l’importanza dell’interpretazione conforme e l’applicazione estensiva dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato.

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Illegittimità esclusione da graduatorie supplenze

Il tribunale ha stabilito che l’esclusione di un candidato da successive assegnazioni di supplenze, in caso di mancata assegnazione al primo turno per mancanza di sedi disponibili tra quelle indicate nelle preferenze, è illegittima se basata su una interpretazione errata dell’ordinanza ministeriale che disciplina la procedura.

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Divieto di destinare unità immobiliari a bed and breakfast B&B

Le restrizioni alle facoltà inerenti al godimento della proprietà esclusiva contenute nel regolamento di condominio, volte a vietare lo svolgimento di determinate attività all’interno delle unità immobiliari esclusive, poiché costituiscono servitù reciproche, devono essere approvate o modificate mediante espressione di una volontà contrattuale, e quindi con il consenso di tutti i condomini, mentre la loro opponibilità ai terzi acquirenti, che non vi abbiano espressamente e consapevolmente aderito, rimane subordinata all’adempimento dell’onere di trascrizione del relativo peso.

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Sequestrata partecipazione societaria per prelazione

Il diritto di prelazione societario, pur se di fonte statutaria, ha efficacia reale e la sua violazione determina l’inopponibilità ai terzi dell’atto di cessione, con possibilità di ricorrere al sequestro giudiziario per tutelare le ragioni del socio pretermesso.

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Cessione del credito e buona fede del debitore ceduto

Il giudice ha parzialmente accolto l’opposizione a decreto ingiuntivo, confermando che la buona fede del debitore che paga al creditore apparente (cessionario) lo libera solo se basata su circostanze univoche e solo fino a quando persistono. Se emergono dubbi sulla legittimazione del cessionario, il debitore ha un obbligo di verifica.

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Responsabilità esclusiva in sinistro stradale e risarcimento

La sentenza conferma il principio di responsabilità extracontrattuale in ambito di circolazione stradale, sottolineando l’importanza del modulo CAI come prova presuntiva. Viene inoltre ribadito il diritto al risarcimento integrale del danno, comprensivo di spese accessorie, in caso di riparazione antieconomica del veicolo.

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Manutenzione verde condominiale e inadempimento

Il Tribunale ha rigettato l’opposizione avverso un decreto ingiuntivo, ritenendo che l’opponente non abbia fornito prova delle inadempienze contrattuali della controparte. È stato inoltre ritenuto valido il riconoscimento di debito effettuato dall’opponente, con conseguente inversione dell’onere della prova. Il giudice ha altresì evidenziato come l’eccezione di inadempimento, sollevata tardivamente e senza che ne ricorressero i presupposti, non possa essere accolta.

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Aspettativa e vincolo quinquennale

In materia di pubblico impiego privatizzato, l’articolo 35, comma 5-bis, del D.Lgs. n. 165/2001, che impone ai vincitori di concorso di permanere nella sede di prima destinazione per almeno un quinquennio, non trova applicazione nell’ipotesi di aspettativa ex articolo 23-bis dello stesso decreto, in quanto norma non imperativa. La ratio dell’articolo 35, comma 5-bis, è quella di garantire la copertura dei posti vacanti per i quali è stato espletato un concorso pubblico, mentre l’aspettativa di cui all’articolo 23-bis non pregiudica tale esigenza, in quanto sospende il rapporto di lavoro solo temporaneamente.

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Ingiustificata rottura delle trattative

La sentenza affronta la complessa questione della natura giuridica della lettera d’intenti e dei suoi effetti vincolanti tra le parti e verso terzi. Inoltre, analizza le conseguenze dell’inadempimento contrattuale, distinguendo tra responsabilità contrattuale e precontrattuale. Infine, chiarisce i limiti dell’eccezione di inadempimento nei contratti a prestazioni corrispettive e la differenza tra decadenza e presupposizione.

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Rigettato ricorso per lavoro subordinato non provato

Il giudice ha rigettato il ricorso di un lavoratore che chiedeva il riconoscimento di un rapporto di lavoro subordinato perché non ha fornito prove sufficienti a dimostrare l’esistenza del rapporto. Il lavoratore si è contraddetto nelle sue dichiarazioni e non ha prodotto testimoni a sostegno delle sue affermazioni.

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Mancata presegnalazione postazione scout speed

E’ illegittima la sanzione amministrativa per superamento del limite di velocità accertato con apparecchio scout speed in assenza di preventiva segnalazione della postazione di controllo, poiché l’art. 3 del D.M. 15 agosto 2007, che esonerebbe dalla presegnalazione l’uso di strumenti di rilevazione della velocità con modalità dinamica, è in contrasto con l’art. 142, comma 6 bis, del Codice della strada che prevede la preventiva segnalazione e visibilità delle postazioni di controllo.

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Determinazione sanzione per software senza licenza

Il Tribunale di Torino si è pronunciato in merito alla legittimità del criterio di calcolo “ibrido” per la determinazione della sanzione amministrativa pecuniaria in caso di utilizzo di software senza licenza. Il Giudice ha ritenuto legittimo tale criterio, in quanto conforme ai principi di corretta e proporzionale quantificazione del disvalore giuridico del fatto. Inoltre, ha precisato che nel quantificare la sanzione si deve far riferimento al prezzo di mercato del software al momento della violazione, a prescindere dalla successiva obsolescenza del prodotto.

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Concorrenza sleale tra imprese di pompe funebri

Il Tribunale di Torino ha rigettato la domanda di concorrenza sleale tra due imprese di pompe funebri, affermando che l’uso di nomi e segni distintivi simili non era sufficiente a creare confusione nel pubblico e che la localizzazione dell’attività non costituiva di per sé un atto di concorrenza sleale.

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